Lo stadio di Bologna ricoperto di neve: ieri rinviata la partita dei felsinei contro la Fiorentina

“E’ troppo facile tirare fuori le ricette dopo. La realtà dice che le partite di calcio vengono rinviate anche da altre parti e non solo in Italia. Stadi italiani vecchi? Allora, gli stadi sono questi, il clima lo abbiamo visto tutti: non mi sento assolutamente di condannare la Lega“. Gianni Petrucci, il presidente del Coni, entra nel merito delle polemiche seguite al rinvio di quattro partite nell’ultimo turno di campionato (a Bergamo, il caos: gara prima spostata, poi cancellata con gli spettatori già dentro lo stadio) e rispedisce al mittente una questione di cui si parla da anni e per la quale non è ancora stata trovata una soluzione definitiva. Perché se è vero che giocare al calcio in inverno è più difficile un po’ ovunque, che quando nevica o piove per giorni anche il migliore impianto entra in crisi e rischia il collasso, è altrettanto vero che altrove, vedi Germania e Inghilterra, le cose vanno diversamente.

Nella Bundesliga, il massimo campionato di calcio tedesco, i rinvii a causa del maltempo si contano a fine stagione sulle dita di una mano, anzi meno. E si parla di un Paese certamente più freddo del nostro. Finora, nel torneo in corso, è stata posticipata soltanto una gara (contro le 7 della Serie A, che diventano 21 se si considerano gli ultimi dieci anni secondo quanto comunicato dalla Lega Calcio). Ma non a causa di pioggia e/o neve, la ragione è di tutt’altra natura. L’arbitro Barak Rafati ha tentato di togliersi la vita una quarantina di minuti prima dell’inizio della partita tra Colonia e Magonza, storia del novembre 2011. Calcio tedesco fermo in attesa di sviluppi e turno di campionato da sistemare nelle settimane successive. Altro che nevicata.

“Non c’é paragone tra gli stadi tedeschi e quelli italiani – spiega a ilfattoquotidiano.it il giornalista del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, Julius Müller-Meiningen -. Per i mondiali del 2006 sono stati rifatti tutti gli impianti. Dalle nostre parti dobbiamo fare fronte a condizioni meteorologiche pesanti, per questo la maggior parte degli stadi possono contare su sistemi che consentono il riscaldamento del manto erboso. Era una necessità perché d’inverno nevica sempre, e spesso e volentieri si forma anche il ghiaccio. In caso contrario, viste le temperature che stiamo raggiungendo in questi giorni, avremmo dovuto sospendere chissà quante partite”. E ancora, per chiudere in bellezza: “Se escludiamo lo Juventus Stadium, gli stadi italiani sembrano di un altro secolo”.

“Negli ultimi dieci anni sono state rinviate in Bundesliga soltanto 8 gare, di cui 5 a causa del maltempo”, fanno sapere dalla redazione del magazine sportivo tedesco Kicker, sottolineando che in Germania il massimo campionato si ferma addirittura per un mese nel periodo invernale. Nella stagione in corso, la Bundesliga è andata in vacanza dal 19 dicembre al 20 gennaio. Pausa che in Inghilterra, fronte Premier League, non sanno nemmeno cosa sia. Si gioca sempre, anche nei giorni di festa di fine anno. E il freddo, il gelo, la neve e la pioggia? “Non abbiamo avuto alcun rinvio finora – dice a ilfattoquotidiano.it Paul Wilson, reporter dell’Observer -. Non a causa del maltempo, almeno. Tottenham-Everton non è stata disputata per la rivolta che si stava svolgendo a Londra. Mentre invece tra il dicembre 2010 e il gennaio 2011 due giornate di campionato sono saltate per la neve che non ha lasciato scampo al calcio inglese. Era da tempo che non accadeva una cosa simile, non si poteva proprio fare diversamente”.

La conferma arriva dall’ufficio stampa della Premier League, che spiega al fattoquotidiano.it che “è raro che vengano rinviate gare nel campionato inglese, perché le regole del torneo prevedono che tutte le squadre iscritte facciano ricorso ad importanti misure di protezione, come il riscaldamento del campo. In ogni caso, nelle ultime stagioni, la maggior parte delle partite che sono state posticipate hanno subìto questa sorte a causa del contesto esterno dello stadio. Quando nevica in modo importante, la viabilità è messa a dura prova, questo è noto”.

Ricapitolando: in Germania e in Inghilterra, Paesi che non passano per essere baciati dal sole più di quanto non lo sia l’Italia, si gioca anche in condizioni metereologiche proibitive. Più che una notizia, un fatto incontestabile. Se poi si sceglie di giocare la sera, magari per venire incontro alle esigenze delle tv, le cose non possono che peggiorare. La soluzione? Certo, ripensare agli impianti, che soffrono di un logorio che è fonte di difficoltà senza fine. Ma anche, parola del vicepresidente della Federcalcio, Demetrio Albertini, “iniziare il campionato a fine agosto per evitare il più possibile le notturne invernali in impianti vecchi, pericolosi per i giocatori e scomodi per i tifosi”.

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