I tassi sui Btp decennali italiani sono alle stelle. In mattinata hanno toccato il 6,20%, un livello pericolosamente vicino alla soglia del 6,50-7%. il “punto di non ritorno” che ha già costretto Irlanda, Portogallo e Grecia ad alzare le braccia e chiedere aiuto all’Europa. Lo spread rispetto ai bund tedeschi è volato a 455  punti: per trovare acquirenti, i Btp devono offrire oltre 4 punti percentuali in più rispetto alle emissioni tedesche. Se i tassi dovessero salire ancora, il rischio associato ai titoli del debito italiano potrebbero convincere i grandi investitori istituzionali a voltare definitivamente le spalle all’Italia, che nel 2012 si troverà davanti a un annus horribilis, con oltre 260 miliardi di euro di debito in scadenza da rinnovare: il quantitativo più alto dei prossimi dieci anni. Ai tassi attuali le emissioni del 2012 potrebbero costare oltre 16 miliardi di euro.

La situazione non è mai stata così drammatica per l’Italia dall’introduzione dell’euro, ma il governo continua a fare spallucce. “Si tratta di una speculazione”, spiega da Nuova Delhi il ministro dello sviluppo economico Paolo Romani. “Siamo perfettamente in grado di sostenere i tassi che paghiamo sul nostro debito”. Niente paura quindi: l’Italia non avrà bisogno del soccorso del fondo di salvataggio europeo e sarà “in grado di adottare le misure necessarie per fare fronte a questa crisi”. Getta acqua sul fuoco anche il ministro delle politiche agricole Saverio Romano. A borse aperte ricorda a tutti che “non esiste un’anomalia italiana”, perché “anche Londra, Franoforte, Parigi stanno andando molto male”.

Peccato che i mercati continuino a non voler capire. Tanto che, per raffreddare i tassi sul debito italiano, la Banca Centrale Europea è costretta a intervenire a ogni pié sospinto comprando milioni di euro in Buoni poliennali del tesoro, percepiti sempre di più dagli investitori come bombe ad orologeria, pronte ad esplodere nei portafogli di investimento. “La Bce ha comprato titoli di stato italiano sul mercato secondario”, ha dichiarato l’agenzia Bloomberg alle undici, citando fonti vicine all’intervento. Per quanto tempo potrà farlo? “L’Italia è considerata troppo grande per essere salvata”, scrive oggi il Financial Times. “Finora la Bce ha sostenuto il corso dei titoli del debito italiano comprando circa 70 miliardi di euro di Btp dal 5 agosto scorso, ma saranno necessari ulteriori acquisti”. Jacques Cailloux, responsabile per l’economia europea della banca RBS, non usa mezzi termini: “Tutte le strade per la salvezza dell’Italia portano alla Bce. L’unico modo rimasto per stabilizzare i tassi o farli scendere è l’acquisto in massa di titoli del debito italiano da parte della Banca Centrale Europea”. Secondo le stime di RBS, nei prossimi mesi la Bce potrebbe essere costretta a comprare fino a 700 miliardi di euro in titoli italiani: dieci volte di più del volume acquistato negli ultimi tre mesi. “L’alternativa”, spiega Ft, “sarebbe il collasso dell’euro”.

Per Mario Draghi, salito oggi alla guida della Bce, si preparano giorni difficilissimi nei quali dovrà cercare di sedare la rabbia dei tedeschi – sempre più preoccupati per l’interventismo della Banca Centrale Europea – preparando però il terreno a nuove, inevitabili ondate di acquisti di Btp italiani e Bonos spagnoli. “Dal primo giorno di lavoro alla Bce un sentimento diffuso accompagnerà Draghi: lo scetticismo”, scrive oggi in prima pagina Handelsblatt, il maggiore quotidiano economico tedesco. “Dopo i continui acquisti di titoli di stato, la fiducia nell’indipendenza della Bce è in pericolo. Draghi non è certo un amico della cultura della stabilità tedesca e difficilmente riuscirà a fermare la politicizzazione della Banca Centrale”. Jörg Krämer, capo economista di Commerzbank, intervistato da Handelsblatt, non abbandona le speranze ed esprime un desiderio: “Draghi dovrebbe dare di nuovo ai tedeschi una sensazione che hanno perso: che la Bce è anche la loro Banca Centrale”. Nelle attuali condizioni di mercato è un sogno che difficilmente potrà realizzarsi.

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“Referendum sul piano di aiuti dell’Ue”
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