Le borse europee frenano, sulle voci che vorrebbero Standard&Poor pronta a ulteriori downgrade in zona euro. “La recessione nell’eurozona l’anno prossimo sarà più profonda di quanto previsto finora”, avverte l’agenzia di rating, sottolineando che Paesi esportatori come Germania, Austria, Olanda, Belgio e Finlandia saranno vulnerabili alla recessione. A Piazza Affari il Ftse Mib chiude a -0,38% a 14.572 punti, mentre l’All Share cede lo 0,39%. Il Dax di Francoforte cede lo 0,50% a 5.701,78 punti, mentre il Cac 40 di Parigi lascia sul terreno lo 0,88% a 2.972,3. In flessione Zurigo con lo Smi che perde lo 0,88% a 5.733,5, mentre Londra, positiva per tutta la giornata, chiude a -0,25%. In leggero recupero Bruxelles (+0,1%). Nel frattempo l’agenzia internazionale di reating Fitch minaccia di declassare sei paesi europei, compresa l’Italia, se entro il prossimo mese la politica finanziaria di Eurolandia non si mostrerà più compatta e unitaria.

Il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund equivalenti chiude a 474 punti. A 332 punti lo spread tra i bonos spagnoli e i Bund, nel giorno in cui la banca di Spagna rende noti i dati sul debito pubblico spagnolo, che è al 66% del Pil (706,340 miliardi di euro), 7,3 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno. L’Efsf ha attualmente risorse per 440 miliardi di euro, dei quali 100 già destinati alla Grecia e 44 a Irlanda e Portogallo ma con il ricorso alla leva potrebbe arrivare a 600 miliardi, una cifra superiore alle necessità di rifinanziamento di Italia e Spagna per il 2012. A dichiararlo, il direttore del fondo salva-stati europeo, Klaus Regling: “Non mi risulta che Italia e Spagna rischino di uscire fuori dal mercato”.

La cronaca ora per ora

22.00 – Wall Street chiude in marginale calo: Dow Jones (-0,06%) a 11861,24 punti. In rialzo invece l’indice Nasdaq che guadagna lo 0,58% e si assesta a 2555,75 punti.

20.05 – Lima i rialzi Wall Street sulla scia della decisione di Fitch di declassare l’Italia e altri cinque paesi dell’Eurozona. Il Dow Jones praticamente azzera i guadagni (+0,01%), lo S&P 500 sale dello 0,35% e il Nasdaq dello 0,70%.

19.30 – Fitch abbassa l’outlook della Francia da stabile a negativo e si dichiara pronta a declassare sei paesi tra i quali l’Italia. “I timori che aleggiano su Eurolandia restano pressanti e desta particolare preoccupazione l’assenza di un piano finanziario credibile” ha comunicato l’agenzia internazionale di rating. Fitch minaccia di declassare sei Paesi: Italia, Spagna, Belgio, Slovenia, Cipro e Irlanda, messi sotto osservazione entro la fine del mese prossimo e si dichiara pronta ad abbassare l’outlook della Francia alla quale, al momento, resta confermata la tripla A.

18.10 – Spread chiude a 474 punti. Chiusura in rialzo per lo Spread. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale e l’analogo bund tedesco archivia l’ultima seduta della settimana a 474 punti base contro i 462,6 di ieri. Il rendimento del titolo a dieci anni sale al 6,59%.

17.40 – Listini del Vecchio Continente in calo. Chiusura in calo per le piazze finanziarie europee, che terminano la seduta su ribassi frazionali. Il Dax di Francoforte cede lo 0,50% a 5.701,78 punti, mentre il Cac 40 di Parigi lascia sul terreno lo 0,88% a 2.972,3. In flessione Zurigo con lo Smi che perde lo 0,88% a 5.733,5, mentre Londra, positiva per tutta la giornata, chiude a -0,25%. In leggero recupero Bruxelles (+0,1%).

