Fra le misure previste dalla manovra che fa sanguinare il cuore del nostro presidente del Consiglio c’è anche lo slittamento delle festività civili per evitare l’effetto ponti e guadagnare giorni lavorativi..

Senza tener conto che ciò che si guadagna con qualche eventuale giorno di lavoro in più si perde con il minor fatturato del settore turistico.

Nessuno sembra obiettare, in nome del reverente rispetto del Concordato, che le feste religiose sono di più di quelle civili e che non hanno un interesse altrettanto nazionale.

In realtà il vero obiettivo di questo ignobile governo è di cancellare, con lo slittamento, i simboli dell’unità della Nazione, rappresentati dal 25 aprile e dal 2 giugno, nonché quella festa comunista che è il 1° maggio, già scippato a suo tempo dal Papa per la beatificazione di Wojtyla.

Non scordatevi di Vico

Questi luridi figuri
voglion essere sicuri
che si perda la memoria
di ciò che alla nostra storia

dona dignità ed onore.
Han gli ignobili il terrore
che un dì, in nome del ricordo,
questo popolo oggi sordo

metta fine alla vergogna.
Per l’economia bisogna
lavorar molto di più
e perciò non sia un tabù

spostar le festività…
Eia! Eia! Alalà!
Bando al vivere civile
ed al venticinque aprile!

Bando al rosso primo maggio,
quell’ignobile retaggio
ch’è la Festa del Lavoro!
Si festeggi di straforo

pur la festa dello Stato,
sia il due giugno traslocato!
Nessun parla o si ribella,
nessun fa la sentinella

che gridando l’altolà
fermi questa oscenità
Non l’anziano Presidente
di firmar sempre fremente,

non il mitico partito
democratico e bollito,
quell’aborto del Pd,
non il Fli né l’Udc.

Bando al vivere civil
per un decimo di Pil,
che poi non sarà ottenuto
per quel che verrà perduto

dal settore del turismo.
E perché il bel meccanismo,
se del Pil è la difesa,
non si applica alla Chiesa,

alle feste di Maria,
di patroni e Epifania?
L’internazional trattato
non può essere toccato

in ossequio a Benedetto…
Per Gheddafi non l’han detto
e a contratto sottoscritto
piovon bombe a capofitto.

La moral, dunque, qual è?
Questo ignobile premier
con la sua cosca incivile
odia il venticinque aprile,

il due giugno e il primo maggio
e ne corre all’arrembaggio
in offesa alla Nazione.
Ma è ben si faccia attenzione.

Quando il popolo s’incazza
e furente scende in piazza
il final non sempre è lieto.
Anni fa a Piazza Loreto…