Chi ama il cinema cristallino lasci stare. Eureka – in onda mercoledì 7 dicembre alle 3 e 50 su MGM Channel – è un film inclassificabile, misterioso, arcano. Parabola sull’avidità umana e riflessione sui principi magici in sospeso tra Greed (1924) e Shakespeare, sfarzoso spettacolo hollywoodiano e sabotaggio sperimentale, non ha mai incontrato i favori della critica, che gli ha sbadatamente rimproverato incongruenze narrative e eccessi tematici, la grafia sempre sul punto d’esplodere, il gusto per la figura dell’arabesco. In due parole, tutto il prezioso metodo operativo del suo autore, l’inglese Nicolas Roeg.

Gene Hackman e Theresa Russell, Rutger Hauer e Mickey Rourke sono le pedine di un film eccessivo e affascinante, condotto con maestria da un cineasta, al massimo delle sue potenzialità, alle prese con la storia di un destino che tenta in ogni modo di divincolarsi dal già scritto. Eureka (1983) è lo zenit dell’opera di Roeg, forse non il suo lavoro migliore – è facile preferirgli L’inizio del cammino (1971), ma il più evoluto e moderno, il punto di arrivo di una progressione per certi versi clamorosa che coinvolge il thriller A Venezia… Un dicembre rosso shocking (1973), il fantascientifico L’uomo che cadde sulla terra (1976) e il thriller drammatico Il lenzuolo viola (1980).

Partendo dal libro inchiesta Who Killed Sir Harry Oakes? di Marshall Houts, incentrato sull’assassino di un uomo che fece fortuna scoprendo nell’Ontario una miniera d’oro intorno agli anni Dieci del secolo scorso, il regista intreccia citazioni pittoriche, filosofiche, religiose, riferimenti a Lewis Carroll e Edgar Allan Poe per concludere – splendidamente – con alcuni versi di Robert W. Service. Il cercatore d’oro di Gene Hackman potrebbe avere il mondo ai suoi piedi, ma è malinconico, geloso della figlia sposata con un playboy da quattro soldi e tormentato da un boss che vorrebbe costruire un casinò sull’isola caraibica in cui risiede. La sua unica pace sta nei ricordi della giovinezza.

Sull’autore di questa pellicola è uscita da qualche giorno una mia monografia, la prima pubblicata in Italia, dal titolo L’uomo che cadde sulla terra. Nicolas Roeg: il tempo l’altrove e il cinema alchemico (Profondo rosso editore, Roma, 2011).

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