Doveva essere un preludio di un giorno e mezzo. Dieci, venti centimetri di neve, poi il gelo. Invece le precipitazioni nevose continuano ininterrottamente su buona parte della regione da almeno 48 ore, raggiungendo soltanto nelle zone urbane, a Bologna soprattutto, 60 centimetri. Le previsioni, secondo Arpa Emilia Romagna, dicono che ci sarà uno stop verso sera, mentre domani non dovrebbe nevicare.

Ora il rischio è che le temperature vadano sotto lo zero e che di conseguenza si verifichino gelate. A fare il punto sul maltempo è Demetrio Egidi, direttore dell’ agenzia di Protezione civile regionale. “Ci sarà però una ripresa – ha detto – dalle prime ore di sabato, per tutta la giornata”. Prevista maggiore intensità in Romagna, con 20-30 centimetri. A Modena e Bologna, invece, i centimetri dovrebbero essere 10-20. Le temperature varieranno tra i meno 8 in pianura fino meno nelle zone appenniniche. “Abbiamo suggerito – ha proseguito Egidi, in riferimento al ghiaccio – a tutti gli enti che si occupano delle strade di utilizzare in modo consistente la spargitura di sale”. Intanto il prefetto di Bologna ha revocato momentaneamente l’ordinanza di blocco dei mezzi pesanti.

per poi ricominciare sabato, fermarsi nuovamente domenica e lunedì, e ricominciare nuovamente martedì prossimo. Fermo restando la conferma delle temperature in picchiata per il fine settimana che arriveranno in tutta la regione anche dieci-quindici gradi sottozero.

Principale colpevole è Julia, la depressione tirrenica nevosa che sta ruotando su sé stessa da almeno due giorni senza spostarsi significativamente verso sud, con un diametro compreso da Reggio Emilia fino alla Romagna e Bologna nell’ “occhio del ciclone”. Scuole, università, teatri chiusi. E una situazione critica già in prima periferia: la gente non riesce a camminare più sui marciapiedi e passeggia direttamente in mezzo alla strada, mentre è pressoché impossibile spostare le auto, rimaste giustamente ferme nelle giornata di ieri e l’altro ieri come voluto da Comune e prefettura, oramai cumulo unico con la neve caduta.

Circolazione stradale. Nella nostra regione è sempre più difficile circolare. L’agenzia regionale della Protezione civile è in piena riunione con tutti i dirigenti per stabilire le misure da attivare, da stamattina alle 9.

Centinaia i soccorsi agli automobilisti a causa di neve e ghiaccio sul territorio emiliano romagnolo. Quasi mille le pattuglie dei carabinieri, di cui 200 nella sola provincia di Bologna. Se la sono vista brutta anche i passeggeri di un autobus sulla strada tra Forlì e Ravenna: per evitare un camion messo di traverso sulla carreggiata il bus finito in un fossato.

Resta chiusa la E45 (SS3bis), in entrambe le direzioni, dal km 133,7 al km 222, dove da ieri pomeriggio 250 Tir che non hanno rispettato il divieto di transito disposto con ordinanze Prefettizie su tutta la regione, hanno causato un blocco della circolazione e reso difficile l’intervento dei mezzi speciali dell’Anas. Chiusa anche da stanotte la strada statale 309 “Romea”, dal km 12,5 al km 17 a causa di altri mezzi pesanti che occupano la rotatoria al km 12,500. Anche questi non avrebbero rispettato il divieto di transito, e in più punti a causa di violente raffiche di vento e neve. Intanto, sul territorio continuano a lavorare 38 mezzi tra lame e spargisale e 40 uomini dell’Anas.

Lavori che hanno reso possibili itinerari alternativi: A13 Bologna-Padova solo in direzione nord; A14 dall’interconnessione con l’A14 a Pescara in entrambe le direzioni; A1 solo in direzione nord: tra Firenze e Modena Nord. Rimangono interdetti ai mezzi pesanti i seguenti tratti: A13 Padova-Bologna in direzione sud, dove i volontari della Croce Rossa stanno assistendo gli oltre 80 autotrasportatori bloccati. Bloccati ancora il tratto dell’A1 in direzione sud tra Modena Nord e Firenze e il nodo di Bologna.