17.30 – Milano chiude in negativo. Chiusura in calo per Piazza Affari con il Ftse Mib che ha perso lo 0,38% a 14.572 punti. Sul paniere principale, rimbalzo di Fonsai e Mediaset. Bancari, energetici e industriali misti (in calo Fiat e Pirelli dopo i dati deludenti delle immatricolazioni a novembre in Europa). Fuori dal Ftse Mib, bene gli altri titoli della galassia Ligresti.

17.27 – Listini europei negativi. Cambio di passo per le piazze finanziarie europee che virano tutte in territorio negativo, dopo l’andamento più incerto e volatile della seconda parte della giornata. A Parigi il Cac 40 cede lo 0,75%; Lisbona lascia sul terreno lo 0,85%; Madrid -0,93%; Zurigo -0,86%; Francoforte -0,43%; Amsterdam -0,06%; Bruxelles -0,03%. In ribasso Piazza Affari con il Ftse Mib che cede lo 0,45% e l’All Share che lascia sul terreno lo 0,43%. In frazionale rialzo, come del resto ha fatto per tutta la seduta, Londra, con il Ftse 100 che avanza dello 0,12%.

17.04  – Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo. Si è riunito oggi sotto la presidenza di Giovanni Bazoli il Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, che ha verificato, sulla base delle dichiarazioni rese dall’interessato, la sussistenza dei requisiti di indipendenza, previsti dal Codice di Autodisciplina promosso da Borsa Italiana, in capo a Guido Ghisolfi, entrato a far parte del Cds il 16 novembre scorso in sostituzione di Elsa Fornero.

17.00 – Piazza Affari gira in negativo. Inverte nuovamente la rotta Piazza Affari e passa in territorio negativo. Il Ftse Mib cede a mezz’ora dalla chiusura dalle contrattazioni lo 0,23%, mentre l’All Share perde lo 0,33%. Gira in negativo Intesa Sanpaolo che cede lo 0,56% a 1,25 euro. Aumenta le perdite Unicredit che cede l’1,97%. Il resto del comparto bancario resta ben intonato a traino del paniere principale.

16.33 – Rehn: “Manovra molto convincente”. La manovra votata oggi dalla Camera “è molto convincente, ma certo molto deve essere ancora fatto in termini di riforme strutturali” a sostegno della crescita e “per la creazione di posti di lavoro”. E’ il parere del commissario europeo alla Affari economici e monetari Olli Rehn in un incontro con la stampa italiana.

16.12 – Ftse Mib +0,38%. Prosegue cauta e in leggero rialzo Piazza Affari, che torna a guadagnare terreno dopo un passaggio in negativo. Il Ftse Mib cresce dello 0,38%, sostenuto dal comparto bancario ben intonato. Maglia rosa del paniere principale Ubi Banca che segna un progresso del 7,61% a 3,16 euro. Banco Popolare +5,36%; Bper +5,05%; Mediolanum +4,9%; Mediobanca +4,05%; Mps +2,63%; Intesa Sanpaolo +0,87%; Bpm +0,2%. In frazionale ribasso Unicredit che lascia sul terreno lo 0,56%.

16.00 – Regling: “Fondi Esef sufficienti anche per Spagna e Italia”. L’Efsf ha attualmente risorse per 440 miliardi di euro, dei quali 100 già destinati alla Grecia e 44 a Irlanda e Portogallo ma con il ricorso alla leva potrebbe arrivare a 600 miliardi, una cifra superiore alle necessità di rifinanziamento di Italia e Spagna per il 2012. Lo ha dichiarato l’Ad del fondo salva-stati europeo, Klaus Regling, intervenendo a una conferenza a Bankitalia. “Non mi risulta che Italia e Spagna rischino di uscire fuori dal mercato”, ha poi affermato Regling. “L’Europa può mobilitare complessivamente, contando anche le risorse del Fmi e degli stati nazionali, una cifra pari a mille miliardi “, a dispetto di quanto scrive la stampa inglese secondo la quale l’unica strada è un maggior intervento della Bce.

