Doveva essere una dibattito bipartisan: un ministro e un esponente dell’opposizione che discutevano di una legge condivisa, quale quella che ha istituito il garante per l’infanzia e l’adolescenza. Le premesse erano buone, ma al suo arrivo, ieri sera alla Festa del Pd di Modena, il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, si è trovata di fronte a alle contestazioni.

Appena giunta a destinazione, prima ancora di varcare la soglia del Palaconad (dove avrebbe dovuto tenersi il dibattito “I diritti dell’infanzia nel cuore. La nuova legge sul Garante nazionale”, di cui ne avrebbe dovuto discutere come Anna Serafini, parlamentare Pd, responsabile Forum infanzia e adolescenza del Pd), il ministro e l’annessa scorta hanno dovuto “scontrarsi” con urla chiare ed inequivocabili da parte dei presenti a suon di “vai a lavorare!”, piuttosto che “ci saluti il presidente”.

Il ministro, tuttavia, non si è persa d’animo e ha continuato a percorrere la via che l’avrebbe fatta approdare a destinazione. Appena seduta, dal fondo sala una voce di protesta si è levata da parte di un signore con il suo sonoro “vai a casa”, immediatamente allontanato, il quale ha lamentato l’impossibilità di poter esprimere le proprie opinioni, come in qualsiasi democrazia che meriti tale appellativo.

Finché una terza voce di protesta si è levata dalla platea in modo completamente inaspettato. Tra il pubblico, infatti, una giovane ragazza, si è alzata in piedi per “fare i complimenti alla signora ministro – sono state le sue parole – Lei è proprio la persona adatta per occuparsi delle donne, visto che è una donna giovane che ha saputo passare così velocemente dalle stalle alle stelle”. E’ stato solo allora, dopo la terza voce di protesta, che la  Carfagna ha deciso di prendere la parola.

“Il mio ruolo – ha affermato la Carfagna – mi impone di dialogare e di confrontarmi anche con avversari politici, non nemici. Io lo faccio con la consapevolezza che dall’altra parte posso anche non trovarmi quel rispetto che invece credo di dover dare a chiunque, anche a chi milita nel partito avversario. Le critiche sono legittime, ma credo non dovrebbero mai trascendere nel dileggio, perché questo porta discredito a chi le fa, non a chi le riceve”.

“Quando questa crisi, ancora in corso – ha affermato la Carfagna – sarà finita e le risorse finiranno, mi auguro che, qualunque governo vi sarà, sarà porre come priorità gli investimenti su un welfare più ricco e giusto a favore delle famiglie italiane. Il mio ministero, come sapete, è un ministero senza portafoglio – prosegue con una punta di polemica verso la distribuzione dei fondi operata dalle sfere governative – e quei pochi fondi che avevamo a disposizione l’abbiamo messi a disposizione delle Regioni a favore di misure che potessero aiutare le donne nella conciliazione tra vita privata e lavoro”.

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