Ed ecco le, anzi la risposta, una sola ma lunghissima, alla domanda della scorsa settimana, posta dalla nostra Art Director Cristina Trovò:

‘Ho visto il nuovo talk-show di Formigli. E ho visto ‘In onda’ di Telese’. E Floris e Porta a Porta e Otto e Mezzo e Gad Lerner e Paragone con l’ultima parola e l’Annunziata in mezzora. Tutti con la stessa compagnia di giro, i soliti Belpietro, Castelli, Ghedini, Nicola Porro, Maurizio Lupi, la Bindi, la Finocchiaro e pure Gomez, ormai ovunque anche lui. In cosa si differenziano questi appuntamenti sugli stessi argomenti, con le stesse parole? E a voi questa multiproposta non mette ansia perché non riuscite a vederli tutti??’

LETTERA(IMMAGINARIA)DI UN CRITICO TELEVISIVO STATUNITENSE ATTENTO OSSERVATORE DELL’ITALIA

Gentile Cristina,

io eviterei di mettere in fila le sigle dei talk-show dei palinsesti delle varie emittenti come se fossero”il vero elisir di lunga vita di B. e della banda larga al seguito,di destra di sinistra e di centro”,parola di Marco Travaglio(ma di lui mi occuperò più tardi).La verità è che senza talk la politica non avrebbe senso,e parliamoci chiaro:guardare in faccia e ascoltare la gente non è certo come leggerne le gesta.E poi mi sorprende che siano proprio i giornalisti de”Il Fatto”a lamentarsi dei programmi dove adorano presenziare ed essere protagonisti di imperdibili gaffe.

Le faccio un esempio.Giovedi 15 corrente mese ho assistito ad un’autentica invasione della tivvù da parte dei giornalisti de”Il Fatto”:Gomez su La7(la stessa La7 dove un altro giornalista della stessa testata,Telese,conduce un programma di attualità con interviste su temi del tutto analoghi a quelli affrontati dai talk,sicchè il suo viene in rilievo come un vero e proprio small-talk-show);Feltri su Rete4 e Padellaro su Rai3.

Vediamo un po’ che hanno combinato.

STEFANO:UN CAFONE ALLO SBARAGLIO

Il giovanotto dalla voce delicata come quella di una fanciulla(o di un eunuco egizio),si è presentato da Banfi con l’aria del saputello incapace di dire una frase suscettibile di tradire una riflessione o quantomeno di essere ricordata immediatamente dopo essere stata pronunciata.Lo sguardo che tradiva l’emozione di chi non si aspettava tanta considerazione(“possibile che qualcuno mi stia ascoltando?” sembrava chiedere a se stesso)e l’aria da bravo ragazzo,suscitata nel telespettatore dalle sue guanciotte paffute e dalla chioma diligentemente spartita in due zone asimmetriche e separate da una linea perfettamente retta(oltre che ovviamente dal ridicolo tono di voce),non sono tuttavia riusciti a nascondere la sua evidente ignoranza in ordine alle più elementari regole di bon ton.Tanto per cominciare non si è sbarbato.E barbutissimo ha persino aperto bocca,sì da ricevere l’attenzione del cameraman e quasi a voler sfidare il telespettatore che nel frattempo si chiedeva:ma non è che questo c’ha i peli in faccia per sottolineare che è lì solo perché ha voluto fare un favore al conduttore?E per finire ecco la ciliegina sulla torta:la sovrapposizione della gamba sinistra ad angolo retto sovra la gamba destra,come se ignorasse che al massimo è consentito l’accavallamento.Insomma:un cafone dalla voce fievole del tutto fuori luogo.

Voto:0 con outlook positivo(si spera infatti che rinunci al ruolo di visibile ospite televisivo per dedicarsi con rinnovata determinazione a quello di invisibile giornalista della carta stampata,ruolo per il quale sembra essere assoluamente TAGLIATO)

LUCA:IL PINGUINO SENZA GHIACCIO

Tralasciando di discorrere circa il suo dignitoso sembiante,quantunque Mister Mustache abbia bisogno di perdere qualche grammo se intende proseguire nell’indossare abiti aderenti fino al limite dello strappo da movimento inconsulto,passiamo subito al punto cruciale della nostra analisi:l’eccessivo sentimentalismo.Il suo sbavare sulle curve della Costamagna è ormai stato legittimamente archiviato tra le pagine più vergognose della televisone italiana(lo sguardo perso di tra la venerea linea del gentil busto dell’avvenente collega sembrava ricordare quello di uno degli attori più famosi della commedia televisiva italiana:Paolo Villaggio,quantunque a differenza di questi il Telese riuscisse a trattenere la lingua entro la sua cavità orale…)grazie al subentro del butterato e velenosissimo Porro,non proprio uno di quelli che ti farebbe venir voglia di guardare con piacere qualcosa di diverso dal tuo specchio,ma senza dubbio idoneo ad evitare che su La7 si assista ad una fornicazione in diretta(la bella Liusella,infatti,sebbene mostrasse una certa ritrosia,sembrava gradire le attenzioni di Baffetto Sardo,non disdegnando di esibire puntata dopo puntata la varietà del suo guardaroba”da notti in spiaggia”).

