Saverio Romano, ministro delle Politiche agricole, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e, in un altro procedimento, di corruzione aggravata dall’aver favorito Cosa Nostra, ha presentato un libro-intervista dal titolo ‘La Mafia addosso‘, scritto con la giornalista Barbara Romano, collaboratrice di Porta a Porta. Un ultimo pentito Stefano Lo Verso in un verbale di interrogatorio chiama in causa il Ministro Romano. Lo Verso ha raccontato di aver incontrato nel 2003 il boss Nicola Mandalà che gli disse, parlando di politica: “Non abbiamo nessun problema neppure con i partiti del centro, abbiamo nelle mani Saverio Romano e Totò Cuffaro”. Sulle parole del pentito, Romano risponde: ” Non rispondo a queste accuse nel libro perché sono recenti, però non mi faccia commentare ragli d’asino”. Nel libro viene pubblicata l’ordinanza del Gip Giuliano Castiglia che ha imposto l’imputazione a suo carico e il ministro affronta i singoli episodi che gli vengono contestati. Ma quando gli chiediamo conto del pranzo a Roma, nel 2001, con Francesco Campanella, oggi collaboratore di giustizia, il Ministro non risponde. In quel pranzo rivolto a Campanella che voleva negargli il sostegno elettorale, Romano avrebbe detto: “Siamo della stessa famiglia”.
Di Nello Trocchia, montaggio di Paolo Dimalio

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