Benvenuti a Corsico, ovvero la Stalingrado delle Ikea d’Italia. Pare che il centro commerciale milanese sia considerato la sede più sindacalizzata e più ostica per il colosso del mobile “fai da te”. Oggi, alla vigilia di Ferragosto, l’ennesima conferma. I sindacati che rappresentano i quasi 500 lavoratori, infatti, hanno confermato uno sciopero per il giorno di Ferragosto, proprio quando l’azienda, in via sperimentale, aveva deciso l’apertura di alcuni centri tra cui anche le altre due sedi milanesi di Carugate e San Giuliano Milanese.

Ma mentre le altre due sedi milanesi apriranno regolarmente dopo aver raggiunto dei compromessi coi sindacati, in quello di Corsico Cgil, Uil e Usb hanno indetto un’agitazione per protestare sia contro un’apertura non concordata con le parti fino in fondo (ma, secondo i sindacalisti, imposta), sia, soprattutto, contro la lotteria organizzata dal direttore del centro commerciale dedicata ai lavoratori “forzati” del 15 agosto. Una specie di riffa, un gioco a premi, secondo il quale alla fine della giornata il dipendente che avrà indovinato l’incasso della giornata (o più ci si sarà avvicinato) riceverà paga doppia.

Di fronte a questa stravagante iniziativa i sindacati hanno reagito considerando l’operazione studiata dallo store manager dell’Ikea di Corsico, Arack Ayadi, un’offesa alla dignità dei lavoratori. Il regolamento della lotteria tuttavia non sarebbe ancora chiaro. Nelle ultime ore, per esempio, si è scoperto che il premio del “concorso” che si terrà il giorno di Ferragosto, sarà non più il doppio della paga, ma probabilmente un buono acquisto di 200 euro.

Le tensioni che hanno portato all’agitazione erano iniziate quando l’azienda aveva fatto un sondaggio tra i lavoratori per conoscere la eventuale disponibilità a lavorare per il Ferragosto, raggiungendo un buon numero di adesioni. Alla richiesta dei sindacati di concordare comunque l’apertura su base volontaria (venendo incontro alle esigenze di molti lavoratori che volevano sfruttare il ponte del Ferragosto e facendo invece lavorare chi rimaneva in città), la risposta della dirigenza di Corsico è stata l’indizione del concorso “indovina l’incasso” e l’imposizione a chi era di turno, di lavorare anche a Ferragosto.

A dover timbrare il cartellino senza potervi rinunciare saranno soprattutto i lavoratori assunti dopo il 2006, meno protetti rispetto ai colleghi entrati in azienda prima (che invece potranno decidere volontariamente se lavorare o meno), tra i quali pochissimi andranno a lavorare. La speranza dei sindacati è che proprio i “forzati”, i precari, scioperino. “Sarebbe un segnale forte. A noi dispiace chiedere ai colleghi di scioperare perché sappiamo quanto può pesare una giornata in meno in busta paga”, spiega Ivan Bonasia, delegato Cgil tra i lavoratori del punto vendita milanese di Ikea. Infatti tra i lavoratori di Corsico quasi il 70 % dei dipendenti lavora part-time e lavora appena 20 ore alla settimana.

I sindacalisti ci tengono a non passare da scansafatiche: “Non eravamo contrari all’apertura, anzi pensavamo di venire incontro all’azienda in un momento di crisi per il commercio – spiega Bonasia – non ci è piaciuto il fatto che ce lo abbiano comunicato il 12 luglio senza concordare. Questo ci preoccupa anche per le prossime festività che contiamo sulle dita di una mano: Natale, Santo Stefano, Primo maggio, 25 aprile”. In sostanza, accusano i sindacati, c’erano persone che già avevano organizzato le loro ferie di Ferragosto e sono state costrette a cambiare programmi per trovarsi a Milano il 15 agosto.

Ikea Italia intanto, che poche settimane fa aveva firmato pacificamente coi sindacati il nuovo contratto integrativo aziendale, appena scoppiato il clamore mediatico sulla vicenda ha subito fatto sapere che la lotteria era un’iniziativa autonoma della dirigenza di Corsico. Pur riconoscendo al suo manager di Milano la buonafede nell’operazione (fatta anche in nome di una trasparenza sui fatturati), ne prendeva le distanze sulla questione riffa. Il 22 agosto inoltre Ikea avrebbe già messo in programma un incontro con i rappresentanti dei lavoratori di Corsico. “Se lo spirito sarà quello della dirigenza di Corsico la vedo grigia, se invece Ikea riprenderà lo spirito che aveva al momento della firma del contratto integrativo – spiega Ivan Bonasia – allora le cose potranno andare bene”.

Previsioni di adesione allo sciopero non se ne fanno. L’incognita sono i precari: “Non so quanti parteciperanno – dice Willie Colognesi, da 18 anni dipendente a Corsico – le assemblee sono state molto partecipate, ma naturalmente c’è chi non potrebbe aderire, come i tempi determinati e gli stagionali”.

Così, mentre il Governo vara il suo pacchetto taglia-festività, che dovrebbe evitare molti ponti e far lavorare di più gli italiani, Ikea sembra mettersi avanti col lavoro partendo già da quest’anno col turno a Ferragosto. E magari per fare aumentare la produttività nel Paese, il Governo seguirà anche l’altra idea di Corsico, quella della lotteria, da molti già definita “fantozziana”.

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