Febbre da shopping con l’iniziativa lanciata ieri da Coin. Un piumino a 10 euro ha scatenato una vera e propria brama di acquisto in tutta Italia.

Le principali città della regione che ospitano un punto vendita della catena Coin sono state prese d’assalto da centinaia di persone, provenienti anche dalla provincia, per lo più in auto. Risultato: traffico in tilt e file lunghissime, di ore, davanti ai negozi. Il tutto per accaparrarsi un piumino, marca Napapijri, alla cifra di 10 euro.

L’iniziativa, davvero riuscita, anche grazie al tam tam di internet, aveva uno scopo benefico: parte del ricavato sarà infatti devoluta al progetto “Inizia da te” di Green Cross Italia, la Ong nata nel 1992 per volere di Mikhail Gorbaciov.

In promozione vi erano solo 5 mila piumini di una limited edition, approntata per l’occasione, che sono stati esauriti in poche ore. Già a metà mattina gli scontenti erano molti: una folla che aveva atteso per ore davanti ai punti vendita, sperando di riuscire a prendere l’ultimo pezzo. Sono stati premiati solo i più temerari, quelli che erano in fila dall’alba. Uscivano lieti dalla Coin, come se avessero vinto un premio.

Anche questa è cronaca ordinaria in tempi di crisi: sempre meno famiglie possono permettersi di spendere denaro in beni non di prima necessità e allora svendite e outlet diventano la scelta obbligata per chi non sa rinunciare al capo d’abbigliamento firmato.

A Bologna qualche centinaio di persone si è accalcato davanti al punto vendita di Coin di via Rizzoli, dove si è replicata la scena vista qualche settimana fa quando, all’Apple store dall’altra parte della strada, venne messo in vendita l’iPhone 4S. Questa volta però la fila era superiore, anche in ragione del prezzo popolare del capo d’abbigliamento: “Democratic”, non a caso, è stato lo slogan scelto per promuovere l’iniziativa.

I piumini della Coin sono riusciti a intasare anche via Mazzini a Parma, dove tantissime persone si erano disposte in tre-quattro file, lungo duecento metri di portico.

Al punto vendita di Ravenna, nella centrale via di Roma, c’era un commesso che distribuiva un numero per evitare resse davanti al bancone dei piumini, ognuno imbustato in un piccolo sacchetto con la tracolla, come se fosse un leggerissimo sacco a pelo.

In un Paese allergico -si sa- alle file composte e allineate, i grandi assembramenti fuori dai negozi Coin hanno causato scompiglio in alcune città italiane.

Si è arrivati a spintoni e risse che in qualche caso hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Difficile non ricordare quanto accaduto appena un mese fa a Roma, quando i forti sconti con cui è stata lanciata l’apertura di un megastore di elettronica hanno mandato in tilt la capitale.

Per i piumini della Coin a Firenze c’erano più di 400 persone, in fila dalle 7 di mattina, anche se la promozione partiva alle 11. Già alle 10 la folla, occupando la strada, impediva il passaggio di ambulanze, taxi e altri mezzi. Il direttore del grande magazzino, per evitare che si creassero incidenti, è stato costretto a chiedere il soccorso delle forze dell’ordine.

A Verona, dalle prime luci del giorno, stesso scenario, ma con toni più accesi. Sono intervenuti vigili urbani e polizia a placare i diverbi tra le persone in fila e si è arrivati a sospendere la vendita.

La polizia è dovuta intervenire anche a Salerno dove gli acquirenti hanno preso letteralmente d’assalto il negozio Coin. È bastata qualche spinta o parola di troppo a far perdere la calma. Per riportare l’ordine è intervenuto il vicequestore con una volante.

Vendita fulminea anche a Milano dove si è formata una coda di 300 metri, da piazza 5 giornate al palazzo di giustizia, per riuscire a comperare uno dei 400 piumini in vendita. Sono bastati 20 minuti per esaurire i capi disponibili.

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