Aveva già conquistato la maglia nera per le assenze in consiglio comunale, ora Letizia Moratti formalizza ufficialmente le sue dimissioni. Lo fa con una lettera indirizzata alla presidenza dell’assemblea di Palazzo Marino: una decisione, scrive l’ex sindaco, “sofferta ma lungamente ponderata”. “In questi mesi ho intrapreso un’intensa attività nel sociale in una realtà che la mia famiglia segue ininterrottamente da oltre 30 anni. Un impegno che si è progressivamente accentuato e che giorno dopo giorno ha assorbito le mie energie e il mio tempo, tenendomi sempre più spesso lontana dal lavoro del Consiglio Comunale”. Una mossa che in ambienti finiani e non, viene letta come un ulteriore passo verso Fli, dopo il mancato rinnovo della tessera del Popolo della Libertà. In più la Moratti, aveva deciso di costituire un gruppo autonomo.

Un gesto che il coordinatore regionale del Pdl, Mario Mantovani, non aveva di certo gradito:“Il nostro movimento è un’associazione e come tutti i partiti ha delle regole – ha detto Mantovani – . Chi aderisce è tenuto a rispettarle. Chi non lo fa credo che dovrebbe almeno dimostrare un debito di riconoscenza”. Tradotto: quella dell’ex primo cittadino di Milano è una libera scelta, ma lei non ha riconoscenza, quindi è un’ingrata. In più prima di Natale la Moratti era stata vista a Montecitorio dove aveva incontrato tutto lo stato maggiore del partito guidato da Gianfranco Fini. I contatti tra i due sarebbero continuati anche a gennaio. Per il suo futuro politico, c’è anche chi ipotizza un accordo con Luca Cordero di Montezemolo o l’ingresso nell’Udc di Pierferdinando Casini.

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