Antonio Di Pietro scrive su Facebook a proposito del caso Finmeccanica, affermando che anche L’Italia dei Valori è stata contattata “per avere qualche tozzo di pane, ma abbiamo detto no, perche rifiutiamo di partecipare alle lottizzazioni e condanniamo questo sistema corrotto”. Tozzo di pane uguale tangenti? Così l’hanno capita in molti. Ma sarebbe stato grave se l’ex magistrato non si fosse rivolto immediatamente alla magistratura per denunciare la proposta indecente.

Così Di Pietro diffonde a stretto giro una precisazione: “Non ho mai parlato di offerte di denaro o di mazzette, né mai le avremmo accettate. Ribadisco, quindi, che la nostra denuncia politica è contenuta in diverse interrogazioni presentate da tempo in Parlamento e fa riferimento al sistema dei posti, delle consulenze e delle poltrone che si danno alla politica in cambio di favori”.

Ed era proprio la denuncia politica l’intento del post su Facebook: “Lo scandalo Finmeccanica è l’abominevole prosecuzione della Tangentopoli della Prima Repubblica”, scrive Di Pietro. “E’ la mafia bianca, più sporca di quella nera, rappresenta il sistema della lottizzazione a cui l’Italia dei Valori si è sempre sottratta”.

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