Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

“Ormai è questione di ore”, garantiscono gli uomini più vicini al premier nel partito e lo confermano anche Giuliano Ferrara e Franco Bechis: Berlusconi è pronto a dimettersi. Ma a fine mattina Fabrizio Cicchitto smentisce: “Ho sentito Berlusconi, le voci di sue dimissioni sono prive di fondamento”. E poco dopo anche il Cavaliere nega: sulla sua fan page di Facebook. Poi, da Arcore (dove si è riunito con i figli, gli amici più stretti e alcuni ministri) telefona a Libero per annunciare che chiederà la fiducia sulla lettera inviata alla Ue e alla Bce: “Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi”. Il primo a lasciare la residenza del premier è stato Rotondi: “Fra noi e l’elezioni non vedrete altri governi, noi continuiamo a lavorare”.

Eppure dopo il vertice notturno a Palazzo Grazioli il Presidente del Consiglio si sarebbe convinto a presentare le dimissioni e proporre un esecutivo guidato da Gianni Letta ed evitare così la prova dell’aula che domani deve affrontare il voto sul rendiconto generale dello Stato, su cui l’esecutivo è già stato sconfitto a inizio ottobre. E soprattutto evitando “di fare la fine di Prodi”, come ha detto ieri Roberto Maroni. Neanche Denis Verdini questa volta è riuscito a fermare la fuga dal Pdl, persino la fino a ieri fedelissima Gabriella Carlucci ha lasciato il Cavaliere per passare all’Udc. E all’uscita di sicurezza dal partito del predellino si sta formando la coda di altri deputati in cerca di una scialuppa sicura. Anche perché Pierferdinando Casini potrebbe accettare un esecutivo a guida Letta. E ora anche la Lega, stando alle notizie che trapelano dai vertici, sarebbe finalmente pronta a staccare la spina. Tutto da verificare dopo il voto di domani sul rendiconto dello stato. L’opposizione con ogni probabilità sceglierà l’astensione, lasciando a quel che resta della maggioranza l’obbligo di contarsi.

Ma la priorità oggi è salvare i conti del Paese. Stamani si è raggiunto un nuovo record per lo spread, con picchi mai raggiunti prima. Ma quando la notizia di possibili dimissioni di Berlusconi si è concretizzata i mercati hanno reagito positivamente. Quindi la scelta per Berlusconi appare scontata: o lasciare o soccombere e affondare in aula.

LEGGI LA CRONACA DI IERI ORA PER ORA

22:51 – Berlusconi a Roma, convoca il Pdl

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è rientrato da pochi minuti a palazzo Grazioli dove presiederà un vertice con lo stato maggiore del Pdl. A via del Plebiscito sono presenti il segretario del partito Angelino Alfano, i coordinatori Denis Verdini e Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchitto capo gruppo del Pdl alla Camera, Maurizio Gasparri presidente dei senatori insieme al suo vice Gaetano Quagliariello. A palazzo Grazioli sono inoltre presenti il ministro del Turismo Michela Brambilla e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti.

21:15 – Accertamenti Consob su oscillazioni titoli

Consob in campo sulle voci di imminenti dimissioni di Berlusconi, che hanno fatto decollare Piazza Affari. “Sulla base di prime analisi l’episodio sembra rientrare nelle normali dinamiche delle indiscrezioni politiche di natura giornalistica e rende poco probabile l’esistenza di irregolarità”, spiegano fonti vicine alla Commissione.

20:33 – Berlusconi lascia Arcore

Il premier Silvio Berlusconi ha appena lasciato Villa San Martino. Poco dopo le 20:30 il Presidente del Consiglio ha varcato i cancelli a bordo della sua auto, e si è allontanato senza rilasciare dichiarazioni ai cronisti che per tutto il giorno sono rimasti fuori i cancelli. Per il premier la giornata è stata ricca di incontri, da quelli familiari, con i figli Pier Silvio, Marina ed Eleonora. A quelli con i ministri Rotondi e Calderoli. Al tavolo di Villa San Martino, oggi, si sono seduti anche l’avvocato Niccolò Ghedini e il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Nessuno dei presenti ha rilasciato dichiarazioni lasciando la villa.

