“Io in centro ci vengo solo se ho delle sfighe grosse” mi ha detto l’altro giorno al telefono un individuo meid in BO che alla città ha preferito la sepoltura nelle più rassicuranti villette a schiena dell’interlend bolognese.
E’ questo il punto.
Altro che il falso problema dei bottegai che, da quanto si legge sul quotidiano satirico nei bar della metropoli di provincia, desiderano un centro storico invaso da automobili sgasanti guidate da donne bionde dalla pelle incartapecorita marrone bramose di sciopping e di rapidi parcheggi in doppia fila a sostegno dei consumi.
Sarà vero? Quanti invece come il tizio dell’interlend non vengono in centro da anni? E perchè spostarsi, prendere la macchina, pagare un salasso di parcheggio e venire in un centro sfigurato che non è più il centro della Bologna di una volta? E perchè a Bologna tutto dovrebbe rimanere tutto uguale, immutabile?
Questa e altre centinaia di domande mi avvolgono la mente a pochi giorni dal T DAYS, bella iniziativa che propone una cosa vecchia come il cucco, ma che con un nome del genere sembra una roba modernissima: pedonalizzare per le giornate di sabato 17 e domenica 18 settembre 2011 Via Rizzoli, Via Indipendenza e Via Ugo Bassi, la Ti, o ancor peggio, la ZTL come viene chiamata da un casino di tempo dalle minacciose telecamere.
Questo è il T DAYS, una due giorni finalizzata alla deambulazione (possibilmente a fini consumistici) delle persone di ogni ceto sociale per le vie del centro di Bologna, un ingegnoso tentativo per rubare presenze all’autlet di Castelguelfo, il luogo più amato e frequentato dai turisti occasionali e da gran parte degli emigrati petroniani.
Ma a parte fare le vasche, come da tradizione, tra le botteghe storiche petroniane di Coin, Gucci, Mec Donald, Tezenis, Terranova, Calzedonia, Disnei, H&M, Benetton, Tim, Vodafon, Tre, Celio, Muji, Futlocher, Yamamay (da noatre il palindromo), Sislei, Oviesse, Intimissimi, Zara, Promod, Carpisa, Segue,  Bata, Meson du Mond e finalmente Eppol, cosa si fa in questa due giorni in cui sarebbe meglio farsi risuolare le scarpe dal calzolaio di fiducia?
Copio incollo dal sito ufficiale dell’iniziativa “Nessuno rimarrà a bocca asciutta: troverete le biciclettate della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile e le camminate di nordic walking proposte dalle associazioni sportive; la rassegna La strada del Jazz che inonderà di musica il Quadrilatero e il Mercato della Terra che si sposterà per l’occasione a Palazzo d’Accursio. E ancora, iniziative per i più piccoli in Montagnola e a Palazzo Re Enzo con la riapertura di Start – Laboratorio di Culture Creative”.
Chissà se basterà questo per attirare una platea diversa dai soliti aristofric, umarells e fuorisede del Dams o di Scienza della Comunicazione, cuore pulsante della città e targhet primario di gran parte delle iniziative di successo, come di sicuro sarà questa.
Non credo, ma mi auguro di sbagliarmi a dire che i grandi assenti saranno ancora una volta loro: i bolognesi dell’interlend che approfitternno della bella stagione per andare all’autlet di Barberino del Mugello al grido di “Io in centro ci vengo solo se ho delle sfighe grosse”.
Peggio per loro, comunque vada sarà un successo.

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