Lettera aperta della Cgil a Cisl e Uil, per tentare di costruire una proposta ed un’iniziativa comune contro la manovra varata dal Governo. “Siamo di fronte ad una terza manovra – si legge nel documento – con caratteri di iniquità che pensavamo inarrivabili. Vorremmo suggerirvi che se la Cgil, in assenza di scelte unitarie, prende una decisione così seria come lo sciopero generale, lo fa perché guarda al Paese, ai lavoratori e ai pensionati”. Il testo integrale, firmato dalla segreteria Cgil, è stato pubblicato questa mattina sul sito web della Confederazione.

Sempre su internet, è apparsa ieri sera una petizione per salvare dallo spostamento o dall’accorpamento con le domeniche, tre festività laiche: 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. La protesta si associa alla quella dell’associazione nazionale partigiani dei giorni scorsi. “È una norma che colpisce l’identità e la storia del nostro Paese, che ne indebolisce la memoria e rappresenta un grave limite per il futuro” dice il sindacato guidato da Susanna Camusso. Nel documento, vengono messi a confronto le festività italiane con quelle di Francia, Spagna, Giappone e Usa. Se l’Italia conta 9 festività religiose e 3 civili, la Spagna ne annovera quattro civili (capodanno; festa del lavoro; festa nazionale spagnola; giorno della costituzione spagnola) e lo stesso numero per quanto riguarda le ricorrenze religiose. “Da un confronto con altre situazioni – prosegue la Segreteria – emerge che l’Italia è un paese che ha un numero contenuto di festività civili. Inoltre il beneficio economico che deriverebbe dalla loro abolizione è irrisorio, mentre i costi civili sul versante della memoria e dell’identità sarebbero di gran lunga maggiori”.

È possibile firmare la petizione anche presso le Camere del lavoro sul territorio. Sul web, in poche ore, sono state già raccolte centinaia di firme.

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88mila posti di lavoro”

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