Gongola il presidente della Virtus Claudio Sabatini dopo l’ennesima giornata passata tra contratti, nulla osta, visti, timbri e firme. Ma anche tra qualche mal di pancia di omologhi colleghi presidenti delle società di basket italiano. Tutto perché non più di venti giorni fa a Lauro Bon, ex guardia Virtus degli anni d’oro, è venuto in mente che Kobe Bryant, visto il lockout del campionato Nba, poteva venire a giocare a Bologna, sponda bianconera.

Dopo una decina di giorni di tira e molla, ecco che ieri mattina il patron virtussino dichiara dai microfoni della sua radio che è fatta: “Abbiamo trovato un punto di incontro questa notte, adesso dobbiamo procedere alla definizione di un paio di particolari, ma sarebbe folle non trovare l’intesa”.

3,3 milioni di dollari più benefit e Bryant dovrebbe essere a Bologna dal 9 ottobre a fino alla prima metà di novembre: “manca solo la firma”. Dieci partite dieci (“l’undicesima non potremmo permettercela”), tra cui la prima contro Roma in casa nella nuova Unipol Arena.

Poi via al tour de force di 10 match che dovrebbero assicurare grandi rientri economici e di popolarità perfino oltreoceano. “Sarebbe un sogno alla seconda di campionato incontrare Milano. Con un duello all’ultimo punto tra Gallinari e Bryant”.

A dire il vero l’esuberanza di Sabatini è stata bruscamente frenata nel primo pomeriggio di ieri, quando un paio di squadre, Cimberio Varese e Vanoli Cremona, hanno puntato i piedi, opponendosi al calendario “agevolato” che la Virtus avrebbe richiesto nell’accompagnare Bryant in Italia, cercando di scontrarsi con le grandi del campionato nelle prime dieci date disponibili.

“Se dovessimo essere noi l’unico ostacolo all’arrivo di Kobe Bryant, ci penseremmo bene. Ma dalla Virtus non è arrivata nessuna richiesta relativa al calendario per l’affare Bryant”, così il direttore generale di Cremona, Flavio Portaluppi. Ma Sabatini non si trattiene da una forte risata: “Martedì scorso in Lega hanno approvato il cambiamento da me richiesto del calendario. Accorgimenti banali, più flessibilità nelle date, decisioni che non creano scompensi. In fondo è una grande opportunità per l’intero basket italiano, non solo per la Virtus”.

Trovato lo sponsor (bolognese) che avrebbe supportato l’ingaggio di Bryant sborsando il 20% del contratto e raccolta l’ennesima spinta del Comune di Bologna per bocca dell’assessore Rizzo Nervo, Sabatini è già al lavoro per rendere al meglio il probabile arrivo dell’asso dei Lakers in città: “stiamo contemporaneamente costruendo una biglietteria online e un impianto di marketing all’altezza. Continuiamo a lottare fino all’ultimo con ottimismo. Bryant non può che venire a Bologna”.

(d.t.)

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