Un ordigno è stato fatto esplodere davanti all’ingresso di un locale, a Caulonia in provincia di Reggio Calabria, che il Gruppo cooperativo Goel stava predisponendo come laboratorio d’inserimento lavorativo per gli immigrati rifugiati politici presenti nei propri progetti di accoglienza.

Il gruppo Goel gestisce diversi progetti di accoglienza di rifugiati politici e di minori stranieri non accompagnati insieme al Comune di Caulonia e ad altri Comuni della Locride. Il locale danneggiato, che ha avuto le porte divelte dall’esplosione, era stato affittato da Goel con l’intenzione di avviare un ristorante multietnico dove preparare e inserire al lavoro gli ospiti dei progetti di accoglienza e l’apertura era ormai imminente. A Caulonia vivono un centinaio di immigrati palestinesi.

Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Roccella Ionica. “Non sono noti – è scritto in una nota di Goel – moventi e destinatari di questo gesto assurdo e vigliacco; indipendentemente da quali siano stati gli intenti, il Gruppo Cooperativo Goel si sente comunque ancor più motivato a continuare nel proprio percorso di legalità, giustizia sociale e sviluppo sostenibile: continuerà con forza le attività di accoglienza degli immigrati, per sottrarli al controllo della malavita e guadagnarli all’integrazione e allo sviluppo; incrementerà le attività di Goel Biò, per creare un mercato locale degli agrumi che premi gli agricoltori che si oppongono alla ‘ndrangheta e ai torbidi mercati di sfruttamento; diffonderà nelle regioni settentrionali le iniziative di contrasto all’infiltrazione criminale che da alcuni anni vengono portate avanti attraverso l’Alleanza con la Locride e la Calabria contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate; persisterà a ignorare e disprezzare le regole non scritte che la ‘ndrangheta impone a livello sociale ed economico. Tra crisi e federalismo fiscale – conclude il Goel – se la ‘ndrangheta non viene urgentemente annientata per la Calabria sarà definitivamente preclusa la via allo sviluppo”.

Parole di solidarietà sono giunte dal senatore Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia secondo il quale “l’ordigno esploso è un ulteriore atto intimidatorio della criminalità organizzata per intimidire la società civile e le istituzioni in prima linea nella lotta contro le mafie. In questo modo la ‘ndrangheta non solo vuole indebolire il fronte antimafia, ma intende ribadire la propria presenza e il proprio dominio nel territorio. Un’escalation preoccupante, che testimonia la vitalità delle organizzazioni criminali e che bisogna disinnescare con un impegno maggiore. Le istituzioni, la politica, l’economia devono fare la propria parte sostenendo e incoraggiando chi si batte per la legalità e lo sviluppo. Il governo e il parlamento introducano il reato di autoriciclaggio nel nostro ordinamento, gli enti locali favoriscano il riuso sociale dei beni confiscati da parte delle associazioni, gli imprenditori denuncino i loro estortori. Bisogna far capire che esiste un fronte antimafia ampio, compatto e determinato”.

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