Chi non ha invidiato, almeno una volta nella vita, i privilegi della Chiesa? A cominciare da quella magnifica compattezza virile: non una donna a insidiare gli scranni dei maschi. La democrazia di genere si limita a qualche posto da Perpetua, suore in carriera non ce ne sono, una Papessa non se la sognano neanche gli eretici.

Segue a ruota l’incentivata attitudine a vivere di certezze: dopo l’evaporazione delle ideologie, in un momento in cui anche le idee sono contate (e confuse), la Fede è un antidepressivo da non sottovalutare. Non un dubbio, non una delusione.

Terzo vantaggioso mistero della Santa Casta, l’iniquità fiscale: per quante case, scuole, banche e chiese possiedano, per quanti palazzi affittino, per quanti ospedali gestiscano, non cacciano un euro di tasse sui loro guadagni. A perfezionare il tutto: una licenza davvero speciale, consente agli “esentati” di rivolgersi agli “evasori”, per predicare bene pur razzolando male. Come insegna Bagnasco Angelo, Cardinale.

Il Fatto Quotidiano, 21 agosto 2011

LA PROFEZIA DEL DON

di Don Gallo e Loris Mazzetti 12€ Acquista
Articolo Precedente

Bossi: “Le pensioni non si toccano”
E sui giornalisti: “Sono da legnare”

next
Articolo Successivo

Cl benedice con Napolitano la svolta trasversale per il dopo Berlusconi

next