Nove morti sul lavoro in due giorni. Sette nella sola giornata di ieri. Quindi ben oltre la media, stando ai dati Inail, che indica il numero di tre morti al giorno nell’Italia dove si stimano 3 milioni di lavoratori in nero, una riduzione delle ispezioni nei cantieri e un allegerimento delle sanzioni per i datori di lavoro voluto dal governo Berlusconi.

Nel 2009, infatti, l’ex ministro Maurizio Sacconi fece approvare il decreto legislativo 106 che alleggeriva alcuni pilastri del Testo Unico 81 introdotto dal governo Prodi e voluto fortemente dall’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Che ora lancia l’allarme: «Si è abbassata la guardia in modo preoccupante e ora si vedono gli effetti del decreto 106 che ha indebolito le norme a tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il governo Monti deve ripristinare con forza le sanzioni e mettere al centro del suo impegno la riduzione di infortuni e incidenti mortali».

Tutti contro il decreto 106, dunque. Antonio Boccuzzi, oggi deputato Pd e unico superstiste della strage Thyssenkrupp, punta il dito contro le norme che hanno indebolito il Testo Unico 81: «L’aumento degli incidenti mortali nei luoghi di lavoro è in qualche modo figlio del decreto 106, che in origine conteneva anche l’articolo 10 bis – poi abrogato – con cui si salvavano i datori di lavoro da ogni responsabilità se l’incidente era dovuto a qualche negligenza di operai o loro superiori. Il presidente Giorgio Napolitano sollevò alcune critiche su tale impostazione e il giudice Raffaele Guariniello, durante un’audizione in Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati, dimostrò che la proposta normativa avrebbe indebolito la lotta per la riduzione degli infortuni».

Ogni anno ci sono in Italia oltre mille morti sul lavoro. Negli ultimi anni si è registrata, secondo i dati Inail, una riduzione degli incidenti mortali, ma bisogna considerare – come sottolinea l’ex ministro Damiano – che la crisi economica ha prodotto maggiore disoccupazione, riducendo dunque i rischi. Secondo i dati dell’Osservatorio indipendente Morti Bianche, promosso da Carlo Soricelli, ex metalmeccanico, i morti sul lavoro sono invece in aumento: «Il 20 novembre 2011 i morti sui luoghi di lavoro erano 596. Nel 2010, nello stesso periodo, erano 594. Con i nove morti negli ultimi due giorni siamo già a 607. E’ un dato drammatico che ci riporta indietro di 4 anni. Certamente il decreto 106 del 2009 ha indebolito notevolmente l’impegno per tutelare la salute e l’incolumità dei lavoratori».

Un altro problema è la qualità della formazione. “Con l’avvento di Internet prolificano le vendite di attestati online, ottenuti attraverso la compilazione di questionari troppo semplici”. La denuncia arriva da Rocco Vitale, sociologo del lavoro e presidente di Aifos, l’associazione nazionale dei formatori per la sicurezza sul lavoro: «La crescita degli incidenti mortali è dovuta all’indebolimento normativo, ma anche alla scarsa qualità della formazione. Ci sono associazioni e aziende che improvvisano la formazione a distanza, usando in modo spregiudicato Internet. Noi abbiamo denunciato queste anomalie. Ad esempio, in alcuni casi il datore di lavoro può rispondere ai questionari incollando le domande su Google, quindi senza studiare importanti aspetti della prevenzione».

Sul problema della vendita di attestati facili in modalità Fad il deputato Boccuzzi ha presentato nei giorni scorsi una interrogazione parlamentare, chiedendo al Ministero del Lavoro di intervenire per regolamentare un settore che fattura circa 500 milioni di euro all’anno, attraverso la vendita di attestati convalidati da enti paritetici spesso privi dei requisiti richiesti dal Testo Unico 81.

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