Quando elaborò la sua teoria psicoanalitica Sigmund Freud ipotizzò che nella vita psichica di ognuno di noi vi siano tre componenti. L’Es, che rappresenta i desideri inconfessati, le pulsioni primitive volte a sopraffare gli altri, privi del principio di non contraddizione ma tesi alla semplice ricerca del piacere immediato; il Super-Io, che rappresenta le regole morali in cui primeggiano i divieti e le proibizioni; e infine l‘Io, che funge da parte organizzata della personalità che deve bilanciare e trovare dei compromessi.

Il governo italiano da poco caduto, a mio avviso, poneva in essere per la collettività le caratteristiche dell’Es. In questo governo controllati e controllori potevano essere la stessa persona, le donne erano scelte per la loro avvenenza e l’immagine coreografica che offrivano al capo, essere inquisiti dalla magistratura risultava un merito. Chi faceva pagare le tasse poteva dire che era giusto non pagarle. Le barzellette, gli sberleffi, il dito medio da infilare, il gesto dell’ombrello, le intemperanze verbali erano abituali. Si spendeva e spandeva esibendo auto da 100mila euro rigorosamente tedesche (alla faccia dello spread), stuoli di guardie del corpo, sottosegretari e portaborse. Si poteva fare finta di essere giovani attingendo a tutte le chirurgie plastiche possibili.

Il nuovo governo che si è insediato rappresenta plasticamente l’immagine collettiva del Super-Io normativo. Capelli grigi, pochi sorrisi, auto italiana vetusta dal valore di poche migliaia di euro, donne poco appariscenti non certo scelte per fare coreografia ma per competenza. il nuovo esecutivo entra in scena per fare pagare le tasse e per approntare sacrifici.

Un poco come quando dopo il carnevale giunge la quaresima, il popolo italiano, un tempo affascinato da chi prometteva libertà sfrenate, felicità a buon mercato e piaceri proibiti, si accinge ad accettare le dure regole per cui tutto deve essere guadagnato col sudore e l’impegno. Fino a quando?

Noi psicoanalisti sappiamo che se l’Es tende a prendere il sopravvento inevitabilmente ci sarà, successivamente, una caduta nel senso di colpa e nella necessaria espiazione. Quando prende sopravvento il Super-Io, nel lungo termine l’individuo si sentirà talmente costretto e inibito da desiderare ardentemente di essere liberato dal giogo delle regole.

Il rischio che corriamo come collettività è proprio quest’ultimo. Un governo troppo super-egoico dopo un anno di quaresima potrebbe fare desiderare al popolo di tornare alla follia dell’Es, ridando vigore al desiderio collettivo di poche regole e libertà sfrenate. Su questi sentimenti potrebbe avere buon gioco un nuovo populismo fatto di facili promesse per arrivare al “paese dei balocchi”.

Come psicologo mi sento quindi di consigliare al nuovo governo di non insistere troppo nella quaresima e negli atteggiamenti super-egoici (che per un breve periodo per contrappasso sono necessari) ma di trovare un necessario compromesso. Il compromesso di chi riesce a dare speranza anche nei momenti difficili riuscendo a fare capire che la felicità non risiede nell’egoismo individuale ma nel benessere collettivo: un ricco in un castello assediato da persone che soffrono è certo più triste di chi vive bene in un paese in cui collettivamente c’è un discreto, anche se umile, tenore di vita.

Un altro scopo che dovrà essere condiviso anche sul piano emotivo è riuscire a fruire delle grandi risorse culturali, paesaggistiche e di folclore che ha l’Italia. Dunque, il fine del governo non può essere solo quello di far quadrare i conti ma anche di organizzare meglio la convivenza, eliminando le fonti di ansia per l’individuo (precarietà, paure per il futuro, paura del vicino). Perché in un governo di professori non designare anche, fra i sottosegretari, un professore di psicologia?

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