La donazione del fiore del Brooklyn Museum, New YorkIl Brooklyn Museum di New York è uno dei musei più grandi e antichi d’America, e dista circa 30 minuti di metropolitana dal centro di Manhattan: il museo è noto per le sue incredibili collezioni permanenti, con pezzi che vanno dall’Antico Egitto all’arte contemporanea. Il Museo è parte di un complesso del XIX secolo tra parchi e giardini, che comprende anche Prospect Park, il Brooklyn Botanic Garden e il Prospect Park Zoo.

Anche da un punto di vista prettamente comunicativo il museo rappresenta un caso di studio per tutti gli addetti ai lavori che si interessano di arte e nuovi media.  In questo senso un esempio perfetto è rappresentato dal progetto messo in atto per promuovere l’installazione di Lee Mingwei: The Moving Garden (5 ottobre 2011 – 22 gennaio 2012).

“Il giardino in movimento” è una installazione che vede un blocco di granito con un centinaio di fiori freschi che sembrano nascere da un crepa. I visitatori sono invitati a prendere i fiori quando lasciano il Museo, a condizione di donare il fiore a un estraneo mentre si recano alla loro prossima destinazione. Ovviamente alla fine della giornata vengono inseriti nuovi fiori freschi nell’installazione e lo “scambio” ricomincia la giornata successiva.

Cosa ha pensato di fare lo staff che si occupa della comunicazione digitale? Be’, grazie al proliferare di smartphone e fotocamere, che portiamo sempre con noi, perché non scattare una foto ricordo documentando la “donazione del fiore”? Contrassegnando i nostri scatti con #mygardengift via Flickr, Instagram o Twitter (ma possiamo usare anche gli Sms) questa foto sarà immediatamente diffusa online e visibile nella galleria multimediale presente sul sito. In questo modo, anche grazie alla geolocalizzazione dei messaggi è possibile vedere in che zona di New York è avvenuto il dono e grazie ai tweet si scoprono storie e momenti davvero surreali.

Questo progetto è un esempio di come le nuove tecnologie mobili possono far vivere anche fuori dalle mura del museo un’installazione. Non solo: questo è anche un modo di promuovere la mostra e il museo stesso attraverso una soluzione intelligente e piacevole.

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