Ma,ahimè,il sentimentalismo di Telese non si esaurisce nell’incontinenza del suo testosterone.Esso va ben oltre,fino a toccare le vertiginose vette della lagna per poi ripiegare verso una più rassicurante carezza,non omettendo un buffetto(ah!quale dolore per la vittima spiazzata da tanta crudeltà!),verso chi ha lo spiacevole compito di subirne la metafisica disquisizione che precede la domanda incredibilmente polemica e al limite dell’ingiuria personale a cui è chiamato a dare risposta…

Il sentimentalismo telesiano è ormai una componente essenziale dell’Italian Talk Show ,ma quando è l’ideatore medesimo a manifestarlo nella sua interezza non si può fare altro che inchinarsi di fronte a tanto coraggio(…certi che nel mentre non oserebbe colpirci alle spalle…)

A questo punto qualcuno potrebbe chiedermi:ma se ti è così antipatico perché continui a seguirlo?E’ presto detto:la giravolta su seggiola rotante in chiusura…davvero imperdibile…

Voto:0 con outlook positivo(si spera infatti che prima o poi-meglio prima- caschi dalla seggiola…ovviamente prima della chiusura…).

PETER:UN VICHINGO SURRISCALDATO

Il direttore de”ilfattoquotidiano.it”è un uomo fuori dagli schemi.Durante la sua partecipazione alla prima puntata di”Piazzapulita”ha espresso tutte le sue doti:a)la mancanza di gusto:non si capisce infatti per quale motivo continui ad umettare la sua brizzolata chioma(?)con delle strane sostanze(secondo alcuni miei collaboratori dovrebbe trattarsi di brillantina o gel bianco,secondo altri di una spruzzata di lacca…a mio modesto avviso invece….si tratta più semplicemente di sudore);b)la pavidità:è bastato lo sguardo incattivito dell’arrogantissimo Renzi,sindaco di Firenze,per metterlo a tacere(pur avendo Renzi sostanzialmente confermato la felice intuizione del direttore circa la completa sovrapponibilità,sul piano dell’inadeguatezza a risolvere i problemi e della tendenza a delinquere,tra i sedicenti contrapposti schieramenti politici nazionaii,intuizione alla quale il sindaco si proponeva di replicare…Ma è evidente che il non averlo sottolineato costituisce un aggravante a carico del Gomez);c)l’oratoria da assiduo frequentatore di poco frequentati bordelli:Peter sembra avere dei problemi di udito,ragion per cui non si accorge di alzare inopportunamente il tono della sua voce mentre discute di argomenti che richiederebbero invece un tecnicismo che mal si concilia con l’ aggressività della sua voce,ciò porta ad una inevitabile conseguenza:poiché non può gridare troppo a lungo semplifica il suo pensiero,non sottolinea le parole-chiave(è il discorso intero,secondo lui,ad essere meritevole di essere impresso nella mente di chi lo ascolta)e non sapendo come porre fine al suo urlare si focalizza sull’unico interlocutore che gli presta attenzione,nella speranza di essere interrotto.

Voto:0.01 con outlook positivo(si spera infatti che provveda a fissare un appuntamento con un otorino) .

PADELLARO:SUPERBO

Il direttore de”Il Fatto Quotidiano”è ormai ospite permanente di Linea Notte,il programma di approfondimento del Tg3.Rispetto ai suoi dipendenti e ai suoi colleghi direttori di altri giornali  possiede senza dubbio una dialettica fluente e idee chiare,oltre che un bell’aspetto.

Voto:9 con outlook positivo(si spera infatti che non opponga il suo veto in ordine alla pubblicazione di questa missiva).

MARCO TRAVAGLIO:SGRADEVOLI AMNESIE

Quando si suol dire:”da che pulpito!”.Come se il fascinoso torinese ignorasse di avere elettrizzato milioni di  suoi lettori con i suoi interventi da Santoro o di avere dato il proprio imprimatur all’iniziativa del sito del suo giornale dal titolo”E’la stampa,bellezza!”,ovviamente un talk show.Proprio come lui,in fondo.

Voto:meno senza prospettive(default tecnico).

Matthew Walter,writer for

The New York Times

Traduzione a cura

di Vito Matteo

Il Misfatto, inserto satirico de Il fatto quotidiano

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