La battaglia tra il gruppo hacker Anonymous e le polizie di mezzo mondo prosegue, e non sembra prendere una bella piega per i tutori dell’ordine. Dopo l’abbattimento di numerosi siti governativi in risposta alla chiusura di MegaUpload, arriva l’ultima clamorosa beffa. La vicenda riguarda una conference call tenutasi su Internet il 17 gennaio tra agenti dell’FBI e la Metropolitan Police inglese. Un summit che avrebbe dovuto permettere di fare il punto sulle operazioni per il contrasto di alcuni gruppi di pirati informatici e gli hacker di Anonymous. Peccato che alla conferenza abbia partecipato, oltre a 4 agenti dell’FBI e 2 della Metropolitan Police, anche un membro di Anonymous, che ha registrato i 16minuti di conversazione e li ha pubblicati su numerosi siti, compreso YouTube.

Sulle prime, i visitatori che hanno ascoltato la registrazione hanno pensato a uno scherzo, fino a quando non è arrivata la conferma della polizia inglese: la conversazione è autentica ed è stata intercettata online. Ma come può essere accaduto? L’ipotesi più verosimile è che un membro di Anonymous abbia accesso alla casella di posta elettronica di uno degli invitati alla conference call e abbia così potuto leggere l’invito alla conferenza virtuale, nel quale sono riportati anche orario, i dettagli e la password per partecipare. Facile immaginare che adesso si scateni la caccia alla falla, nemmeno tanto facile da rintracciare visto che l’invito è stato inviato a circa 40 “pubblici ufficiali”.

Più facile immaginare le risate che si devono essere fatti quelli di Anonymous nell’ascoltare i loro “nemici” discutere delle strategie per mettere alle corde Ryan Cleary and Jake Davis. I due sono da tempo sospettati di fare parte di Anonymous e LulzSec, il gruppo hacker che si è reso protagonista del furto di account (e numeri di carte di credito) dai server di Sony e di un clamoroso attacco al sito della CIA. Tutte imprese che impallidiscono di fronte a questo ultimo, clamoroso sberleffo.

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