“Basta con le liberalizzazioni a metà”, gridano in piazza i parafarmacisti. C’è chi le liberalizzazioni le contesta senza se e senza ma, come la categoria dei tassisti. E chi chiede al governo più coraggio nell’aprire il mercato. Sono i parafarmacisti, anzi i farmacisti titolari di parafamacie che stamane hanno protestano davanti a Montecitorio per chiedere una liberalizzazione seria. Hanno lo stesso titolo di studio, pagano le stesse tasse e sono iscritti all’ordine come i titolari di farmacie, ma sono visti come una categoria di serie B, dicono ai giornalisti. “Vogliamo che la vendita dei farmaci di fascia C sia aperta a tutti, anche ai grandi distributori”. La prima stesura del decreto prevedeva questa ipotesi, poi c’è stata una marcia indietro e per adesso la bozza del disegno di legge contiene solo la possibilità di aumentare le licenze, non più una farmacia per 5000 abitanti ma 1 ogni 3000. “Questo serve solo ad aumentare le farmacie, non abbassa i costi dei farmaci e tutela la farmalobby che ostacola l’accesso al mercato di molti giovani laureati e preparati, con un’unica pecca quella di non essere figli di farmacisti con la licenza in tasca”.
di Irene Buscemi

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