Il deputato Pdl Amedeo Laboccetta si porta via il computer dell’ufficio di Francesco Corallo, figlio del boss mafioso Gaetano, durante una perquisizione a Roma della GdF nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sui finanziamenti della Bpm alla società Atlantis-Bplus Giocolegale, attiva nel settore dei giochi d’azzardo. Il parlamentare ha sostenuto che il pc era il suo e ha invocato l’immunità . Secondo quanto emerge dalle indagini, lo stesso Corallo, dopo l’arrivo dei militari, avrebbe invece dichiarato che quel pc apparteneva ad una sudamericana presente nell’appartamento di piazza di Spagna al momento della perquisizione. Il deputato sostiene ai nostri microfoni che si tratta di un “grande equivoco” e che tutto sarà chiarito. Intanto, però, la ricostruzione dei fatti verrà consegnata in una relazione ai pm lunedì prossimo. I magistrati potrebbero decidere di indagare il parlamentare. Le ipotesi di reato sono diverse e vanno dal favoreggiamento alla resistenza e minacce a pubblico ufficiale e sottrazione di corpo del reato. L’Idv, per voce del deputato Francesco Barbato, dichiara: “Inaudito farsi scudo dell’immunità per fatti del genere” (leggi l’articolo di Elena Rosselli).

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