I Draghi ribelli di via Clavature resistono e rilanciano: “Domani andremo in Comune in massa a incontrare il sindaco. E non ci andremo in giacca e cravatta, ci andremo da ribelli”. Questa la posizione uscita da un’affollata assemblea pubblica indetta nel pomeriggio di fronte all’ex mercato coperto di via Clavature, occupato giovedì e già con un’ordinanza di sgombero firmata dal primo cittadino Virginio Merola. A notificarla questa mattina la Digos e la polizia comunale. “Avete massimo 48 ore di tempo”, è stato detto ai Draghi ribelli, ma c’è chi per esperienza dice che lo sgombero potrà arrivare anche prima, magari alle prime luci dell’alba di martedì.

Intanto con una partecipata assemblea pubblica i Draghi incassano l’appoggio di Sinistra e Libertà che boccia la decisione del sindaco e invita tutti alla calma e alla trattativa. “In città servono spazi di democrazia, sopratutto con l’arrivo di un governo tecnico che toglierà parola alla politica e alla mediazione – dice il coordinatore cittadino di Sel Luca Basile – Le richieste di questi ragazzi sono legittime e non si possono cancellare parlando di illegalità”. Rincara la dose Cathy La Torre, che al microfono boccia “questa voglia di definire illegali le occupazioni”.

“Il sindaco abbia il coraggio di riaprire spazi pubblici abbandonati e venga qui a parlare con i ragazzi – chiede la consigliera comunale – altrimenti, come avviene quando una domanda legittima è repressa, le occupazioni non si fermeranno”. Applausi anche per Roberto Sconciaforni, consigliere regionale di Rifondazione. “Merola non sia l’unico in Italia a dare spazio alle destre appena espulse dal governo, il suo atto è gravissimo, ci ripensi”. E poi ancora altri interventi tutti targati Sinistra e libertà, con il consigliere Pieralisi e la presidente del quartiere San Vitale Milena Naldi che hanno chiesto agli occupanti e al sindaco di parlarsi.

Dopo i politici hanno preso la parola i Draghi ribelli, che hanno lanciato messaggi – anche contrastanti – al sindaco e alla cittadinanza. “Le parole di Merola sono deliranti”, ha detto Gianmarco De Pieri, uno dei volti noti del centro sociale Tpo che guida l’occupazione dell’ex mercato. “Appena caduto Berlusconi – ha attaccato De Pieri – e già il sindaco firma uno sgombero. E’ allucinante, ma sappia che noi non ce ne andremo, anzi andremo direttamente in Comune”. “Il sindaco prenda il telefono e fermi questo sgombero – sbotta Domenico Mucignat a metà assemblea – altrimenti si perde lucidità e tutto degenera”. Poi parte l’appello alla città, con una richiesta di solidarietà e l’invito a tutti a partecipare alla marcia su Palazzo D’Accursio prevista per domani pomeriggio. “Sempre che lo sgombero non arrivi prima”, dice preoccupato Marco, che in via Clavature ha montato la sua tenda da giovedì notte.

Intanto i “cugini” indignati di Santa Insolvenza, che venerdì hanno occupato l’ex cinema Arcobaleno di piazza Re Enzo, lavorano alla riapertura della struttura alla cittadinanza. “Questa sera alle 21 dopo anni di abbandono il cinema rinascerà e sarà proiettato un film documentario – spiega uno degli occupanti – tutta la cittadinanza è invitata. Questo è il nostro dono a Bologna”. Si tratta di “Old Cinema – Bologna Melodramma”, un documentario in cui si raccontano le storie dei cinema monosala dismessi di Bologna. Ma anche all’Arcobaleno occupato si teme lo sgombero. “Sappiamo che il Sindaco ci ha invitato pubblicamente ad uscire il prima possibile – dice un altro occupante – non vorremmo che la proiezione di stasera sia anche l’ultima”.

di Giovanni Stinco

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