Un piano «lacrime e sangue» per Air France-Klm è stato finalmente presentato dai vertici del gruppo: atteso, attesissimo da settimane, per la compagnia aerea alle prese con una crisi nera, superiore a quella già molto forte del settore. In questa fase di campagna elettorale (ad aprile iniziano in Francia le presidenziali), Alexandre de Juniac, dall’ottobre scorso amministratore delegato di Air France, ha preferito soprassedere per il momento sui tagli al personale, che appaiono comunque inevitabili vista la cura dimagrante che attende i bilanci del gruppo. Nessun accenno neanche all’imbarazzante questione Alitalia: i francesi procederanno all’aumento della loro quota (attualmente il 25%) nel vettore italiano come previsto nel 2013? Visti i tagli annunciati, la risposta implicita è scontata: no. A Parigi adesso hanno altri problemi.

Le cifre del piano di ristrutturazione. Veniamo ai dati, almeno quelli sicuri. Da qui a tre anni Air France-Klm punta a ridurre di un miliardo di euro i costi operativi, assottigliando la flotta e gli investimenti (nei prossimi tre anni dovranno scendere sotto i 5 miliardi contro i 6 del triennio 2009-2011). Nel concreto, il piano approvato dal consiglio di amministrazione, che oggi viene presentato ai dipendenti, prevede il congelamento degli stipendi per il 2012 e il 2013, oltre al blocco delle assunzioni. Entro il 2014 l’obiettivo è ridurre di due miliardi il debito netto, così da riportarlo a quota 4,5 miliardi. Su questo fronte il gruppo è atteso da scadenze preoccupanti fra il 2013 e il 2014 con il previsto rimborso di tre miliardi di debito.

Il «non detto» della nuova batosta. Il piano di ristrutturazione è solo l’ultimo di una lunga serie (una dozzina) lanciata negli ultimi vent’anni dal colosso francese, che dal 2004 ha preso il controllo dell’olandese Klm. Ma è di sicuro il più ambizioso e il più pesante dal lontano 1994, quando la compagnia finì sull’orlo della bancarotta. Senza considerare che del nuovo piano non è ancora stato svelato tutto. «Queste misure non saranno sufficienti per un ritorno duraturo alla competitività e a una situazione finanziaria davvero risanata» ha affermato l’amministratore delegato dell’intero colosso Air France-Klm, Jean-Cyril Spinetta. Cominciamo bene… Spinetta ha specificato che a giugno un nuovo pacchetto di misure sarà ufficializzato così da tagliare un miliardo di euro supplementari sui costi operativi. A quel momento arriveranno anche i licenziamenti? E’ molto probabile. Per il momento annunci di questo tipo, in piena campagna delle presidenziali, non sono possibili. Ma i vertici della compagnia hanno già annullato gli accordi collettivi con piloti, hostess e steward, oltre che con il personale di terra.

Le urgenze di Air France. Il problema immediato del gruppo è che i conti nel 2011 sono di nuovo scivolati nel rosso. Non è ancora chiaro di quanto, ma è sicuro. In questa fase tutte le compagnie aeree stanno soffrendo ma Air France più delle altre. Per una serie di problemi strutturali, in particolare i costi del lavoro elevati e una logistica non concorrenziale. Le difficoltà maggiori esistono sul fronte del breve-medio raggio (qui il gruppo dovrebbe aver accumulato perdite per 700 milioni nel 2011), a causa della concorrenza delle compagnie low cost. Spinetta spera in un ritorno alla parità dei conti già a fine 2012 per tutto il gruppo, ma per il breve-medio raggio questo non potrà avvenire prima del 2014. Intanto sulle rotte più lunghe si fa sentire la concorrenza delle compagnie asiatiche e del Golfo persico. Da sottolineare: i problemi maggiori per i costi operativi riguardano proprio Air France più che Klm, che in effetti non sarà interessata dal congelamento dei salari e dal blocco delle assunzioni. Come rilevato da tanti esperti, l’assorbimento di Klm ha permesso all’ex baraccone pubblico francese (lo Stato, comunque, resta un influente azionista di minoranza) di frenare sulle ristrutturazioni da fare in casa, diluendo i problemi di Air France nella nuova compagine.

Il nodo Alitalia. Il nuovo piano di ristrutturazione, in queso senso, parla da solo. Alitalia non è più una priorità per i francesi, né nello spirito, né nel portafogli. I vertici di Air France-Klm non si sono pronunciati esplicitamente al riguardo. Ma, secondo indiscrezioni pubblicate dal quotidiano Le Figaro nei giorni scorsi, avrebbero già deciso di congelare il nuovo investimento previsto a partire dal 2013 nel capitale della compagnia italiana. Si limiteranno, secondo il giornale francese, «a intensificare la partnership sttategica con Alitalia». Forse.

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