15.30 – Regling: “Eurozona su strada dell’unione fiscale”. “Siamo sulla strada dell’unione fiscale, anche se non sappiamo bene cosa significhi”. Così Klaus Regling, direttore del Fondo salva-stati Ue (Efsf), durante la giornata in memoria di Padoa-Schioppa in Bankitalia.

15.10 – Prosegue debole l’andamento delle piazze finanziarie europee. Parigi (-0,16%), Londra (+0,45%), Amsterdam (+0,31%), Madrid (+0,04%), Francoforte (+0,25%). In ribasso Zurigo dove l’indice Smi cede lo 0,59%. A Milano il Ftse Mib registra un progresso dello 0,85% e l’All Share dello 0,64%. Si attende l’apertura di Wall Street che i i futures sui principali indici pronosticano positiva. Lo spread continua a salire: raggiunti i 459 punti base.

15.09 – S&P: “Recessione dell’Eurozona più profonda del previsto”. La recessione nell’eurozona l’anno prossimo sarà più profonda di quanto previsto finora. E’ l’avvertimento che lancia Standard & Poor’s, sottolineando che Paesi esportatori come Germania, Austria, Olanda, Belgio e Finlandia saranno vulnerabili alla recessione.

15.00 – Lo spread tra il btp e il bund torna a salire e si riporta sopra quota 450, a 452 punti base. Sale il rendimento del decennale al 6,43%.

14.50 – Bundesbank, non urgente prestito al Fondo Monetario Internazionale. Non e’ una necessita’ della massima urgenza prendere una decisione finale sul prestito da 200 miliardi al Fondo Monetario Internazionale. Lo ha detto a Bloomberg un portavoce della Bundesbank, indicando che la scadenza del 19 dicembre, fissata dalla Ue, per girare i fondi all’Fmi potrebbe slittare.

14.05 – A metà seduta borse europee incerte, Milano + 0,75%. Sul mercato dei titoli di Stato continua a migliorare il differenziale del rendimento fra Btp decennali e Bund di pari periodo. Lo spread si è ridotto a 442 punti, dopo aver toccato in mattinata il massimo di 464 punti. Al giro di boa le borse europee scambiano in positivo. Londra segna un rialzo dello 0,76%, Francoforte dello 0,21% e Parigi dello 0,23%. Madrid si muove in controtendenza, con una flessione dello 0,26%, mentre a Milano il Ftse Mib registra un progresso dello 0,75% a 14.736 punti. Mediolanum guadagna il 5,19% a 2,87 euro e Generali l’1,08% a 11,26 euro. Rimbalzo di Fondiaria-Sai, in progresso del 3,26% a 0,74 euro.

14.00 – Mumbai chiude al minimo da due anni. La borsa indiana di Mumbai ha chiuso con un forte ripiegamento di 345,12 punti (-2,18%) a 15.491,35 punti, un livello che non si registrava dal 3 novembre 2009. L’Istituto centrale ha, per la prima volta, deciso, dopo 13 rialzi consecutivi, deciso di lasciare invariato il costo del denaro.

13.23 – Moody’s taglia il rating dell’aeroporto di Roma. L’agenzia di rating Moody’s ha tagliato il rating di Aeroporti di Roma a Ba2 da Ba1. Il giudizio sul debito, precisa Moody’s in una nota, resta “sotto osservazione per un possibile ulteriore downgrade”. Il declassamento – precisa la nota – riflette “l’aumentato rischio per il profilo finanziario di Adr derivante dai continui ritardi nella finalizzazione del quadro tariffario”. “Nelle ultime settimane ci sono stati progressi”, osserva Moody’s, ma per mancano ancora “molti passaggi amministrativi”.

