Getano Riina, fratello di Salvatore, il capo dei capi di Cosa Nostra

Il gip copia la richiesta d’arresto del pm e il Tribunale del Riesame di Napoli demolisce e annulla l’ordinanza di custodia cautelare. A carico di chi? Di Gaetano Riina, fratello del padrino di Cosa nostra, accusato di concorso esterno in associazione camorristica e arrestato a novembre scorso perché ritenuto in affari con i Casalesi nella gestione del trasporto su gomma di frutta e verdura verso i mercati del centro e nord Italia.

La motivazione del Riesame non lasciano spazio ad ulteriori interpretazioni: “Totale, testuale trasposizione del richiesta del pubblico ministero” e carenza di “qualsiasi accenno di autonoma valutazione in ordine agli elementi indiziari emersi nel corso delle indagini preliminari”, in questo modo “omettendo ogni controllo e ogni valutazione sul risultato delle indagini preliminari”.

Tradotto: il giudice per le indagini preliminari di Napoli si sarebbe limitato a riproporre la richiesta d’arresto della procura partenopea, non avendo avuto neppure l’accortezza di sostituire alle parole “questo pm” con “questo gip”. Il Riesame, insomma, ha escluso che il gip “abbia realmente preso cognizione del contenuto delle ragioni esposte nella richiesta del pm”. Il copia e incolla del gip e la bocciatura del Riesame, però, per il fratello del capo dei capi di Cosa Nostra non significano scarcerazione:  il mafioso, infatti, resta comunque in carcere perché il primo luglio scorso, su richiesta della procura di Palermo, è stato arrestato in quanto ritenuto il nuovo boss di Corleone. La notizia della decisione del Tribunale del Riesame è stata comunicata dal Giornale di Sicilia in edicola oggi.

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