Anno nuovo, parole nuove. Termini che almeno una volta l’anno vengono rinnovati e aggiornati. In via Irnerio a Bologna, nella storica sede della Zanichelli, il nuovo Zingarelli 2012 propone lemmi inediti per dizionari e manuali, non certo però per il linguaggio comune. Parole che sono lo specchio del Paese, delle sue ossessioni e delle sue passioni, termini che registrano i cambiamenti, le mode e l’evoluzione del costume italiano.

Riguardano la politica e lo sport, ma anche l’ecologia e i temi sociali. Ma soprattutto il mondo di internet. 1500 nuove parole che sono state approvate dai curatori dello Zingarelli. Termini non inediti per il nostro parlato, che spesso pronunciamo o sentiamo alla televisione, che leggiamo sui giornali o che escono dalle bocche sguaiate della politica. Parole che vengono segnalate dai lettori o lette sul web e che i curatori del famoso dizionario studiano e analizzano, valutando se pubblicarle o se continuare ad osservarle, per verificare se realmente sono entrate nell’uso comune.

La politica è fonte inesauribile di nuovi lemmi. Come il “milleproproghe”, che indica un tipo di decreto, o il famoso “celodurismo” del leader del Carroccio Umberto Bossi, che significa l’avere più attributi di altri. Ma non basta, il Paese infatti è tormentato dal “velinismo”, altro termine in voga nell’ultimo anno. È stato introdotto nel dizionario anche il termine “biotestamento”, un tema etico a lungo discusso e che ancora avrà da far parlare.

Anche il sociale ha i suoi neologismi. La parola “anti-velo”, ad esempio, che indica chi è contrario all’uso del velo islamico nei luoghi pubblici. O il termine “sadrista”, legato al fondamentalismo islamico e diffuso in Iraq. E poi l’ecologia, con l’“ecoauto” per l’ambiente, o “l’ecocontributo”. O ancora la “compostiera”, per i rifiuti solidi urbani e l’”ecopiazzola”.

Gli italiani hanno anche l’abitudine di parlare di “diplomatichese”, “didattichese” e “giovanilese”. Ed è proprio lo slang giovanile ad aver dato i natali ad altre parole, come il termine “fighettismo”, che indica un atteggiamento snob, o l’aggettivo “scrauso”, cioè scadente.

Il web ha inciso notevolmente nella nostra quotidianità, con parole come “websurfing”, “viralità”, “cloud computing”, “tecnostress”. E si parla anche di “digital divide”, il divario digitale, o di “geolocalizzazione”, cioè l’identificazione geografica tramite cellulare o pc. O ancora di “rippare”, cioè convertire file audio e video. C’è poi la moda. Le donne indossano, infatti, il “cuissardes”, cioè stivali con gambale a mezza coscia.

Immancabile lo sport e il benessere fisico. Con l’introduzione di parole come “cardiofitness”, “fit boxe”, o il “bosu”, un nuovo attrezzo ginnico. Esercizi fisici che servono ad “eternizzare” se stessi  o per lo meno a fare il “sirenetto” al mare, mostrando la “tartaruga”, cioè la forma degli addominali. Tutti e tre termini introdotti in questa nuova edizione 2012.

Altre parole sono poi il “frappuccino”, la famiglia “monogenitoriale”, o il “minisindaco”, che indica il presidente di una circoscrizione comunale. Diffuso è anche il “couch surfing”, la pratica per scambiarsi per brevi soggiorni la casa tramite internet. Tra le 1500 parole ci sono anche il “biorario” e il “multiorario”, la “nanoscienza”, lo “sversare”, cioè scaricare liquami e “retroilluminare”.

Insomma, i curatori del dizionario Zingarelli hanno e avranno da lavorare. Di anno in anno, tra nuove mode e cambiamenti. E nel 2012, sicuramente, avranno a che fare con altre parole che ormai sono entrate nel nostro vocabolario di ogni giorno, e non ancora in quelli cartacei e ufficiali. Termini, per fare due esempi, come “twittare”, ormai in voga sul web. O come il ben più famoso, anche a livello mondiale, “Bunga Bunga”. Non resta che attendere la nuova edizione.

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