20:06 – Bersani: “Sfiducia? Ne riparliamo domani”

“Abbiamo fatto due chiacchiere sullediverse scadenze parlamentari”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, lasciando gli uffici del Presidente della Camera. Decisioni sulla sfiducia e sul rendiconto, ha aggiunto, sono rimandate alla riunioni della capigruppo di domani mattina. “Domani si decide il da farsi” ha detto Bersani.

19:45 – Berlusconi: “Se sinistra va al governo non siamo in democrazia”

”Se gli schemi parlamentari portassero a un ribaltone nel quale la sinistra va al governo non saremmo in democrazia”. Lo afferma Silvio Berlusconi da Monza. ”La prima riforma costituzionale necessaria è quella che dia al premier gli stessi poteri dei suoi colleghi europei, a cominciare dalla possibilità di imporre una linea al ministro dell’Economia, altrimenti non è un premier”, ha aggiunto.  “Non faremo mai un governo di larghe intese”, ha poi commentato il ministro Paolo Romani.

19:37 – Berlusconi: “Non siamo attaccati alla sedia, governo durerà”

“Non siamo attaccati alla cadrega e sono convinto che domani avremo la maggioranza, per fare le riforme che anche l’Europa ci chiede e che servono a rilanciare l’economia”. Lo afferma Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente a un incontro politico a Monza dove è presente tra gli altri Paolo Romani.
Ascolta l’audio

19:35 – Pisanu: “Governo Letta? Senza Pd non è unità nazionale”

“La scelta” di chi potrebbe guidare un governo di larghe intese “spetta al Capo dello Stato che la compirà con la consueta saggezza. Il problema non è il nome, ma è l’ampiezza parlamentare che dovrà sostenerlo”. Lo ha detto Beppe Pisanu al Tg3. Che sull’ipotesi di un esecutivo guidato da Gianni Letta aggiunge: “Letta ha tutte le carte in regola per poterlo fare”. Ma il Pd non sosterrebbe un governo Letta e quindi, conclude Pisanu, “senza il Pd non sarebbe un governo di unità nazionale”.

19:28 – Pisanu: “Sì a sfiducia se apre a governo di larghe intese”

”Se la mozione di sfiducia puntasse alla nascita di un governo di larghe intese e unità nazionale io la voterei. Da mesi mi batto per questa soluzione come potrei tirarmi indietro di fronte ad una realizzazione”. Lo afferma il senatore Giuseppe Pisanu, in una intervista al Tg3.

19:27 – Gasparri: “Governo mangerà panettone”

Berlusconi mangera’ il panettone? “Credo e spero di si’. E il Governo arrivera’ a Natale”. A dirlo e’ Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, che oggi e’ stato ospite del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’. “Non ci saranno ribaltoni. E se qualcuno pensa di mangiare il panettone al posto di Berlusconi, il panettone gli potrebbe andare storto”, aggiunge Gasparri. Qual e’ stato, a suo avviso, il peggiore errore fatto da Silvio Berlusconi, che ora lo sta penalizzando di piu’? “Per quanto riguarda i comportamenti individuali non c’e’ dubbio che poteva essere piu’ accorto – ha spiegato Gasparri – ma l’accanimento giudiziario nei suoi confronti e’ stato senza precedenti”.

19:21 – Calderoli: “Su Lega notizie infondate”

“Sulla mia visita ad Arcore stannocircolando notizie prive di fondamento”: lo ha detto all’agenzia ANSA il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. Calderoli non ha tuttavia voluto aggiungere altro né rispondere a domande sulla sua visita dal Premier, trincerandosi dietro un ‘no comment’.

