Impostare un partito sulla filosofia del celodurismo è come basare la propria vita sulla bellezza. Un giorno sfiorirà e l’essenza di quello che siamo stati fino ad allora sarà svanita nel nulla.

Leggere che il ministro dell Riforme Umberto Bossi si è fratturato un gomito cadendo dal letto non può che suscitare un sentimento di compassione anche nei confronti di uno degli uomini più rudi della politica italiana. Sopravvissuto stoicamente all’ictus, Bossi sta dimostrando col suo attaccamento alla poltrona nonostante tutto, che anche la razza padana, così come i tanto disprezzati “terroni”, invecchia, diventa più fragile, cede alle stagioni alla stregua di qualsiasi individuo dalle origini meno “nobili”.

Sono lontani i tempi in cui farsi vedere in canottiera, con i riccioli appena brizzolati, incantava le folle. Quando il dito medio era la soluzione a ogni controversia. Quel che resta di questa generazione politica sono dei ministri anziani che soffrono come tutti i cittadini avanti con l’età, privilegi esclusi. Quel che resta della Lega nord è un partito in declino con gli elettori dimezzati, abbandonato dalla base proprio nel momento del bisogno: la crisi economica e ora anche fisica. A Bossi sarebbe bastato ritirarsi dalla politica in età da pensione e oggi la sua caduta dal letto non farebbe notizia, risparmiando a lui l’umiliazione e a noi un paese senza una guida.

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