La rottura tra il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l’assessore alla Cultura Stefano Boeri è ormai definitiva. Oggi Boeri ha rimesso le sue deleghe nelle mani del primo cittadino, che ora si riserverà di valutare il da farsi. Stamattina l’architetto ha inviato una lettera indirizzata a Pisapia in cui, dopo le divergenze degli ultimi giorni che avevano portato a una rottura del rapporto fiduciario tra i due, riconsegna le deleghe di Cultura ed Expo. Venerdì, dopo le esternazioni dell’assessore sul museo d’arte contemporanea a City Life e in particolare le critiche rivolte al sindaco sulla gestione di Expo, Pisapia aveva emesso un comunicato durissimo, stigmatizzando le dichiarazioni dell’archistar come frutto di “valutazioni personali, mai discusse in giunta, e non condivisibili nel merito”. Durante il fine settimana il Partito Democratico ha cercato di mediare, convincendo poi Boeri a compiere l’atto distensivo di rimettere nelle mani del sindaco le sue deleghe.

La rottura è avvenuta venerdì in giunta. Pisapia ha intimato a Boeri di rimettere le deleghe. Sabato mattina il segretario provinciale del Pd, Roberto Cornelli, ha incontrato il sindaco ma senza alcun esito. Così ha raggiunto Pierluigi Bersani, impegnato a Monza, per renderlo partecipe di quanto accaduto. Il segretario del partito ha telefonato al primo cittadino cercando una mediazione. Ma non c’è stato nulla da fare. Così, sabato sera è stato istituito una sorta di gabinetto di guerra composto da Cornelli, Francesco Laforgia (segretario cittadino), Pierfrancesco Majorino e Carmela Rozza. I quattro hanno formulato la proposta a Boeri: rimettere le deleghe. L’assessore ha accettato e domenica sera, in una nuova riunione allargata all’intero gruppo del Pd e alla presenza di Boeri, è stata comunicata la decisione. Stamani la lettera in cui l’architetto rimette le deleghe nelle mani di Pisapia come “atto di distensione e di fiducia nei confronti del sindaco”. Bersani, in serata, ha rivolto l’augurio che per Milano non ci siano turbative rilevanti a quel clima di spinta e vitalità che ha caratterizzato la scena politica del capoluogo lombardo” aggiungendo che  “il Pd sta lavorando per creare un clima tale da riuscire ad aggiustare le cose e pur non volendo entrare nel merito perché non ho elementi, non vorrei che si disperdesse questa grande spinta”.

Il primo cittadino ha però spostato la responsabilità della definitiva rottura su tutta la giunta. “Nei colloqui avuti con i componenti della giunta è stato ribadito che il bene più prezioso è la collegialità del lavoro della squadra di Governo di Milano, collegialità che è stata infranta più volte da parte di un solo assessore. Tutti i componenti della Giunta interpellati dal Sindaco hanno, infatti, riaffermato come sia assolutamente necessario lavorare, come è stato fino a ora nel loro rapporto con il Sindaco, con unità di intenti e spirito di coesione, elementi fondamentali per realizzare gli obiettivi dell’amministrazione”.

Il terreno di scontro è l’Expo, con Boeri che venerdì in un’intervista con Radio Popolare, aveva fortemente criticato la gestione della fiera internazionale: “Non può essere questo il modo in cui si governa un evento come Expo – aveva detto – c’è un squilibrio assolutamente sbagliato tra i ruoli dei diversi soggetti”, in riferimento al ruolo a suo avviso predominante assunto dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Ora toccherà al primo cittadino decidere se accettare le dimissioni o respingerle. Sull’evento che coinvolgerà Milano nel 2015 i rapporti tra i due erano tesi già durante l’estate. inizialmente Pisapia aveva affidato all’architetto solo la cura dell’evento, tagliandolo fuori dalla gestione dei terreni e dei fondi. Da allora gli attriti non si sono mai sanati. Fino a venerdì. Con il sindaco che durante la seduta di giunta ha comunicato che il “rapporto di fiducia è venuto meno”.

L’epilogo, oggi, con la lettera di Boeri. “Una scelta difficile” che “va intesa come un atto distensivo e di fiducia nei confronti del sindaco”, ha spiegato l’assessore. Una scelta maturata “nel corso di in una lunga riunione” con il Pd meneghino. “Questa mattina ho rimesso nella mani del sindaco Pisapia le deleghe alla cultura, moda, design ed Expo che mi erano state assegnate all’atto di costituzione della nuova Giunta comunale, nel giugno scorso – spiega Boeri -. Una scelta difficile che ho voluto condividere ieri notte, nel corso di in una lunga riunione, con i consiglieri, gli assessori e i segretari milanesi del Partito Democratico e che va intesa come un atto distensivo e di fiducia nei confronti del Sindaco”.

Il Pd, che aveva candidato alle primarie di coalizione Boeri, ha spinto l’architetto a fare un passo indietro e sta cercando di distendere le tensioni. Ieri in tarda serata Giuseppe Civati e Carlo Monguzzi, consigliere regionale e comunale del Partito Democratico, hanno lanciato un “accoratissimo appello al sindaco Pisapia e all’assessore Boeri affinché difendano il sogno di centinaia di migliaia di elettori milanesi, che solo pochi mesi fa ci hanno chiesto di cambiare, di innovare, di rendere più bella e vivibile Milano. C’è bisogno di tutti e due, della loro capacità e della loro passione per portare a compimento un lavoro difficile ma più che possibile. Non commettiamo sbagli proprio ora, che siamo all’inizio e in un momento decisivo. Con Pisapia e Boeri risolviamo i problemi personali e politici e tutti insieme andiamo avanti, nel rispetto dei ruoli che i cittadini ci hanno assegnato con il voto: a Pisapia di fare il centravanti capitano e a Boeri l’ala d’attacco”.

Dall’opposizione, il Pdl legge nella decisione di Boeri la conferma “dell’inconsistenza della giunta Pisapia”, afferma il vicepresidente del Consiglio comunale, Riccardo De Corato. “Eravamo stati facili profeti nell’immaginare il progressivo sfaldamento di questa Giunta e di questa maggioranza, ma nessuno poteva prevedere che tutto avvenisse già nei primi sei mesi di governo. Difficile pensare che possano continuare a governare Milano, che non merita queste sceneggiate, per altri quattro anni e mezzo”.  Per il leghista Matteo Salvini “dopo neanche 6 mesi la Giunta Pisapia si accoltella e perde pezzi, pare che caccino l’assessore Boeri solo perché pensa e agisce troppo liberamente”.

C'era una volta la Sinistra

di Antonio Padellaro e Silvia Truzzi 12€ Acquista
Articolo Precedente

Berlusconi e il gioco delle tre carte anche da ex

next
Articolo Successivo

Il senso di Berlusconi per l’interesse del Paese

next