19:15 – Famiglia Cristiana, 75% dei lettori boccia governo

E’ una netta bocciatura quella che gli italiani interpellati dall’Istituto di Ricerca Demòpolis in un’indagine esclusiva per Famiglia Cristiana riservano al Governo Berlusconi. Il 75% degli interpellati giudica negativamente l’azione dell’esecutivo di fronte alla crisi economica e finanziaria e solo il 18%, invece, l’approva. Di conseguenza, il 49% degli italiani considera ormai “a rischio” i propri risparmi. Il 76% degli italiani, inoltre, mette l’evasione ed elusione fiscale al primo posto tra le cause della crisi. Le tabelle della ricerca Famiglia Cristiana – Demòpolis, che sarà pubblicata in versione integrale nel numero 46 di Famiglia Cristiana, in edicola da giovedì, sono anticipate nel sito www.famigliacristiana.it

18:59 – Poli Bortone: “Berlusconi lasci e indichi Emma Bonino”

“Se Silvio Berlusconi decide di lasciare, meglio se è lui a decidere e non altri. Un nome per guidare un governo politico di responsabilità nazionale potrebbe essere quello di Emma Bonino, già in passato indicata da Berlusconi per importanti ruoli”. Lo afferma la senatrice Adriana Poli Bortone, presidente di Io Sud. “Non serve un governo tecnico ma politico che si assuma la responsabilità di quello che fa, un governo che sappia anche dare il giusto peso ai territori”. In merito alle possibili alleanze la senatrice aggiunge: “personalmente avverto le difficoltà di comportamento del Pdl, nel fare discorsi politici di più ampie convergenze, tra livello nazionale e locale. Le reiterate difficoltà di dialogo a livello locale e regionale -ha concluso Poli Bortone- possono incidere negativamente sulle decisioni da assumere a livello nazionale”.

18:54 – Frattini, no a fiducia su maxiemendamento

Il governo non dovrebbe mettere la fiducia sul maxiemendamento che costituira’ la manovra, ma aprire a un confronto con l’opposizione. Lo ha detto, a margine di un convegno di ‘Fare Italia Popolare’ a Milano, il ministro degli Esteri, Franco Frattini. “Auspico che non vi sia una fiducia, ma che il maxiemendamento di circa 50 articoli sia il risultato di un confronto parlamentare tra maggioranza e opposizione e ognuno si assumera’ le proprie responsabilita’”, ha spiegato. Per il ministro, “la maggioranza” ha “interesse a coinvolgere l’opposizione, quelli che vorranno sostenerla lo faranno”. Durante il suo intervento all’interno dei lavori Frattini si era spinto a suggerire “una consultazione parlamentare con l’opposizione per capire quali punti del maxiemendamento siano condivisibili e quali modificabili”.

18:51 – Casini su mozione di sfiducia: “Ogni giorno ha la sua pena”

“Ogni giorno ha la sua pena”. E’ laconico il presidente dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, rispondendo ai cronisti che lo interrogano sulla mozione di sfiducia al governo a cui stanno lavorando le opposizioni.

18:43 – Crosetto smentisce al Giornale: “La voce al telefono con Bechis non è la mia” (ascolta l’audio)

18:35 – Calderoli di nuovo in via Bellerio

Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli è tornato nella sede della Lega in via Bellerio a Milano dove ad attenderlo c’è il leader del Carroccio Umberto Bossi. Calderoli riferirà quanto si è detto durante l’incontro che nel pomeriggio ha avuto ad Arcore con il premier Silvio Berlusconi.

18:30 – Bersani e Rutelli a colloquio con Fini

Il segretario del Pd Pierluigi Bersani è giunto alla Camera per un colloquio con il presidente Gianfranco Fini. Alla riunione è arrivato anche il leader dell’Api, Francesco Rutelli.

18:24 – Anche la Lega vicina alla richiesta di un passo indietro

Anche il Carroccio avrebbe chiesto a Berlusconi di dimettersi e di indicare come suo successore un esponente del Pdl. Questa la richiesta che la Lega avrebbe portato oggi al premier: “No, grazie, ho i numeri per andare avanti”, avrebbe replicato Berlusconi. Nella Lega c’è molta attesa per l’esito della votazione di domani alla camera sul rendiconto.

17.47 – Schifani: “No a contrapposizioni e a interessi di parte”. “Istituzioni e forze politiche devono dare il meglio di sè nei momenti critici e difficili che attraversano la vita di una nazione, con spirito di servizio, lealtà, voglia di riuscire, abbandonando contrapposizioni e interessi di parte”. Lo dice Renato Schifani, che invita a realizzare riforme a partire dalla giustizia.

