Tra la notte scorsa e questa mattina abbiamo ricevuto ancora molte vostre testimonianze e opinioni da Londra.
Diamo quindi nuovamente spazio ai vostri contributi, poiché crediamo siano il miglior modo di farsi un’idea dei fatti. Ci scusiamo per eventuali refusi o errori.
Grazie a tutti coloro che ci stanno scrivendo.
La redazione FQ Londra

Postate il vostro commento qui sotto, oppure scrivete a londra@ilfattoquotidiano.it

Leggi anche: I vostri racconti/1I vostri racconti/2

Aggiornato alle 15.00 del 13 agosto

Qui non è la Parigi dell’800
Sono Jasmine, vivo ad Hornchurch nell’Essex, abbastanza lontana dai subbugli. figlia di un italiano e una inglese ma ho vissuto in Italia fino a quando avevo 20 anni.
Mi sono trovata a Camden in questi giorni e ho visto qualcosa di allucinante: ragazzi che ridevano e rubavano di tutto, anche buste di patatine. Mi ha colpito una ragazza che usciva fuori con un paio di scarpe nuove e se le cambiava per strada!
Vorrei solo sottolineare che tutti gli articoli letti sul vostro giornale, il Fatto Qutidiano, penso vadano troppo sul vago e siano troppo ideologizzati. Un po’ lontani dalla realtà che stiamo vivendo. Sarà per il fatto che in Italia siamo abituati a dar colpa sempre al governo, e a ragione! Ma qui le cose sono diverse. Paragonare la GB ai sobborghi di Parigi dell’800 mi sembra superficiale. Quei poveracci vivevano in una realtà senza neanche avere la minima speranza. Non erano bombardati dalla TV, non vivevano di sussidi.
Sono 15 anni che vivo a Londra e ho alcune vicine che vivono in queste case assegnate dai councils. Quando ci troviamo a parlare di queste cose, molti altri miei amici italiani allibiscono nel vedere che le mie vicine inglesi godono di cosí tanti aiuti dal Governo. Alcune di loro hanno due o tre figli e prendono aiuti economici per essere genitori singoli. In Italia paga tutto il marito altrimenti fai la fame. Se non hai casa, torni da mamma. E comunque ti stai attenta, non ti fai mettere incinta dal primo che capita. A loro invece poco importa, tutto gli viene dato. Molte dicono chiaramente che non gli non conviene lavorare, tanto non hanno una laurea che gli permette di trovare un lavoro da 1500 sterline al mese e, se ne devono prendere solo 800 o 1000 non cambierebbe nulla, meglio il sussidio. Cosi si finisce per trascurare quei lavori di basso livello e si rimane con i sussidi a vita.  Francamente non è giusto nei confronti di chi il lavoro se lo suda e a stento puó fare un figlio perchè costa. C’è gente che fa lavori davvero duri, e il 20% lo paga di tasse che vanno nelle tasche di queste famiglie. Se queste persone si stancassero di lavorare e si mettessero a chiedere sussidi? Avrebbero ragione o no? La cosa bella è che ci sono tante generazioni che si sono susseguite, madre, figlia, nipoti. Tutti a benefit o quasi. Molti di loro, sembra strano perché in fin dei conti sono poveri, sembrano quasi viziati. Hanno un quoziente intellettivo davvero basso, materialiste al massimo. Anche quando si decidono e cominciano un lavoro, si stancano subito e ritornano a prendere sussidi. Tra l’altro lo tolgono anche a chi di benefits davvero ne ha bisogno.
Un appunto lo vorrei fare sulla polizia inglese. Ancora una volta credo che avete esagerato nel definirla quasi fascista e violenta. Qui tutti si stanno chiedendo come potrebbe questa polizia vigilare sulle Olimpiadi del 2012 se cosi buonista con i rioters. Li ha lasciati svuotare tutti i negozi guardando fermi questi commercianti che difendevano il proprio negozio. Assurdo. Forse ha ragione quel vostro collega giornalista che dice: i rioters fanno bene al potere! Vorrei vedere se avessero attaccato la City cosa sarebbe successo. Sarebbero rimasti fermi lo stesso?
Vorrei che il vostro giornale puntualizzasse anche queste cose dette sopra e non veda il tutto come una rivolta sociale contro il sistema, che non c’entra nulla. La realtà inglese è ben diversa da quella italiana e questi rioters sono il frutto di una generazione creata dal governo. Francamente non so dare una soluzione valida, ma certamente non si puo’ stare dalla parte loro, dopo tutto quello che hanno avuto e le possibilità che ancora hanno.

