Migliaia di tifosi si sono ritrovati davanti allo stadio del Al-Alhy ieri pomeriggio. La marcia è partita in modo pacifico. Molti ripetevano le accuse contro il governo e lo Scaf, la Giunta militare che guida il Paese del dopo Mubarak. Secondo i manifestanti, gli scontri allo stadio di Port Said in cui sono morte 73 persone, sono stati organizzati dallo Scaf (leggi l’articolo di Paola Caridi). Il generale Tantawi aveva dichiarato la fine parziale della legge per lo stato di emergenza che era in vigore da 29 anni. Il massacro di Port Said sarebbe per molti un tentativo dello Scaf di mostrare la necessità di reintegrare la legge. I manifestanti arrivati davanti al ministero degli Interni non hanno contenuto la loro rabbia e sono iniziati dei violenti gli scontri con la polizia. La zona centrale del Cairo sembra tornata indietro a fine novembre. di Cosimo Caridi

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Gli ultras egiziani
non sono morti solo di calcio

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