C’è un altro indagato per la morte del piccolo Devid Berghi, il neonato deceduto per il freddo il 5 gennaio scorso dopo essere stato soccorso dall’ambulanza in piazza Maggiore a Bologna. Oltre ai due genitori, iscritti da tempo, di recente il pm titolare dell’inchiesta, Alessandra Serra, ha inserito sul registro degli indagati anche il nome della responsabile dei servizi sociali del Quartiere Santo Stefano, Antonella Tosarelli.

Claudio Gambato e Sergio Berghi, genitori del bambino, sono accusati di omicidio colposo, perchè a detta degli inquirenti avevano il dovere di curare il neonato, dandogli le giuste medicine e portandolo in ospedale prima del tragico evento. Mentre per la Tosarelli, la quale è stata interrogata di recente dai magistrati, è ipotizzato l’omicidio colposo e il reato omissivo, cioè, secondo l’articolo 40 del codice penale, non aver impedito un evento che aveva l’obbligo giuridico di impedire, che equivale per la legge ad averlo cagionato.

Secondo il pm Serra la donna avrebbe sottovalutato il caso della famiglia Berghi, una coppia che nonostante il freddo trascorreva le giornate bivaccando tra Sala Borsa e piazza Maggiore con Devid e il fratello gemello Kevin fra le braccia, e un’altra figlia di un anno e mezzo. Una situazione difficile, dunque, per una famiglia con una storia complessa alle spalle. Devid, che aveva solo 23 giorni, aveva una una broncopolmonite estesa e necessitava di cure urgenti. Ma quando la situazione è precipitata, il 5 gennaio, la polmonite di Devid era ormai a uno stadio troppo avanzato per essere curata.

La responsabile dei servizi sociali, secondo gli inquirenti, era a conoscenza della storia di quella coppia, ma avrebbe omesso di accertare dove viveva effettivamente. Tosarelli in quel periodo era in ferie, ma per i magistrati era già informata della nascita dei due gemellini e della vita che i genitori gli costringevano a fare. Nonostante ciò avrebbe omesso quelle azioni necessarie per salvare il piccolo.

In quei giorni questa brutta storia fece scalpore a livello nazionale, ma anche e soprattutto in città. Furono coinvolti i servizi sociali, travolti da numerose polemiche. Strada intrapresa poi dal pm che ha voluto accertare il loro operato, visto, inoltre, che alla mamma di Devid erano già stati tolti due figli avuti da precedenti relazioni. Ma era proprio la paura di perdere gli altri bambini che aveva spinto i genitori ad evitare ogni contatto con i servizi sociali, sottraendosi ai controlli.

Una tragedia con pochi precedenti, nel pieno centro di una città, in una piazza spesso affollata. Annamaria Cancellieri, nominata commissario prefettizio dopo le dimissioni da sindaco di Flavio Delbono, diceva imperterrita che era stato offerto aiuto alla madre, la quale però aveva rifiutato. E difendeva l’operato del Comune. La donna avrebbe tenuto nascosta, inoltre, la gravidanza per il timore di un nuovo intervento dei giudici. Ma dopo lo scandalo ecco la svolta. Attraverso audizioni e documenti il pm Serra ha ricostruito la vicenda e fatto una nuova iscrizione, dopo quella dei genitori a pochi giorni dal dramma.

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