Destra, centro e sinistra unite nel non pagare i canoni di affitto. E’ bipartisan l’elenco dei partiti che hanno aperto sedi in appartamenti o terranei di proprietà del Comune di Napoli e non pagano l’affitto, fino ad accumulare un totale complessivo di oltre 1 milione di euro di debiti. La lista dei cattivi pagatori ha risvolti curiosi.

Non ci trovate Pdl e Pd, ad esempio, formazioni relativamente recenti. Invece ci trovate Alleanza Nazionale, che in teoria non esiste più: da tre anni si è sciolta nel Pdl. Ma sopravvive a Napoli, e ‘vanta’ quattro sedi, sparpagliate tra via Ginestra, via Adriano, Ponticelli e San Pietro a Patierno. Per le quali ha accumulato un debito verso l’amministrazione comunale di quasi 180mila euro. Identico discorso per i Democratici di Sinistra. Confluiti e dissolti nel Pd nel 2007, a Napoli ancora gestiscono sette beni immobili, distribuiti in tutta la città. Al 30 giugno scorso i debiti complessivi della ‘Quercia’ ammontano a poco più di 140mila euro.

C’è pure Forza Italia: due immobili e 69mila euro di debiti. Ci sono i Verdi: due sedi e 65mila euro di canoni non corrisposti. L’Udeur invece ne ha una sola, in via Rosarol, e meno di 10mila euro di debiti. I ‘morosi’ attraversano praticamente l’intero arco politico: Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, il Partito Democratico Cristiano (?), l’Udc (una sola sede, 13.400 euro di debiti), i Repubblicani Democratici, la Destra, i Socialisti Democratici Italiani. Tutti a scrocco nel patrimonio pubblico di Napoli. Scavando, si ritrovano persino residuati della politica del secolo scorso. Il Partito Popolare Italiano (Ppi), che è sciolto da dieci anni, ha ancora due sedi in viale Resistenza e via Celentano, coi quali ha accumulato più di 45mila euro di canoni di affitto non corrisposti.

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