Luigi de Magistris ha da poco superato la boa dei primi cento giorni da sindaco di Napoli. E’ un periodo sufficiente per tracciare un primo bilancio. Ed emettere qualche giudizio, ovviamente personalissimo ed opinabilissimo, sulla qualità del suo operato.

Lo voglio dire forte e chiaro in premessa: De Magistris merita un 8, dunque una promozione abbondante. Con un paio di meno meno per le ragioni che starò ad esporvi.

De Magistris merita un applauso per il piglio con cui ha affrontato la questione rifiuti, affacciandosi a Palazzo San Giacomo proprio nei giorni in cui a Napoli scoppiava l’ennesima emergenza per una concatenazione di fattori che non dipendevano da lui: lo stop per ‘manutenzione programmata’ di una delle tre linee dell’inceneritore di Acerra, una sentenza del Tar che per un periodo ha vietato i trasferimenti di immondizia fuori regione, un governo immobile, pavido, stritolato dai veti della Lega. Di fronte a questo quadro il suo predecessore, Rosa Russo Iervolino, di solito impugnava cornetti portafortuna e si scatenava nel lamento perpetuo contro Berlusconi e contro chi non risolveva il problema al posto suo. De Magistris – affiancato da un vice sindaco con grande preparazione nel settore, nonché blogger del fattoquotidiano.it, Tommaso Sodano – ha invece fatto il diavolo a quattro per individuare in pochissime ore siti di trasferenza per tamponare l’emergenza; ha tessuto buoni rapporti istituzionali con la ministra Prestigiacomo e con i responsabili degli enti locali, tutti a guida Pdl, mettendo giustamente da parte le contrapposizioni ideologiche, consapevole che solo remando tutti nella stessa direzione il problema si può affrontare e risolvere; ha ricapitalizzato di 43 milioni di euro l’Asìa, la municipalizzata dei rifiuti, dotandola di risorse necessarie per programmare una seria raccolta differenziata in città, senza la quale Napoli resterebbe per sempre avvitata intorno al problema della carenza di impianti e di siti di smaltimento. E a breve il porta a porta interesserà 325mila residenti. Un risultato incredibile, se confrontato a dieci anni di inerzia della Iervolino.

Buone cose anche sul fronte delle società partecipate e degli sprechi. Le forbici del sindaco stanno funzionando. Ci vorrà un po’ per sfrondare tutti i rami secchi. Ma il giardiniere vuole fare pulizia.

Su altre cose il sindaco arancione – e qui la vicenda si fa un pochino più controversa – ha sfoderato un pragmatismo che lo ha portato sul punto di sfiorare l’incoerenza, ma quantomeno ha dimostrato di avere voglia di fare e ha portato a casa dei risultati. Citiamo due casi. In campagna elettorale ha sbertucciato il rivale azzurro Gianni Lettieri che voleva risolvere la questione rifiuti portando la spazzatura napoletana via nave all’estero, però una volta diventato primo cittadino ha preso accordi per trasportare la spazzatura in Olanda coi bastimenti della monnezza. Serviranno (parlo al futuro perché non sono ancora partiti e non è ancora chiaro quando ciò avverrà) ad eliminare giacenze e a scongiurare il rischio di emergenze improvvise.

Il secondo caso è la colmata di Bagnoli, ricordo velenoso degli insediamenti industriali smantellati da venti anni. Va rimossa subito, diceva prima del voto, denunciando gli sprechi e le clientele compiute intorno alle bonifiche arraffazzonate e mai ultimate. Ma per ottenere i preliminari della Coppa America di vela, de Magistris ha acconsentito all’ipotesi che lì si allestiscano le strutture necessarie ad ospitare i team e i turisti. “La Coppa America – ha detto – sarà una grande opportunità per accelerare la bonifica di Bagnoli una volta concluse le gare”. Speriamo e incrociamo le dita.

C’è però una cosa sulla quale de Magistris sta facendo passi falsi, per i quali merita un paio di meno meno affianco all’8: la tempistica degli annunci, e più in generale la comunicazione nel senso allargato del termine. Nonostante si sia dotato di un ottimo staff e sia egli stesso un maestro della comunicazione, come ha dimostrato durante una campagna elettorale in cui non ha sbagliato un colpo, da quando è sindaco de Magistris continua a snocciolare date e cifre che puntualmente vengono smentite dai fatti. Vi ricordate quel ‘Napoli sarà pulita in tre o quattro giorni’ seguito da due mesi di città piena di monnezza? Gli house organ berlusconiani lo hanno a lungo impiccato su quella frase per celare ritardi e inadempienze che erano in capo ad altri soggetti istituzionali, non certo a lui. In un’intervista a Repubblica Napoli del 29 giugno ha promesso l’avvio dell’allargamento della raccolta differenziata porta a porta per il 1° settembre. I colleghi del quotidiano di De Benedetti hanno – giustamente – “rimproverato” il sindaco quando il 1° settembre il porta a porta non era iniziato da nessuna parte e lui si è difeso dicendo di essere stato frainteso e che aveva promesso l’avvio “entro settembre”. Allora qualcuno avrebbe dovuto chiarire quel punto dell’intervista immediatamente, a fine giugno, non due mesi dopo. Poi pende un annuncio, fatto prima e dopo il voto, che è assolutamente e fisicamente impossibile da realizzare: la raccolta differenziata incrementata sino al 70% entro la fine del 2011. Siamo al 17%, un dato misero figlio dei dieci anni precedenti, e per arrivare al 70% secondo gli esperti ci vorrebbero almeno cinque anni e una cinquantina di milioni di euro (e dove stanno?). In conferenza stampa Sodano ha precisato e corretto il tiro: il 70% è l’obiettivo da raggiungere nei quartieri dove si realizzerà un compiuto sistema di raccolta porta a porta, nei piani dell’amministrazione verrà estesa a mezzo milione di napoletani (uno su due) entro il 2012.

C’è da aggiungere che poco o nulla ha funzionato nella comunicazione durante le trattative agostine per portare la Coppa America a Napoli: una miscela di misteri, annunci improvvisati, mezzi silenzi e mezze verità che per un attimo hanno fatto scappare gli americani, tornati sui loro passi solo a settembre. Lì, però, de Magistris divide le ‘colpe’ con tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti. E comunque l’agognata Coppa America è infine arrivata.

In generale il giudizio complessivo di questi primi cento giorni è più che positivo. De Magistris ha restituito una speranza a Napoli. E non sono due date o due cifre sparate in un eccesso di entusiasmo a farmi cambiare idea sul suo conto.

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