Calcioscommesse, dopo l’Italia e la Turchia, è la volta di un altro Paese europeo. La notizia arriva dalla Gran Bretagna corredate da nomi importanti. Sono stati, infatti, arrestati il padre e lo zio di Wayne Rooney, stella del Manchester United e della Nazionale inglese, per un presunto giro illecito di scommesse che avrebbe interessato (almeno per il momento) una gara del campionato scozzese 2010-11. I due sono stati subito rilasciati su cauzione. Al contrario delle altre sette persone arrestate nell’ambito della stessa inchiesta, tuttora in attesa di novità nelle galere britanniche.

Per tutti, l’accusa è di frode ai danni delle agenzie di scommesse. Agenzie che avrebbero segnalato immediatamente alle autorità competenti un flusso anomalo di giocate sull’espulsione di un giocatore del Motherwell, Steve Jennings, che si fece cacciare dall’arbitro per proteste ad 8 minuti dalla fine della gara contro l’Heart of Midlothian. Era il 14 dicembre dello scorso anno. Gli Hearts erano in corsa per raggiungere il terzo posto nel torneo da sempre dominato dalla coppia Rangers – Celtic e il Motherwell cercava di giustificare un campionato assolutamente anonimo.

Jennings, 26enne centrocampista inglese dalle scarsissime possibilità di diventare un giocatore di prima fascia, avrebbe partecipato come attore protagonista alla combine con lo scopo di intascare un gruzzolo tutt’altro che trascurabile. Il numero uno della Federcalcio scozzese, tale Stewart Regan, ha assicurato che l’inchiesta interessa “soltanto” una partita. Ma lo dicono le esperienze italiane e turche: difficile che si metta in moto una macchina di scommesse illecite per farla fruttare in una sola occasione. Per capirci, Jennings rischia di diventare il Paoloni dell’affaire di casa nostra. Il giocatore che fece venire a galla il marcio che si nascondeva in numerosi incontri del campionato italiano.

Per la cronaca, i due parenti stretti di Rooney non dovrebbero avere problemi di denaro. Il loro ragazzo dai piedi d’oro guadagna la bellezza di 26 mila sterline al giorno, che corrispondono a circa 30 mila euro, centesimo più, centesimo meno. Il bomber dello United è uno dei calciatori più pagati del Regno Unito e non da oggi. Difficile quindi pensare che a casa Rooney sia stato necessario programmare un colpo per sistemare i conti. Ma vai a capire le logiche di chi decide di fare cassa programmando un assalto alle agenzie di scommesse pur avendo il portafogli gonfio di banconote.

Certo, sempre che le accuse vengano dimostrate nelle sedi competenti e che i due Rooney si trovino a rispondere di fatti veri e non presunti. Buffon insegna: “Siamo l’Italia di Piazzale Loreto”. Come dire, facile sbattere il mostro in prima pagina quando ancora la giustizia non ha fatto il suo corso. E infatti, per lui le cose trovarono soluzione a stretto giro di posta. Per lui, certo, ma non per molti altri.

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