A Venezia è stato promosso il primo “percorso formativo alla cittadinanza” su iniziativa di una vivace militante, impiegata regionale in pensione, Luisa Mazzariol. “Abbiamo pensato che per riavvicinare le persone alla politica bisognasse cominciare a riparlarne sul serio, a partire dai fondamenti legati alla macchina amministrativa, con la quale ognuno di noi si confronta quotidianamente”. Professionisti, impiegati, studenti (in gran parte dai 25 ai 45 anni) hanno conferito la quota della prima lezione, 4 euro necessari per pagare l’auditorium e la “merenda” (bandito il termine “coffee-break”), e per tre ore abbondanti hanno cercato di capire come funzionano Municipalità, Comune, Provincia e Regione.

I promotori spiegano che i partecipanti sono politicamente trasversali e ricordano come alle loro iniziative si siano affacciati anche simpatizzanti del centro destra. È pero anche vero che basta fare due chiacchiere per rendersi conto che la gran parte di loro provenga dall’area di un centro sinistra nel quale faticano sempre più ad identificarsi.

Comunque sia, un mese fa, circa duecento persone hanno ascoltato la prima lezione in cui un avvocato li ha aiutati a districarsi tra delibere, commissioni e protocolli, prendendo appunti con diligente attenzione. E in 160 si sono pre iscritti al secondo appuntamento, che si tiene sabato pomeriggio a partire dalle 15 al Plaplip di Mestre . Il movimento dal basso, insomma, cresce.

Anche perché qui di politica (in senso negativo) non se ne fa. E nemmeno si parla delle battaglie di Grillo o dei quesiti referendari. L’obbiettivo è quello di creare dei nuovi cittadini e per questo si parla solo di nozioni tecnico giuridiche e di ‘’sapere amministrativo’’.

E mentre Pdl e Pd si fanno in quattro per reclutare relatori autorevoli per trattare i temi più arditi (l’inaugurazione della scuola di formazione politica del Pdl locale ha calendarizzato l’intervento del Sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, centrosinistra, sul tema ‘’Il Bene di tutti -L’arte insegna alla politica’’), il Movimento 5 Stelle recluta professionisti a costo zero che insegnano ai partecipanti come funzionano le municipalizzate o come si legge il bilancio di un Comune, per arrivare al diritto di critica politica e agli strumenti di democrazia partecipata.

”Ci sono anche funzionari Asl e della Polizia municipale che hanno dato disponibilità a condurre delle lezioni a titolo gratuito e personale – conferma Davide Spano, 35 anni, avvocato ”formatore”- e lo facciamo per creare dei reali spazi di partecipazione. Personalmente metto a disposizione la mia professionalità per seminare coscienza civile. In passato ho militato nei Verdi, alla luce della mia esperienza in Germania nel movimento ecologista in occasione dell’ Erasmus, ma in Italia non ho mai visto una partecipazione così entusiasta ed attiva, ai gazebo ci troviamo anche in 15, pure troppi. A mio avviso per poter parlare di politica o parteciparvi bisogna comunque averne gli strumenti conoscitivi, ed è quello che è mancato in questi anni. Se qualcuno un bel giorno decide di raccogliere firme per avere un asilo per i propri figli nel quartiere, almeno sa come muoversi per ottenere il riconoscimento dei propri diritti”.

Gli organizzatori tengono anche a chiarire quale sia la relazione con il loro referente per eccellenza:  “Beppe Grillo è per noi un megafono, un modo per attirare l’attenzione sulle nostre istanze. Ed è giusto e meglio che sia così. Noi ci muoviamo in maniera totalmente indipendente, e a questo punto non saremmo disposti neanche ad accettare ingerenze da parte di Grillo che , comunque, aldilà della sua grande capacità di comunicare, politicamente non ne avrebbe neppure gli strumenti’’, spiega sempre Luisa Mazzariol. Le fa eco Giacomo, 40 anni, impiegato: ‘’ Partecipo per capire come si può davvero amministrare il bene comune. Grillo non c’entra niente, se non per scardinare il muro di omertà sulle nostre iniziative”.

Noi non vogliamo formare dirigenti politici o militanti, vogliamo formare cittadini’’, afferma con una certa solennità Luisa. Anche se, come ovvio, le iniziative messe in piedi dal Movimento 5 Stelle servono anche per trovare nuovi militanti e a strutturarsi in qualche maniera. Un dato confermato anche in Veneto dal crescente consenso raccolto nelle recenti consultazioni amministrative, dove solo per pochi voti non è stato eletto un consigliere regionale, ma che comunque ha visto rappresentanti del Movimento eletti in diversi comuni e municipalità del territorio.

di David Marchiori

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