17.37 – Rao: “Premier sta chiamando gli ex Pdl passati all’Udc”. “Il premier ha già iniziato a telefonare ai parlamentari del Pdl passati con l’Udc”. Lo ha detto il deputato dell’Udc Roberto Rao. “Uno dei tre è già stato contattato ma cordialità a parte, ognuno è rimasto delle sue idee”. Rao non vuole rivelare chi è dei tre. “Noi non abbiamo pregato nessuno, abbiamo incontrato parlamentari che non ne potevano più, come tali sono stati accolti e faranno parte del nostro gruppo. Se il presidente del Consiglio ritiene di continuare e ad insistere, evidentemente non ha di meglio da fare”. sottolinea Rao.

16.50 – Sacconi: “La maggioranza tiene”. “Io penso che la maggioranza tenga ancora, poi si vedrà”. Lo ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi oggi al suo arrivo al convegno di Unindustria Treviso su ‘Imprese e lavoro’. E sul voto di domani sul rendiconto generale dello Stato il ministro del Welfare si dice fiducioso che il governo “avrà la maggioranza. Credo proprio di sì -risponde ai cronisti- il governo poi va avanti finchè il Parlamento non sarà di diverso avviso”. “Io credo che sia maturata una convinzione democratica -spiega- che le crisi se si producono, si devono produrre in Parlamento, in modo trasparente davanti al paese e nella sede istituzionale propria: il Parlamento”. E per Sacconi non c’è dubbio che “se viene meno la maggioranza che hanno voluto gli italiani non si può che riportare la parola agli italiani”.

16.48 – Leone (Pdl)”Da opposizioni irresponsabilità”. Bersani e l’opposizione fanno sapere che domani, per senso di responsabilità, si asterranno in sede di votazione del Rendiconto. E’ in pratica un pubblico riconoscimento postumo di irresponsabilità, considerato che la volta scorsa hanno votato contro in blocco. Non preoccupandosi di far passare un documento fondamentale nell’esercizio economico-finanziario dello Stato, ma solo di tentare l’ennesimo sgambetto a Berlusconi”. E’ quanto afferma in una nota il vicepresidente della Camera del Pdl, Antonio Leone. “Coerenza vorrebbe – conclude Leone – che Bersani e compagni anche domani replichino il voto contrario sul Rendiconto. Sarà l’occasione perchè gli italiani diano un volto a chi si veste di responsabilità a giorni alterni, non per gli interessi del Paese, ma per l’irrefrenabile tentazione di ribaltare le scelte elettorali dei cittadini”.

16.47 – Avanti da oltre un’ora il colloquio fini-Schifani. Prosegue da quasi un’ora il colloquio a Montecitorio tra il presidente del Senato, Renato Schifani, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, attesi insieme alla presentazione del libro del vicepresidente del Csm, Michele Vietti. A Montecitorio, nell’anticamera dello studio del presidente sono del resto arrivati lo stesso Vietti, il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il vicepresidente dei senatori Pd, Luigi Zanda. Ci sono anche i segretari generali di Camera e Senato ed e’ giunto anche Massimo Franco, moderatore del dibattito che si terra’ nell’auletta dei gruppi parlamentari.

16.26 – Nota ufficiale Camera: Carlucci aderisce all’Udc. Gabriella Carlucci lascia il gruppoparlamentare del Pdl alla Camera per aderire a quello dell’Udc: lo ha comunicato ufficialmente la vicepresidente della Camera, Rosy Bindi.

16.01 – Stracquadanio: “Domani premier vedrà scontenti”. “Lo confermo, domani vedrò il presidente”. E’ quanto risponde Giorgio Stracquadanio, a chi gli domanda se domani incontrerà il presidente del Consiglio. Il premier, secondo quanto viene riferito, ha chiesto ad alcuni degli ‘scontenti’ – Roberto Antonione e Isabella Bertolini oltre a Stracquadanio – un colloquio a tu per tu domani, giorno del delicatissimo passaggio alla Camera sul rendiconto generale dello Stato. L’incontro dovrebbe avvenire in mattinata a palazzo Grazioli.

