Il supplente ronfa in classe, lo studente lo riprende con il cellulare e viene sospeso. E’ successo in una scuola dell’Oklahoma (Usa), come riportato dal telegiornale di Oklahoma City.

Il ragazzo si è giustificato affermando che aveva ripreso la scena soltanto per documentare il comportamento improprio dell’insegnante, ma la scuola ha ribattuto che gli allievi possono portare a scuola un dispositivo per telecomunicazioni ma non possono usarlo in quella sede. Intervistati dalla Tv, i genitori hanno detto di ritenere assurdo che venga punito il ragazzo e non l’insegnante per l’accaduto. La replica della scuola è stata: “Prenderemo appropriati provvedimenti perchè questo tipo di comportamenti da parte del personale non sono tollerati”. Anche in Italia la maggioranza delle scuole inserisce nel regolamento di disciplina regole severe per chi usi il cellulare a scuola. In qualche caso si prevede il sequestro del dispositivo se l’allievo lo sta usando.

C’è chi è d’accordo e chi no. Io non lo sono, in primo luogo perchè credo nel dialogo e poi perchè ritengo che gli insegnanti spesso non abbiano cognizioni di diritto adeguate, per cui potrebbero incorrere in comportamenti che travalichino quanto la legge gli consente (pure il regolamento d’istituto non può derogare alle vigenti leggi). Ovvio che l’allievo non debba distrarsi (con il cellulare o meno), anche se da sempre gli studenti ci provano con tutti i mezzi e, soprattutto, ovvio che siano vietate fotografie e video realizzati senza consenso di chi viene ripreso.

Anche una parte delle famiglie non concorda con il sequestro né come principio, né tantomeno quando viene applicato, anche se pochi arrivano a picchiare il docente provocandogli lesioni per questa ragione, come è purtroppo avvenuto in Italia in almeno un caso.

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