13.15 – Piazza Affari (+0,4%). Piazza Affari prosegue in rialzo la seduta (Ftse Mib +0,4%). Tra i titoli in luce il Banco Popolare (+4%) che accelera dopo l’ok dell’assemblea degli obbligazionisti alla ristrutturazione del bond convertibile. Tengono le banche dopo il downgrade di Fitch su 6 istituti europei e dopo le parole del presidente dell’Eba che riafferma che nella situazione attuale “non c’é scelta” al rafforzamento delle banche. Unicredit in parità, bene Intesa Sanpaolo (+1,43%),Mps (+2,44%),Mediobanca (+3,59%).

13.03 – Milano riduce i guadagni. Le borse europee si muovono in altalena nella prima parte della seduta. Al giro di boa Londra segna +0,53% a 5.428 punti, Francoforte -0,02% a 5.729, Parigi -0,16% a 2.994, Amsterdam +0,17% a 295,11 e Milano +0,35% a 14.676 punti. Spread a 442 punti.

12.56 – Bene i bancari. Sul paniere principale, continuano toniche Banco popolare (+4,35%), Mediobanca (+3,59%), Ubi (+4,28%) ed Mps (+2,56%). Unicredit sulla parità e Intesa sp (+1,51%). Lontano dai massimi, ma comunque in deciso rialzo Fonsai (+2,92%), con Clessidra che conferma di essere stato contattato dal gruppo per un possibile investimento nella compagnia assicurativa. Mentre, fuori dal Ftse Mib, svettano gli altri titoli Ligresti, Premafin (+8,89%) e Milano assicurazioni (+4,37%). Energetici a due velocità: Eni (-1,10%), Enel sulla parità e Saipem (+0,90%). Giù Fiat (-1,14%) e Pirelli (-1,98%), bene il titolo Industrial (+2,61%). Proseguono in deciso rialzo Mediaset (+3,50%) e Mediolanum (+4,24%).

12.06 – Milano (+1%). Seduta ad alta volatilità per chiudere la settimana sulle Borse europee. Milano (+1%) mentre è in corso alla Camera la discussione che dovrebbe portare alla fiducia sulla manovra, con lo spread che scende a 442 punti. Le banche proseguono in rialzo (+0,79%) e solo Credit Suisse, tra quelle coinvolte dall’operazione dell’agenzia di rating, cede l’1,32 per cento. Londra +0,92%, Parigi +0,59%, Francoforte +0,70% e Madrid +0,85%.

12.00 – Piazza Affari (+1,7%). Piazza Affari allunga il passo verso il giro di boa, spinta dai titoli del comparto bancario. Il Ftse Mib segna un rialzo dell’1,17% a 14.798 punti, mentre l’All Share guadagna l’1,02% a 15.504. Il Banco Popolare è in asta di volatilità, con un rialzo teorico del 7,74%. Bene anche Ubi Banca (+5,37%), Mediobanca (+5%), e Intesa Sanpaolo (+2,15%). Fondiaria-Sai continua a correre, con un rialzo del 4,51% a 0,75 euro.

11.47 – Debito pubblico spagnolo al 66% del Pil. Il debito pubblico della Spagna nel terzo trimestre dell’anno è al 66% del Pil (706,340 miliardi di euro), 7,3 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno (58,7%). Lo rende noto la Banca di Spagna. La percentuale è la più elevata dal 1997, quando il debito pubblico spagnolo era il 66,1% del Pil. A pesare in particolare il debito delle 17 regioni autonome, che tocca un record storico a 135,151 mld (12,6% del Pil).Il livello del debito è così di sei punti sopra il limite del Patto di stabilità Ue (60%).

11.10 – Cresce Fonsai (+3,12%). Fonsai rimbalza e poi, sull’ipotesidi un intervento di Clessidra e altri fondi, prende la rincorsa arrivando a toccare un rialzo di oltre il 5 per cento. A Piazza Affari il titolo si mantiene in deciso rialzo (+3,12%) mentre schizza Premafin (+9%) e la Milano guadagna il 4%.

