Da una parte l’allupato delle commedie sexy e un po’ scollacciate anni settanta, dall’altro una delle icone erotiche dell’immaginario anni ottanta in coppia con Pozzetto, Celentano e Verdone. Gianfranco D’Angelo e Eleonora Giorgi si devono essere sfiorati su qualche set cinematografico, ma mai incontrati sul serio. Ora a teatro con Due ragazzi irresistibili, nella bomboniera del Teatro Comunale di Crevalcore mercoledì 18 gennaio alle 21, per la regia di Mario Scaletta, rifanno coppia per uno spettacolo d’intrattenimento e di amarcord dove, uno dopo l’altro, si susseguono canzoni, balletti, monologhi e chiacchiere in memoria dei bei tempi.

Che poi sono i magnifici anni ottanta, periodo d’oro in cui sia Giorgi che D’Angelo diventarono colonne di uno star system avventuriero e televisivo. A dire il vero, la protagonista di Borotalco salì più volte all’onore delle cronache prima per il matrimonio, poi per il divorzio miliardario, con Angelo Rizzoli travolto dallo scandalo della P2. D’Angelo, invece, di piduista ne aveva uno come presidente della società per cui lavorava, la Fininvest.

Poi chissà un giorno se Berlusconi ringrazierà colui che il Drive In, assieme ad un pimpantissimo Ezio Greggio, l’ha praticamente animato limando e rielaborando tempistica e sketch che l’avevano appena reso celebre con La sberla di Nicotra (1979). Sempre D’Angelo, in coppia ancora con Greggio, condurrà la prima edizione di Striscia la notizia (1988), il programma ideato da Antonio Ricci: “Sono passati ventitre anni dal Drive In e ancora oggi mi chiedono che fine ha fatto Has Fidanken”, spiega D’Angelo al fatto quotidiano.it, “sono personaggi che mi sono rimasti dentro e anche per questo un omaggio a quel programma lo faccio anche a teatro esibendomi nell’imitazione di Marina Lante della Rovere”.

Trasformista eccellente, ma non proprio fregoliano, D’Angelo naviga consumato sui palchi teatrali di tutta l’Italia da almeno un ventennio: “Con la tv per un po’ ho smesso. Diciamo che con questo spettacolo abbiamo voluto portare un po’ di spensieratezza tra tutte queste notizie pessimistiche che arrivano dai giornali e dalla tv”.

Ci saranno brani di Mina e Battisti, ma anche la rievocazione di Mani Pulite e della morte di papa Wojtyla: “Raccontiamo dell’Italia e degli italiani e per questo dentro ci ricade anche la tv che ho fatto”, prosegue D’Angelo, “anche Berlusconi è un grosso pezzo di questa Italia portata in scena”.

“Però il cavaliere non m’ha mai censurato – chiosa il comico romano – Quando a Drive In imitavo De Michelis o Spadolini, mi arrivavano telefonate direttamente da lui, ma erano bonarie. Lui mi diceva ‘Gianfranco si sono un po’ irritati per la satira di ieri sera, puoi modificare qualcosa la prossima volta?’ e io rispondevo che non era possibile e la volta dopo tornavo in scena come volevo. Poi certo oggi è tutto cambiato: lui si è messo a fare politica che è una cosa diversa dalla tv”. O forse no…

d.t.

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