Tutti, o meglio quasi tutti hanno gioito per l’arresto di Zagaria. Del resto chi mai avrebbe potuto esprimere rammarico in modo pubblico? Eppure gli inquirenti che hanno portato a compimento questa straordinaria operazione di pulizia e di polizia sono gli stessi che, non molti mesi fa, avevano chiesto alla Camera dei deputati di poter procedere nei confronti dell’ex sottosegretario e attuale parlamentare in carica del Pdl Nicola Cosentino.

Perché mai gli inquirenti sarebbero “bravi ed eroici” quando arrestano Zagaria e sarebbero, invece, prevenuti quando chiedono di poter indagare e arrestare i presunti soci del medesimo Zagaria?
A salvare Cosentino non furono i soli voti dei berlusconiani, ma anche quelli della Lega che ora urla e strepita contro Monti nella speranza di far dimenticare quella infamia.

Cosa faranno questa volta Alfano e Bossi? Voteranno per l’arresto o preferiranno tirare un altro colpo alla legalità repubblicana e sputare sul lavoro degli “eroici inquirenti”?
La volta scorsa alla Camera i poco eroici avvocati difensori di Cosentino invocarono i rischi del fumus persecutionis.

Speriamo che almeno in questa occasione, avvertano i rischi e i miasmi del “fumo del disonore”.

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