Treni. Una razionalizzazione del servizio ferroviario regionale è prevista da stanotte secondo il “Piano neve” delle Ferrovie dello Stato: l’intento è quello i garantire almeno un collegamento all’ora sulle principali linee della regione. Per questo, i treni a lungo raggio effettueranno le fermate dei treni cancellati. 

Potranno subire cancellazioni i treni diretti a Verona, Venezia, Piacenza, e Rimini, prevista la cancellazione dei collegamenti diretti riguardanti la linea Bologna – Ravenna; programmati in questo senso interscambi treno/treno a Castel Bolognese, stazione a sua volta raggiungibile con i convogli della linea Bologna – Rimini.

In particolare “tutti i treni Frecciargento della linea Venezia – Roma saranno deviati via cintura di Bologna e non fermeranno a Bologna Centrale ma a Castel Maggiore: in tal senso è stata messa in funzione una navetta tra Bologna Centrale e Castel Maggiore. Mentre la Bologna – Prato effettuerà le sue fermate di arrivo e partenza dalla stazione di Bologna San Ruffillo. Non saranno garantiti i collegamenti appenninici fra Porretta e Pistoia, mentre sempre sulla Porrettana  è possibile la cancellazione della fermata di Marzabotto.

Ripartiti invece verso le 5 di questa mattina i treni Milano-Pescara e Milano-Ancona rimasti bloccati la notte scorsa, nella zona di Forlì. Secondo quanto fa sapere Ferrovie dello Stato, entrambi i treni dovrebbero essere in dirittura d’arrivo. Ancora una volta invece, nessuna criticità per la linea ad Alta Velocità.

E intanto da Roma iniziano le richieste di spiegazioni all’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti sulla mancata applicazione del protocollo di emergenza: “Il maltempo non può giustificare i vergognosi e intollerabili disservizi nei trasporti che si stanno verificando in questi ultimi giorni: l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato venga urgentemente a riferire in Senato e si assuma le sue responsabilità su questi disagi da Paese del terzo mondo“. A dichiararlo è il senatore Gianpiero De Toni, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Trasporti : “La scandalosa odissea dei viaggiatori del convoglio della linea Intercity Bologna-Rimini fermo per ben 6 ore –ricorda il senatore – non è liquidabile con semplici scuse ai pendolari.

Odissea alla stazione di Bologna. Chi sta aspettando da mezz’ora deve considerarsi fortunato. Perché sono tantissimi quelli bloccati in in una sala d’aspetto stracolma da oltre 4 ore. Sono questi a pagare il prezzo più alto del caos che in questi due giorni di neve sta dominando le stazioni di mezz’Italia. Famiglie, coppie, lavoratori pendolari e non. Tutti accalcati nella sala della stazione centrale di Bologna, con il naso all’insù verso i tabelloni, nella speranza di veder comparire il proprio treno.

“Stiamo diventando pazzi” urla una signora mentre scarta un panino. Doveva partire alle 7.30 per Napoli, ma alle 11.40 è ancora ferma nel sottopasso della stazione di Bologna. “Non è un Paese civile. Mi capitasse per le mani il responsabile di questo disastro non so cosa gli farei”. E un signore di fianco a lei rincara: “È normale che nevichi in inverno. Ma non è normale che tutto si blocchi in questo modo”.

Il tabellone è impietoso: ottanta minuti di ritardo per andare a Roma, cento per andare a Salerno, e centoventi per Napoli. Intercity, Alta velocità e regionali. Per una volta Trenitalia non divide in classi: i disagi toccano tutti. “Sembra di essere tornati nel dopoguerra” dice sconsolato un rappresentante “ma ormai non mi arrabbio più. Sono vent’anni che viaggio e ogni volta che nevica è sempre la stessa storia”. C’è chi sbuffa, chi parla nervoso al telefono cercando di spiegare la situazione, chi se la prende con chiunque porti una divisa, e chi se ne torna a casa rassegnato. In molti passeggeri, infatti, prevale lo sconforto sulla rabbia. “Ieri sono rimasto bloccato su un regionale per oltre un’ora – racconta un ragazzo mentre aspetta che il suo treno compaia nel monitor – pensavo che oggi la situazione fosse stata gestita meglio, ma mi sbagliavo”.

