Il prezzo per una tratta di sette chilometri? A Zurigo 31 euro, a Ginevra 28 euro, a Oslo 25 euro. A Bologna? 13 euro. I taxisti del capoluogo emiliano hanno occupato stamattina la centralissima Piazza Maggiore con le loro auto bianche parcheggiate tra la basilica di San Petronio, Palazzo d’Accursio e Palazzo re Enzo. Non è stato uno sciopero, ma un semplice presidio in rappresentanza dei 700 operatori del settore in città (la metà dei 1.500 taxi in Emilia Romagna) e dei 250 NCC, il noleggio con conducente.

Obbiettivo della vistosa protesta nell’assolata mattina emiliana pos-natalizia, i programmi di liberalizzazioni (o deregolamentazioni, come preferiscono chiamarla gli autisti) annunciati dal governo di Mario Monti. “Dai media arrivano annunci sul fatto che il servizio vada liberalizzato – spiega Riccardo Carboni, della Cotabo, la cooperativa dei tassisti bolgnesi – ma dovunque in Europa il servizio è regolamentato, eccetto in Olanda e in Irlanda”.

Proprio a questo riguardo gli autisti, riuniti all’ombra della statua del Nettuno, hanno portato l’esempio di città come Rotterdam e Amsterdam dove per 7 chilometri la spesa è intorno ai 22 euro. Poi c’è il caso irlandese: “I colleghi di Dublino, dove il servizio è stato deregolamentato, hanno raggiunto un tale livello di povertà che spesso lavorano oltre le ore settimanali consentite. Voi ci salireste in macchina con uuno che guida ed è stanco morto? Peraltro – raccontano i tassisti in piazza – lo scorso anno in Irlanda ci sono stati 10 suicidi tra i colleghi”.

I prezzi italiani e quelli bolognesi inoltre non sarebbero affatto più alti di altre città europee. A Zagabria – l’esempio di prezzo più basso riportato dai tassisti in piazza – i sette chilometri usati come unità di misura costano circa 8 euro. Più economiche di Bologna, che come detto costa 13 euro per sette chilometri, sono alcune grandi capitali come Madrid, Parigi, Vienna, Praga e Barcellona, dove però il servizio, ribadiscono i tassisti bolognesi, è regolamentato. E comunque queste grandi città sono sopra i 10 euro.

I tassisti portano anche a loro difesa il fatto di avere a carico tutti gli oneri per gli investimenti in tecnologia, in sicurezza e in sistemi anti-inquinanti. “Se per queste cose avessimo un contributo pubblico, i prezzi potrebbero scendere ancora”, si legge in un volantino distribuito durante il presidio. Senza contare il prezzo del carburante raggiunto negli ultimi giorni, il più caro del Vecchio continente.

Da mercoledì prossimo i tassisti hanno annunciato che in città appenderanno dei manifestini sulle loro stesse auto. Lo stesso giorno proprio a Bologna s riunirà il ‘parlamentino nazionale di categoria‘. Ma il tempo stringe e presto la proposta di liberalizzazioni, caldeggiata soprattutto dall’Antitrust nell’ambito di un pacchetto più ampio che va dalla riforma degli ordini professionali alla liberalizzazione dei distributori di carburante, potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri.

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