L’anno che si chiude non è stato uno dei migliori, per usare un eufemismo, in America. Un altro anno di transizione, dal biennio del collasso, 2007-8, a – speriamo – la ripresa.

Ecco comunque le dieci più importanti eredità dell’anno 2011.

  1. La disoccupazione è ancora al 9 per cento.
  2. L’economia non è ripartita (crescita sotto il 2%).
  3. Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti in alcuna guerra in Medio Oriente (malgrado la Primavera araba e tutto il resto).
  4. La green economy stenta a svilupparsi (e nel frattempo soffre un paio di fallimenti clamorosi).
  5. Il primo movimento radicale dal 1996, Occupy Wall Street, cambia le coordinate della politica americana.
  6. L’industria automobilistica americana è definitivamente fuori pericolo: è sopravvissuta alla catastrofe del 2008.
  7. Il mercato immobiliare non riparte (a parte alcune zone, tra cui San Francisco).
  8. Il mercato finanziario non è ripartito (con l’eccezione del primo dicembre 2011, in cui la borsa è andata molto bene).
  9. Il Congresso non legifera (a novembre ne ha dato una dimostrazione definitiva, non riuscendo a tagliare le spese nel budget 2012).
  10. La politica non guida il paese (vari esempi).
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