Sarà veramente risolutivo il faccia a faccia di lunedì prossimo fra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi? Se lo chiedono in tanti in una maggioranza sempre più divisa sulle modifiche alla Finanziaria. Dal meeting di Comunione e liberazione, Roberto Maroni si dice ottimista. Secondo il ministro dell’Interno, l’incontro fra i due leader “porterà alla versione definitiva della manovra”.

I nodi da sciogliere con la Lega sono essenzialmente due: il niet di Bossi sulle pensioni e l’offensiva di Maroni contro i tagli agli enti locali, comuni in primis.

“Penso che ci sarà, come la Lega ha chiesto, una sostanziale riduzione dei tagli agli enti locali e spero anche un azzeramento soprattutto per quanto riguarda i comuni”, ha detto Maroni incontrando i giornalisti a Rimini.

Una risposta alla posizione del titolare degli interni arriva da via dell’Umiltà a Roma dove alcuni esponenti della maggioranza, fra cui Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto e Roberto Calderoli hanno incontrato gli amministratori locali del Pdl, anche loro sul piede di guerra per la scure imposta dal governo.

Il messaggio che arriva dal vertice è chiaro ed è indirizzato, oltre che a Maroni, anche al capo del Carroccio: la coperta è corta e quindi se si vogliono salvare gli enti locali bisognerà andare a prendere le risorse da qualche altra parte. Il capogruppo Pdl alla Camera Cicchitto ha parlato dell’aumento dell’Iva, mentre la governatrice del Lazio Renata Polverini ha anche aperto alla possibilità di un intervento sulle pensioni. Una posizione condivisa anche dal collega lombardo Roberto Formigoni. Se il primo ha mandato l’ennesimo messaggio di sfiducia nei confronti del titolare dell’Economia Giulio Tremonti, la governatrice ha invece messo il dito dritto nelle divisioni della Lega. Con un Bossi arroccato sulla linea del Piave delle “pensioni non si toccano” e un Maroni che su questo terreno potrebbe addirittura arrivare a sfidare il senatùr pur di salvare le amministrazioni locali dalla mannaia della manovra economica.

Sarà il segretario politico del Pdl Alfano a dover cercare di fare giungere a più miti consigli il leader del Carroccio. Una missione non facile anche perché l’atteso incontro di lunedì è dietro l’angolo.

In attesa di conoscere gli sviluppi futuri l’Anci incassa le aperture dell’esecutivo che, come ha detto il presidente Osvaldo Napoli, “sembra aprire prospettive di miglioramento sostanziale della manovra economica per i Comuni”. Vedremo se sarà abbastanza. Nel frattempo l’Anpci, l’associazione dei piccoli comuni, quelli che la Finanziaria vorrebbe cancellare e accorpare nel nome del contenimento dei costi della politica, manifesta a Roma contro l’esecutivo. “Ora aspettiamo il nuovo testo con l’auspicio che quello che verrà rielaborato in seguito all’iter parlamentare presenti una sostanziale revisione”, ha detto il presidente dell’associazione Mauro Guerra.

Vedremo se il protagonismo di Maroni, aiutato anche dalla temporanea uscita di scena di Bossi, a casa per una frattura al braccio, riuscirà a produrre i risultati sperati. Se lo augurano in tanti dentro il Pdl: da Formigoni ad Alemanno fino allo stesso Berlusconi che, nei giorni scorsi avrebbe cercato la sponda dell’Udc per superare le resistenze del leader del Carroccio.

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