Uno sciopero “spaccato”, ma pur sempre sentito, quello che si è visto ai caselli delle autostrade di Parma e Piacenza, come del resto in tutta Emilia Romagna. Per quanto alcune associazioni di categoria abbiano invitato i propri associati a non aderire a una protesta che discende da quella siciliana “dei forconi”, in cui molta gente ci ha visto lo zampino mafioso, tanti autotrasportatori hanno comunque voluto far arrivare a tutti il proprio scontento verso la situazione economica e politica italiana. Per tutta la giornata di martedì 24 gennaio si sono registrati disagi in Emilia Romagna per lo sciopero dei tir.

Blocchi di mezzi pesanti si sono verificati in corso presso i caselli autostradali (in ingresso) di Piacenza sud e Fiorenzuola d’Arda con ripercussioni sulla viabilità ordinaria (lungo tutto l’asse della via Emilia). Gli autotrasportatori si sono parcheggiati anche all’altezza del Porto di Ravenna lungo la strada statale 309 Romea creando circa sette chilometri di traffico fino a Casal Borsetti. Piccoli presidi si sono verificati anche a Faenza e Forlì senza comunque riflessi significativi sul traffico.

E’ stata invece una protesta ordinata quella che ha interessato i 3 caselli in terra parmigiana: Parma, Parma Ovest e Fidenza. Anche se verso le 12 di ieri, un manifestante è rimasto lievemente ferito all’altezza di Fidenza durante il presidio al casello sull’A1 organizzato dagli autotrasportatori. A quanto si apprende dalle forze dell’ordine, l’uomo sarebbe caduto mentre cercava di impedire il passaggio ad un camion che non voleva partecipare allo stop e avrebbe riportato ferite molto lievi, medicate all’ospedale di Vaio a Fidenza.

Più consistente, ma sempre molto organizzata, invece la protesta al casello di Fiorenzuola (Pc): erano 130 i camion bloccati ai lati della strada, lungo tutto il cavalcavia che porta verso Cortemaggiore. In tutto, gli autotrasportatori che hanno voluto incrociare le braccia sono stati 300. Molti parlavano tra loro, altri riposavano in cabina, altri ancora si assicuravano che il traffico fosse scorrevole, presidiando i punti di sciopero con tanto di casacca fluorescente per segnalare l’ingorgo. Inizialmente il casello di Fiorenzuola e Piacenza Nord, in A1, sono stati bloccati al traffico. Poi però il via vai di auto è ripreso, dato che i camionisti hanno parcheggiato sui lati della carreggiata e quindi permesso a tutti di entrare e uscire dalla strada. I primi a cercare di garantire la corretta viabilità ai normali cittadini sono stati proprio i camionisti, che hanno vissuto tutta la giornata protestando ma senza sapere bene i termini della loro manifestazione: il fatto di non aver fissato orari o di non aver avuto un coordinamento, visto che la protesta è nata soprattutto in modo spontaneo, ha spento un po’ gli animi più caldi.

Infine, il primo segnale di timore rispetto al blocco dei tir non arriva dai mercati ortofrutticoli, dai supermercati o dai benzinai, bensì dal presidente di Bologna Fiere, Duccio Campagnoli. “Siamo molto preoccupati, Arte Fiera è a rischio”. La kermesse bolognese di assoluta rilevanza internazionale che inizierà il 27 gennaio sta già registrando i primi ritardi dei tir che consegnano le opere e il rischio di non riuscire ad allestire per tempo l’ampio ventaglio di proposte della manifestazione è dietro l’angolo.

c.z.

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