Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile

Omicidio colposo: con questa ipotesi di reato, la Procura della Repubblica dell’Aquila ha iscritto nel registro degli indagati l’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, nell’ambito di un’inchiesta parallela a quella che ha portato al processo alla commissione Grandi Rischi. La decisione dei magistrati del capoluogo abruzzese è scaturita dalla denuncia a carico di Bertolaso presentata venerdì scorso dall’avvocato Antonio Valentini. Tutto dipende dalla diffusione di una telefonata intercettata all’ex assessore regionale Daniela Stati mentre parlava con l’allora numero uno della Protezione Civile. Era il 30 marzo 2009, ovvero il giorno prima della riunione della Commissione Grandi rischi: Bertolaso definiva la convocazione degli esperti “una operazione mediatica”. Il motivo? “Perché vogliamo tranquillizzare la gente” era la spiegazione dell’ex sottosegretario, che in questa maniera voleva calmare la popolazione, allarmata per le continue scosse di terremoto, poi sfociate in quella molto violenta del 6 aprile 2009, che ha provocato lutti e distruzioni in città.

A segnalare l’intercettazione in questione è stato il deputato abruzzese Gianni Lolli (Pd) con un’interrogazione al presidente del Consiglio Mario Monti. Nella telefonata, Guido Bertolaso diceva all’assessore regionale abruzzese che “bisogna zittire qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni. Ti mando i luminari del terremoto, da te o in prefettura, decidete voi.. a me non me ne frega niente…in modo che è più un’operazione mediatica. Così loro, che sono i massimi esperti di terremoto, diranno: è una situazione normale”.

Sono state proprio queste parole, quindi, a costare l’iscrizione nel registro degli indagati all’ex capo della Protezione Civile, che anche per questo motivo non sarà più convocato – come era invece programmato – nell’udienza del prossimo 8 febbraio in qualità di testimone dell’accusa nel procedimento contro la Commissione Grandi Rischi. Negli uffici della procura, intanto, oggi c’è stato un summit coordinato dal procuratore capo, Alfredo Rossini: era stato il magistrato di turno, il sostituto procuratore Stefano Gallo, a ricevere la denuncia di Valentini, mentre la nuova inchiesta è stata affidata a un altro sostituto, Fabio Picuti, lo stesso che sta conducendo le indagini sui membri della Commissione Grandi rischi, a loro volta indagati per omicidio colposo.

Alla polizia giudiziaria, invece, è stato affidato il compito di acquisire fisicamente la telefonata. Ulteriori sviluppi dall’udienza di domani, in cui saranno ascoltati Fabio Sabetta, dirigente della Protezione civile citato dal pm Picuti dopo un supplemento d’indagine suggerito da una parte civile, Antonello Ciccozzi, docente aquilano di Antropologia culturale, entrambi testi del pm, e da sei testimoni di parte civile chiamati dall’avvocato Fabio Alessandroni. Il 20 aprile 2010 la IV commissione Statuto e regolamenti del Comune dell’Aquila bocciò a larghissima maggioranza (14 no, 2 sì), la proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Bertolaso, che in seguito ottenne questa onorificenza da quattro Comuni del cratere.

La stessa intercettazione, inoltre, figurava tra quelle disposte dalla Procura della Repubblica di Firenze che stava indagando sul G8 della Maddalena, su grandi eventi e alcuni appalti e che portò in carcere quattro persone (tra i quali l’ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci, e il costruttore romano Diego Anemone) e al coinvolgimento, come indagato, di Guido Bertolaso. Dopo il terremoto, i pm fiorentini inviarono ai colleghi abruzzesi una serie di documenti che rinvigorirono l’inchiesta della Procura dell’Aquila, che indagava sul G8 aquilano e sugli appalti per la ricostruzione. In questi atti vi era anche la telefonata tra Bertolaso e la Stati, ma non non fu presa in considerazione in quanto non riguardava alcuna delle inchieste avviate dalla magistratura del capoluogo abruzzese. Solo in seguito fu istruito il processo alla Commissione grandi rischi, ma anche in questo caso quella telefonata non fu presa in considerazione.

La notizia, intanto, ha fatto il giro dei social network, mentre sui muri dell’Aquila compaiono minacce e critiche nei confronti dell’ex capo della Protezione Civile. Su un manifesto si legge: “Commissione Grandi Rischi. Regia di Guido Bertolaso”, mentre in un altro “Zero ricostruzione, mille speculazioni. Bertolaso noi non dimenticheremo”.

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