Piazza Tahrir è ancora il centro delle proteste, i manifestanti chiedono che i militari lascino la guida del paese. Il Paese si trova in una fase di stallo: alla vigilia del lungo processo elettorale i cittadini lamentano mancanza di sicurezza. Gli egiziani si recano alle urne per la formazione del nuovo parlamento, che avrà l’incarico di dotare il Paese di una nuova Costituzione. I Fratelli Musulmani, favoriti nella corsa elettorale, hanno deciso di non partecipare alle proteste, per non delegittimare le elezioni. Intanto a piazza Tahrir la situazione è molto tesa, i volontari presidiano tutti gli ingressi alla piazza, controllando documenti e zaini. Questi controlli diventano però motivo di scontro, rischiando di diventare veri e propri linciaggi. di Cosimo Caridi

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In piazza per l’acqua bene comune: “Rispettate l’esito del referendum”

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La terra trema – l’enogastronomia “sovversiva”

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