15.58 – Washington Post: “Berlusconi come Houdini”. Silvio Berlusconi è come politico alla Houdini, che sinora è riuscito a sopravvivere a tutto, dagli scandali sessuali alle accuse di corruzione. Ma che ora sta affrontando una pressione a dimettersi senza precedenti. Lo scrive il sito on-line del Washington Post in un articolo dal titolo: “La crisi travolge l’Italia: Berlusconi sotto pressione perchè lasci”. Nel pezzo appena pubblicato si citano le parole di Giuliano Ferrara sulla sua volontà di mollare il governo e la smentita del portavoce di Papazzo Chigi, Fabrizio Ravoni. Citando l’Ansa, il Washington Post scrive come Berlusconi abbia “negato ogni rumors sulle sue dimissioni”, aggiungebdo di “non capire da dove esse siano potute nascere”.

15.50 – Pid: “Finché c’è Romano sosteniamo il governo”. “In coerenza con lo spirito del 14 dicembre e fatte salve le perplessità sulla gestione delle iniziative relative allo sviluppo, poste in essere da Tremonti, che riteniamo insufficienti al rilancio del Paese, finché al governo ci sarà il leader del nostro partito, Saverio Romano, sul nostro voto di fiducia non possono esserci dubbi”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati Pid Gianni, Pisacane, Ruvolo e Castiglione. “In questi giorni – aggiungono – troppi fraintesi strumentali hanno travisato l’atteggiamento dei parlamentari del Pid in ordine al voto di fiducia al governo Berlusconi”.

15.49 – Riunione a Milano dei vertici Pdl. Riunione oggi a Milano tra alti esponenti del Pdl per valutare la situazione politica. Presenti all’incontro, terminato da poco, i ministri Romani, Gelmini, La Russa e Brambilla, il governatore Formigoni, i sottosegretari Mantovani e Santanchè, il presidente della Provincia di Milano, Podestà.

15.47 – Calderoli arriva ad Arcore. Anche il ministro Roberto Calderoli e’ arrivato a villa San Martino per incontrare il premier, Silvio Berlusconi. Il ministro leghista prima di venire ad Arcore è stato presso la sede del Carroccio di via Bellerio.

15.47 – Fini e Schifani a colloquio a Montecitorio. Il presidente del Senato, Renato Schifani, è a colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini. Schifani è arrivato da oltre una decina di minuti a Montecitorio. Oggi alle ore 16,30, presso l’Aula dei Gruppi parlamentari, si terrà la presentazione del volume “La fatica dei giusti – Come la giustizia può funzionare”, di Michele Vietti. Introdurrà l’appuntamento il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini ed interverrà il Presidente del Senato, Renato Schifani.

15.46 – Galan: “Ho la coscienza a posto”. A Pompei vi fu un’eruzione che seppellì tutti quelli che stavano parlando. Io non so cosa succederà, forse ci sarà un rivolgimento. Ma se avessi avuto la consapevolezza che questo era l’ultimo giorno a Pompei sarei uscito in barca”. Così il ministro della Cultura, Giancarlo Galan a chi gli chiede se la sua visita a Pompei coincida con la fine del governo. “Da parte mia – aggiunge – ho la coscienza a posto. Credo che in poco più di sei mesi nessun altro avrebbe potuto fare di più. Anche nel decreto sviluppo ci saranno motivi di soddisfazione”.

15.45 – Matteoli: “Andiamo avanti”. “Andiamo avanti. Le crisi non sifanno sui giornali ma in Parlamento se ci sono i numeri”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, a Catanzaro.“Pare che ogni mezz’ora – ha aggiunto Matteoli – ci sia una nuova notizia sul tema ‘Berlusconi si dimette’ e tutte le volte siamo costretti a rispondere. Se qualcuno, come ha detto Berlusconi, ha cambiato idea lo vedremo domani in Parlamento dove andremo in maniera serena per chiedere un voto sul provvedimento”.

15.16 – D’Alema: “Pd pronto a tuto, anche a larghe intese”. “Il Pd è pronto per tutto quello che si deve fare. Se sarà possibile costituire un governo di larghe intese o di unità nazionale per salvare il paese, abbiamo dichiarato che siamo disponibili a sostenerlo”. Lo ha detto Massimo D’Alema, esponente del Pd, sulle possibili opzioni dopo un’eventuale caduta dell’attuale governo. Sull’ipotesi di elezioni il prossimo gennaio, D’Alema ha spiegato che “se ci saranno, le affronteremo”.

