Tutto come da copione, o quasi. Lo Slam delle sorprese non sembra tale, ed era – ahinoi – inevitabile. Nessuna uscita clamorosa, qualche parvenu gradevole che si fermerà agli ottavi (Kukushkin), la giovane promessa esteticamente bruttina che – puntuale – estromette il genietto estroso ma grullo (Tomic su Dolgopolov).

Ecco gli ottavi di finale. Tra parentesi le teste di serie.
Djokovic (1)-Hewitt. Il serbo sta piallando, con violenza inumana, qualsiasi avversario incontri. Bravo Hewitt ad arrivare fin qua, da quasi ex giocatore, ma il capolinea è giunto. Djokovic lo abbatterà.
Gasquet (17)-Ferrer (5). Chi segue il tennis ha perso il conto di quanti “match cruciali” abbia perso Gasquet per dimostrare di essere divenuto grande. Gli va dato atto di non essersi smarrito dopo la squalifica (fantozziana) per cocaina. E’ stabile nei 20, vale almeno i primi 15 (o i 10 bassi). In questo torneo ha perso un solo set (con Seppi, l’unico favorito che manca all’appello nel torneo). E la maniera con cui ha devastato Tipsarevic è stata gradevolissima. Bravo. Ora, però, Gobbino Ferrer. Ovvero la sua Nemesi Peggiore (ne ha tante, ma Ferrer è davvero la più spietata). Lo spagnolo maratoneta non è al top, e ha molto meno talento di Riccardino Cuor di Telone, ma è molto più forte in tutto il resto. Vincere 3 set su 5 sarebbe gran cosa, per Gasquet. Quindi non lo farà.
Murray (4)-Kukuskin. Match del tutto privo di storia. Kukushkin – un discreto vedere – ha già vinto il suo torneo (cit). E adesso subirà l’indicibile mitraglia.
Nishikori (24)-Tsonga (6). Qualche insidia per il francese, chiamato a un compito gravoso: impedire che in semifinale vadano (yeownn) i primi 4. Battendo cioè lo Scozzese Hooligan nei quarti. Può farcela, ma non credo.
Kohlschreiber-Del Potro (11). La partita più bella, tra due talenti diversissimi tra loro, con mille cerotti e (parrebbe) una china discendente in atto. Ma ancora in grado di generare bellezza (e/o potenza). Favorito l’argentino. Con insidie.
Tomic-Federer (3). Classica partita che vedrà i tifosi di casa impazzire per il beniamino (orrido) l0cale, che forse vincerà un set ma mai vincerà il match. Al pensiero che potevamo assistere a Dolgo-Federer, e non a ‘sto brodino riscaldato, c’è di che inveire.
Berdych (7)-Almgaro (10). Altro gran match, il migliore con Kohli-Del Potro. Lo Sparapalle Efebico contro l’Iberico Iracondo Sovrappeso. Bazooka versus Rovesci Sontuosi, Catatonia Ceka versus Rissa Forever.  Almagro, negli Slam, suole deludere. Si spera intenda proseguire l’inversione di tendenza.
Lopez (18)-Nadal (2). Che bello, vedere il Tronista del Serve and Volley in ottavi. Ma con Nadal ha le stesse chances che ha Enrico Letta di interpretare Tony Montana nel remake di Scarface.

Sintesi estrema: finiremo con le solite semifinali tra i soliti Non Fab Four. Bravi, eh. Ma che due palle.

(Nella foto: Wilfried Tsonga – LaPresse)

SALVIMAIO

di Andrea Scanzi 12€ Acquista
Articolo Precedente

Trentadue piccoli indiani

next
Articolo Successivo

Se rimane solo Del Potro

next