Apprensione e speranzeper il ragazzo di 18 anni di Cattolica che ha rischiato la vita per aver assunto Mdma in una discoteca, nella notte tra sabato e domenica. Il giovane è stato sottoposto a trapianto di fegato, devastato dalla droga, all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. L’intervento, curato dall’equipe del professor Antonio Pinna, direttore di chirurgia dei trapianti, è durato oltre otto ore, e il giovane è in prognosi riservata, ricoverato nel reparto di terapia intensiva, sotto monitoraggio continuo.

Il diciottenne aveva festeggiato il raggiungimento della maggiore età in una discoteca riccionese. Al termine della serata si era sentito male, ed era stato ricoverato all’ospedale Ceccarini di Riccione. Qui la diagnosi era stata subito chiara: l’ecstasy stava pregiudicando le funzioni vitali del giovane e quindi la sua stessa vita. E’ stato quindi posto in stato di coma farmacologico e ieri è stato trasportato al Sant’Orsola Malpighi di Bologna dove la diagnosi è stata confermata e sono state subito avviate le procedure per l’operazione. Un fegato compatibile è stato trovato a Foggia e quindi trasportato a Bologna dove in mattinata è cominciato l’intervento.

“La rete dei trapianti ha funzionato bene. Un grazie, ancora una volta, a chi dona gli organi salvando altre vite”, ha commentato Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt). Che poi ha rivolto un appello: “Ragazzi state attenti. Può succedere che droghe prese per bocca distruggano il fegato. Non è un episodio frequente, ma neanche un caso isolato”.

Intanto i carabinieri di Riccione sono alla caccia dello spacciatore che ha venduto la dose al ragazzo cattolichino. Neppure l’ultimo ingente sequestro di pasticche, ad inizio mese, proprio da parte dei militari riccionesi, è bastato a scongiurare l’episodio. Era stato tolto dal mercato un chilo di questa droga, una quantità pari a 1.500 dosi dal valore di settantamila euro, destinata alle feste di Halloween in Riviera. Dove sembra che l’ultima moda tra i ragazzi sia quella di sciogliere i cristalli di Mdma nell’alcol, e inghiottire il cocktail micidiale, che mette a dura prova tutto l’organismo, dal cuore ai reni.

Da parte della madre del giovane, c’è soprattutto rabbia contro chi ha venduto la droga al figlio: “Voglio – ha detto ai microfoni di Mediaset – quel bastardo che gliel’ha data. Dico soltanto: chi sa, parli. Il suo sogno era fare il pugilato, e ora non se nemmeno se lo riporto a casa”.

Preoccupazione, arriva anche dal presidente della Provincia di Rimini: “Ancora un ragazzo poco più che maggiorenne in coma per abuso di stupefacenti, ancora una famiglia in ansia per le sorti del proprio figlio, ancora tanti adulti e amici a chiedersi come possa essere successo”.

Articolo Precedente

Il People Mover e la concezione municipale

next
Articolo Successivo

Dove sono finite le vere Iene?

next