Jasmine dalla GB

Tutto è politica
La cosa strana è che qui ci sono telecamere ovunque e tanta gente si e’ fatta filmare mentre rubava cose dai negozi.. C’era gente incappucciata e’ chiaro, ma anche altri che sembravano degli sprovveduti. Pare abbiano anche arrestato anche un ragazzetto di undici anni (in tv dicevano fosse una ragazzina, ma e’ lo stesso..). Sembra una esagerazione, ma quando ho sentito la notizia mi è venuto in mente un episodio strano a cui avevo assistito lunedi.
Stavo camminando per tornare a casa e trovo in una via secondaria, di fronte a un parco giochi dove si ritrovano anche ragazzi di varia età, trovo sette o otto ragazzetti sui dieci-undici anni per strada che fermavano una macchina. La macchina fa per ripartire sterzando e uno di loro che sembrava quello piu determinato si sposta e si rimette davanti alla macchina,seguito da gli altri che in ordine sparso stavano sulla strada. Ecco, camminando accanto ho pensato fosse un gioco, ma mi aveva colpito lo sguardo serissimo di questo ragazzetto. Ho pensato stesse giocando ad emulare qualcuno, magari un film.. ho pensato soprattutto che conoscessero le persone a bordo e stessero facendo uno scherzo.. Erano cosi piccoli..Però poi, sentendo e leggendo cosa stava succedendo in giro, cos’era successo.. ho fatto un pensiero anche a quell’episodio. Sono queste le baby gang? Da ieri i giornali sono pieni di ritagli di immagini, di inquadrature, di facce, di visi.. Chiedono di riconoscerli, di segnalare i loro nomi alla polizia. Hanno messo in galera piu di 1300 persone a Londra da lunedi.. e ora si comincia a leggere di gente che è stata arrestata per errore. Un tizio pare fosse in palestra.. chi sa. Se e’ vero non deve essere proprio piacevole.. Come farei a dimostrare dove ero io ieri alle ventitre? Non saprei.. C’e’ una cosa comunque che non mi convince di tutta questa vicenda.. il fatto che i rivoltosi se la siano presa anche contro i piccoli esercizi, quelli familiari, portati avanti da gente “normale” e non solo le grandi catene nazionali e internazionali.Tutto è politica, anche distruggere un negozio o un’auto, ma che politica è se l’auto non è una Maserati e il negozio è quello del tuo vicino di casa che l’ha portato avanti come aveva fatto suo padre e magari suo nonno? Non lo so.. avrei voluto chiederlo alle persone che ieri alle sei e mezza del mattino se ne stavano sul treno per andare al lavoro con la testa spofondata nei giornali.  Mi è tornata in mente la foto di un ragazzo incappucciato con completo tuta-scarpe Adidas.. e tutto il fuoco dietro.
Giorgio Giunta