E a chi viene da oltre confine va anche peggio. Perché il blocco dei treni s’intreccia con quello dei voli. Una famiglia polacca da due giorni non riesce a tornare a casa. “Al nostro Paese nevica così molto spesso, ma tutto funziona bene. In Italia no” si lamenta.

Aeroporto. Intanto all’aeroporto Marconi del capoluogo emiliano la situazione ha continuato a essere difficile per tutta la giornata. Fino alle 18 di oggi gli arrivi sono sospesi mentre le partenze proseguono, ma con molte cancellazioni. Dallo scalo spiegano che l’atterraggio è difficile soprattutto a causa della presenza di molti aerei in sosta che ancora non sono riusciti a partire. La situazione di maggior disagio è stata quella dei passeggeri di un volo della Royal air maroc per Casablanca. Intervistati da ilfattoquotidiano.it in molti  hanno denunciato di essere stati abbandonati dalla compagnia. Tanti di loro, compresi anziani, donne incinte, bambini e perfino una neonata, hanno dormito all’interno dello scalo, dove sono rimasti aperti alcuni punti di ristoro per tutta la notte. Nel pomeriggio i passeggeri del volo sono stati poi portati in pullman a Verona, da dove il loro pullmann dovrebbe infine partire dopo un giorno di odissea.

Proprio l’aeroporto Marconi, anche attraverso l’account Twitter e il sito internet, sta in tempo reale aggiornando la situazione in tempo reale ed effettivamente all’interno della struttura la situazione non è caotica. In molti, per fortuna, sono rimasti a casa.

Cibo. A farne le spese, non è solo la circolazione dei mezzi trasporto. Da Coldiretti arriva l’allarme: sono oltre 10 milioni i danni previsti alle produzioni agricole e alimentari. Il deprezzamento delle merci deperibili a causa del blocco dei trasporti, i danni causati dal gelo alle coltivazioni e nonché i maggiori costi di riscaldamento delle serre, sarebbero i fattori presi in analisi divulgate alla Fieragricola di Verona, da dove emerge che la situazione rischia di peggiorare ulteriormente. Una situazione analoga in quanto a gravità, ci era proposta l’ultima volta  “con il grande freddo del 1985”, dichiara Coldiretti.

Nel frattempo, è sempre più difficile aprire i cassonetti dei rifiuti, cosa che lentamente diventerà un ulteriore problema al quale le municipalizzate di tutte le città si troveranno a dover far fronte.

Senza fissa dimora. Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane intanto ha dato la propria disponibilità alle Autorità competenti per accogliere, nelle ore notturne, le persone senza fissa dimora.  Il “Piano freddo” prevede che saranno rese disponibili aree per offrire ospitalità alle persone che non hanno luoghi in cui trovare un rifugio notturno, con personale dedicato al controlla e ai servizi di assistenza.

Scuole. Confermate le chiusure delle scuole nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia fino a lunedì. Chiusa l’università di Bologna e delle sedi dell’Alma Mater della Romagna di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini.

Ritardi nelle udienze. Con il perdurare delle condizioni meteorologiche avverse, il presidente del tribunale di Bologna, Francesco Scutellari, ha scritto ai giudici del capoluogo emiliano e al consiglio dell’ordine degli avvocati. La raccomandazione è quella di valutare per caso per caso eventuali ritardi o assenze dei legali in udienza e di decidere se un processo in corso possa essere rimandato senza la dichiarazione di non presenza.

Frazioni isolate. Sull’Appennino rimenese diverse le frazioni isolate, almeno 15 secondo la Protezione civile. La Prefettura di Rimini ha già organizzato dei punti di accoglienza una volta che le persone saranno raggiunte.

Concerti e spettacoli. Quasi tutti gli spettacoli teatrali, i concerti musicali e gli incontri letterari vengono via via annullati. Oggi è toccato a Jovanotti che sabato prossimo avrebbe dovuto suonare sul palco della Unipol Arena di Casalecchio di Reno. Il concerto verrà recuperato il 4 marzo. Anche se per il tour Ora del cantante sembra essere avvolto dalla sfortuna: dopo la tragica morte di un operaio che stava costruendo il palco a Trieste, nel dicembre scorso era stata annullata in segno di lutto la data di Modena.

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