Qualcuno troverà da ridire sull’inutilità dell’iniziativa e si appellerà al benaltrismo; qualcun altro inorridirà ricordando la marcia su Roma.

Ma a me quello che sta per fare Marco Marangoni, piace molto: una marcia di protesta da solo, a piedi, sulla via Francigena da Torino fino a Roma. Mi piace perché è un indignato che parte in solitaria, va a fare quello che crede giusto, senza aspettare che “ci si organizzi” da dietro una tastiera. Chiede agli altri di partecipare, spera in una moltitudine in marcia verso la Capitale, ma intanto parte col solo conforto di uno zaino e dei suoi piedi da maratoneta.

Mi piace anche perché è un’idea tanto, tutta italiana. Percorrere la via Francigena, come un antico pellegrino, toccando Ivrea, il passo della Cisa, la Lunigiana, Sarzana, Lucca, San Gimignano, Siena, Viterbo, fino a Roma. Certo non è la rivoluzione, non è la presa del Palazzo d’Inverno o della Bastiglia, è solo il cammino di un pellegrino con una fede. Ma ci ricorda che, per noi italiani, ogni conquista costa sempre tanta fatica.

Mi auguro che, dal 21 settembre data della partenza, tanti si uniscano a lui strada facendo. Io, comunque, sarò ad aspettarlo qui a Roma il 15 ottobre per una bella intervista.

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