15.15 – Rutelli: “Si stacchi la spina o sarà bancarotta per l’Italia”. “Non siamo legati al buon cuore della maggioranza ma alla consapevolezza che Berlusconi sta portando il Paese alla bancarotta” e che se non si stacca la spina “la maggioranza rischia di trasformare, in bunker i palazzi del Parlamento”. Lo dice il leader di Alleanza per l’Italia Francesco Rutelli parlando con i giornalisti a Montecitorio, dopo aver pranzato con il leader Udc Pier Ferdinando Casini. Rutelli prosegue sottolineando che “Berlusconi può anche lavorare a quei due o tre numeri in Parlamento, ma il problema vero è dato dalla sfiducia che il mondo ha nei suoi confronti e che ci costa 50 punti di spread ogni giorno”.

14.51 – Ad Arcore arriva anche Pier Silvio. Pier Silvio Berlusconi è da poco arrivato, guidando la propria auto, a Villa San Martino, la residenza del premier ad Arcore. Il vicepresidente Mediaset, a quanto si apprende, dovrebbe pranzare con il padre insieme alla sorella Marina e Fedele Confalonieri. Poco prima dell’arrivo di Pier Silvio Berlusconi, dalla villa di Arcore è uscito il ministro Gianfranco Rotondi, che ha detto di essere fiducioso sul fatto che il governo otterrà la maggioranza anche domani quando verrà votato il Rendiconto.

14.18 – Rotondi: “Tra noi e il voto non vedrete altri governi”. “Fra noi e l’elezioni non vedrete altri governi”: il ministro per l’attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, così ha detto uscendo dalla residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore, spiegandodo di essere andato per un saluto al premier e perchè “il lavoro continua al servizio del Paese”.

14.09 – Berlusconi a Libero: “Porrò la fiducia sulla lettera a Ue”. “Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi a Libero.

13.37 – Ferrara: “Berlusconi si dimetterà dove la fiducia”. “Berlusconi si presenta alle Camere,chiede la fiducia per varare la legge di stabilità e il maxiemendamento, annuncia che si dimetterà un minuto dopo e che chiede le elezioni a gennaio. Di questo si discute”. Lo afferma il direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, in un intervento sul foglio.it

13.34 – Casini: “Massima stima per Gianni Letta”. ”In caso di dimissioni dell’esecutivo presieduto dall’On. Berlusconi, spetta al Capo dello Stato, e non ad altri, l’indicazione di una personalità incaricata di formare il nuovo governo. L’Udc e il Terzo Polo hanno espresso la convinzione (consolidata purtroppo dall’andamento dei mercati di oggi), che è necessario uno sforzo straordinario delle forze politiche di maggioranza e di opposizione per salvare l’Italia. Pertanto non è stata da noi formulata alcuna valutazione sull’ipotesi di un governo presieduto dal Dott. Letta che, come si sa, gode della massima stima. Ogni altra considerazione è frutto del palese tentativo di trovare espedienti o alibi per la mancata assunzione di serie responsabilità”. E’quanto dichiara il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini.

13.23 – Barbareschi: “Condanno il fuggi fuggi, io voterò rendiconto”. “In questo momento nel quale tutti fuggono voglio esprimere la mia solidarietà al Presidente del Consiglio, sono stato tra i primi in passato a denunciarne lo stallo nella politica di governo, ma oggi intendo condannare il fuggi fuggi generale alla ricerca di una verginità politica perduta, per questo domani voterò sì al rendiconto”. E’ quanto afferma Luca Barbareschi, deputato del Gruppo Misto.

13.05 – Il premier smentisce dimissioni e di riflesso si impenna di nuovo o spread. Il differenziale tra i btp e il bund risale a 480 punti da 471, mentre il rendimento del decennale sale al 6,58%.

13.01 – Cicchitto: “Ho sentito Berlusconi, voci dimissioni infondate”. “Ho parlato poco fa con il presidenteBerlusconi che mi ha detto che le voci sulle sue dimissioni sono destituite di fondamento”. Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.