11.05 – Borse europee contrastate. A metà mattina Londra segna +0,44% a 5.424 punti, Francoforte +0,04% a 5.732, Parigi -0,19% a 2.993, Amsterdam +0,01% a 294,67 e Milano -0,26% a 14.569 punti. Spread a 446 punti.

10.02 – Spread sotto 440 punti. Il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund equivalenti continua a scendere e attualmente, secondo il vecchio benchmark di uso comune, è a 439 punti. A 332 punti lo spread tra i bonos spagnoli e i Bund.

09.46 – Fitch taglia il rating di sei grande banche. L’agenzia internazionale Fitch annuncia di aver tagliato i rating di Goldman Sachs, Deutsche Bank e altre 5 grandi banche, per le difficoltà che affrontano i mercati finanziari. Fitch ha ridotto di 2 note i rating di Barclays e Credit Suisse da ‘A’ ad ‘AA-‘. Inoltre ha tagliato di una nota i rating di Deutsche Bank, Goldman Sachs, BoFa, Bnp Paribas e Citigroup.

09.54 – Lagarde: rischio protezionismo. L’economia globale rischia uno scenario di “protezionismo e isolamento” che ricorda “quanto accadde negli anni Trenta”, ai tempi della Grande Depressione. Lo afferma Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario internazionale, citata dal Financial Times in un intervento al Dipartimento di Stato a Washington. “Non c’è nessuna economia al mondo, che si tratti di paesi a basso reddito, emergenti, a medio reddito o super avanzati,che restera immune alla crisi, che non solo si sta sviluppando ma è in crescendo” ha aggiunto la Lagarde.

09.46 – Monti: “Non è una crisi dell’euro, ma di politica di bilancio”. La crisi attuale ”non è dell’euro ma della politica di bilancio” e ciò che sta facendo l’Italia è “un messaggio da dare all’Europa forte e intelligente per costruirla in modo unito: non possiamo permetterci che la crisi divida l’euro”, ha detto il premier Mario Monti nella conferenza in onore di Tommaso Padoa Schioppa.

09.36 – Monti: “D’accordo con Draghi su Fiscal Compact”. “L’Italia condivide la visione della disciplina di bilancio prevista dal ‘fiscal compact’ indicato da Mario Draghi”. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, lo dice intervenendo alla conferenza in memoria di Tommaso Padoa Schioppa.

09.28 – Piazza Affari +0,8%. Poche battute di scambio e PiazzaAffari gira in calo e poi di nuovo torna in rialzo. Il Ftse Mib oscilla (+0,09%), appesantito da Telecom (-1,11%) e Tenaris (-1,23), viene tenuto a galla dal deciso rimbalzo di Fonsai (+6,25%) e Mediaset (+2,42%). Debole Fiat (-0,62%) e incerta Eni (-0,06%). Edison (-0,66%) sembra indifferente alle tensioni tra i soci. A2A sale dello 0,29% e Iren dello 0,88%; Generali, che oggi riunisce il cda, sale dello 0,63%, bene Unicredit in rialzo dello 0,78%, Intesa Sanpaolo dello 0,48 per cento.

09.17 – Spread sopra 450 punti. Nelle prime contrattazioni, il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund equivalenti scende poco sopra sotto quota 450 punti. Attualmente, secondo il vecchio benchmark di uso comune, è a 454 punti.

09.05 – Listini europei piatti. Le borse europee aprono positive: Londra segna +0,43% a 5.424 punti, Francoforte +0,37% a 5.751, Parigi +0,29% a 3.007 e Amsterdam +0,26% a 295,39 punti.

09.00 – Ftse Mib apre piatta. Apertura in lieve rialzo per la Borsa valori, con l’indice Ftse Mib che segna un +0,32% a 14.674 punti, mentre l’All Share guadagna lo 0,29%.

08.30 – Spread a 461 punti. In lieve calo in apertura dei mercati lo spread tra i btp e i bund tedeschi che oscilla intorno ai 461,3 punti dopo la chiusura di ieri a quota 462. Il rendimento viaggia al 6,55%.

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