12.47 – Idv: “Sono bastate le voci di dimissioni per far volare la borsa”. “Sono bastate solo le voci delle dimissioni di Berlusconi per far volare la borsa di Milano e per dare respiro ai mercati internazionali. L’Italia ha bisogno di ossigeno e di aria pulita: il presidente del Consiglio deve sganciarsi al più presto dalla poltrona sulla quale è arroccato per il bene dell’Italia e dell’Europa”. E’ quanto afferma in una nota il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando.

12.46 – L’Udc pronto a dire sì al governo Letta se con Pd.  L’Udc potrebbe dire sì ad un governo guidato da Gianni Letta solo in presenza di un esecutivo aperto anche al Pd. E’ quanto si appresterebbe a ribadire il leader centrista, Pier Ferdinando Casini, che da questa mattina ha avviato una serie di incontri. Tra questi, ci potrebbe essere anche un colloquio con il Capo dello Stato.

12.22 – Crisi, Ue: “Aspettiamo i dettagli della lettera di Tremonti”. “Ci aspettiamo che oggi il ministro Tremonti spieghi all’Eurogruppo i dettagli della lettera di impegni inviata alla Ue dall’Italia”: lo ha detto oggi il portavoce del commissario Ue agli affari economici, spiegando che gli esperti di Bruxelles saranno a Roma in settimana.

12.00 – Ferrara e Bechis: “Berlusconi pronto a dimettersi”. In un messaggio audio sul sito internet del Foglio il direttore Giuliano Ferrara annuncia la volontà del premier di lasciare la guida del Governo. “Che Berlusconi stia per cedere il passo ormai è una cosa acclarata. Si tratta di ore, qualcuno dice perfino di minuti”, ha scritto Ferrara. Anche il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, ha annunciato via Twitter: “Il vertice Pdl si è chiuso con l’intesa che entro domani lui (Berlusconi, ndr) annuncerà dimissioni e proporrà governo Letta”.

11.45 – Pomicino: “Carlucci? Scelta di un processo naturale”. “Gabriella Carlucci è una delle parlamentari che in questi dieci anni, più si è impegnata in commissione e nei lavori alla Camera. E’ stata sempre una cattolica liberale: la sua scelta è la conclusione di un processo naturale”. Lo sostiene Paolo Cirino Pomicino, in merito alla decisione di Gabriella Carlucci di lasciare il Pdl per aderire all’Udc. Per l’ex ministro del Bilancio nel governo Andreotti, “è comunque finita una stagione di partiti carismatici o leaderistici. Stanno venendo fuori le culture di riferimento e la costruzione di partiti con gruppi dirigenti”.

11.13 – Gianni Letta: “Se cambia il governo i patti restano”. Parla degli accordi in sede Ue sui fondi per il Sud e accenna con un “non è che lo stia auspicando” a ipotetici eventi sulla sorte del governo, dedicandovi l’ulteriore chiosa “ammesso che eventi ce ne siano”. Intanto, Gianni Letta si preoccupa di chiarire che “nel passaggio da un governo a un altro, gli impegni assunti non si rinnovano e non cadono ma continuano. Si chiama principio della continuita’ amministrativa”. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio risponde appunto a chi gli chiede la sorte degli accordi con l’Ue sui fondi per il Sud, nel caso in cui il governo cadesse. “Il patto sottoscritto resiste a qualsiasi evento”, rileva. Appunto, “ammesso – aggiunge – che eventi ce ne siano”.

10.15 – Cicchitto: “Ci sono difficoltà”. “Nel Pdl non c’è nessun clima da sciogliete le righe o di disperazione politica, ma ci si misura a viso aperto con le difficoltà politiche esistenti. In ogni caso dopo il voto sul rendiconto il presidente Berlusconi e il Pdl si ripromettono di sviluppare una iniziativa politica in più direzioni”, garantisce il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto. “Leggiamo sui giornali ricostruzioni del tutto fantasiose sia per quello che riguarda i temi politici, sia per quello che riguarda le cifre in Parlamento, sia per quello che avrebbero detto in questi giorni il presidente Berlusconi e i vari esponenti del Pdl. Molte cifre apparse sui giornali sono del tutto destituite di fondamento, ma basterà aspettare un giorno per verificare il voto sul rendiconto”.

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