Il vero spirito di Londra
Ciao,
sono Max e vivo a Londra dal 1994. Ho sempre considerato questa una città molto tranquilla e sicura e non mi sono mai sentito in pericolo, pur abitando in alcune delle zone più povere della città (nord-est, principalmente). Si è detto e scritto molto dei disordini di questi ultimi giorni, e molto spesso anche a sproposito. Sabato sera non potevo credere ai miei occhi quando ho visto in televisione che il vicino quartiere di Tottenham era stato messo a ferro e fuoco: automobili e autobus dati alle fiamme, negozi saccheggiati e un intero edificio consumato da un’incendio. La gente del posto era in stato di shock il mattino dopo, nonostante alcuni di loro fossero anziani abbastanza da ricordare la rivolta di 30 anni prima, proprio a Tottenham. La cosa ancora più scioccante, però, è stata che le violenze, i saccheggi e gli incendi si sono ripetuti la notte successiva in altre zone della città e, in scala ancora più grande, la notte del lunedì. Guardavo l’edizione speciale del telegiornale lunedì sera e vedevo quella che considero la mia città adottiva come una città sotto attacco: incendi che divoravano interi caseggiati, ragazzi di non più di 20 anni di età incappucciati e con il volto coperto che spaccavano vetrine di qualsiasi negozio e ne depredavano le merci, impunemente, sotto gli occhi atterriti di chiunque si trovasse nella zona, la polizia che cercava di contenere i rivoltosi senza però usare la forza. Secondo le prime fonti, i “rioters” operavano secondo la tecnica del flash mob che abbiamo imparato a conoscere di recente: si davano appuntamento in diverse zone della città tramite Blackberry, Twitter, Facebook eccetera. Era incredibile, sembrava un film!
E’ innegabile che ci sono cose che non vanno in questa società e che hanno condotto a questi eventi: c’è un’intera fascia della popolazione qui che vive di sussidi statali senza muovere un dito e, allo stesso tempo, si autocondanna ad una vita di emarginazione sociale. Sono per la maggioranza questi disgraziati a condurre le violenze e i saccheggi di questi giorni. Il governo di Cameron mira a smontare questo apparato di sussidi, ma dovrà anche fare in modo che ci sia lavoro e strutture di sostegno per chi ha davvero bisogno, perché se pensa di risolvere la situazione economica tagliando a destra e a manca avremo presto la rivolta vera.
Vorrei però dire che il vero spirito di Londra è quello della corpulenta donna giamaicana che lunedì sera insultava i teppisti faccia a faccia chiamandoli ladri e dicendo loro che quello non era il modo di fare la rivolta. Il vero spirito di Londra è quello dei commercianti turchi di Dalston e Green Lanes che si sono messi a difesa dei loro negozi di frutta e verdura muniti di mazze da baseball. E il vero spirito di Londra è quello delle centinaia di cittadini comuni che si sono riversati per le strade muniti di ramazza e sacchi neri per ripulire la città dopo i disordini.
Max Gilardenghi

La Gang culture
Prima di tutto vorrei invitare tutti a vedere questo video apparso sul The Guardian, quotidiano inglese, qualche giorno prima dei disordini.
Si tratta di giovani del quartiere di Wood Green, che criticano la chiusura dei centri giovanili (nei piani del governo per il risanamento economico), sostenedo che alimenterebbe la Gang Culture.
Poi una piccola riflessione:
Quello che ho visto in questi giorni a Londra è stato shoccante. Vivo in Hackney, per fortuna distante dal centro del quartiere, non sono stato toccato in prima persona dalle violenze.
I ragazzi che hanno fatto i disordini, li vediamo tutti i giorni in strada. Sono quelli di cui hai paura quando scendi dalla tua bicicletta nuova, perchè pensi che vengano a prendertela, dandoti un cazzotto o minacciandoti con un coltello. Ti guardano sempre con quell’aria di sfida, se li guardi troppo a lungo cominciano i problemi.
La Gang Colture si è sviluppata enormemente negli ultimi anni, quante notizie ho avuto di gente rapinata per strada per un telefono, qualche soldo, da ragazzini di 15 anni. Sono gli stessi “ragazzini” che questi giorni hanno sfasciato tutto e saccheggiato negozi.
La scuola non puo fare tanto contro una cultura di gang nella quale questi ragazzi si riconoscono, piu che in una logica di comunita’ di quartiere. In certi casi hanno bruciato negozi di semplici commercianti, che hanno aperto una attivita dopo anni di lavoro ed i sacrifici. Hanno praticamente distrutto il quartiere in cui vivono.
Maggiormente il bersaglio preferito dai teppisti erano Foot Locker, JD Sport, Curry Digital, posti dove vanno di solito a comprare e, aggiungo, dalla quale ricevono la frustrazione consumistica del bisogno indotto.Non si sono viste scene da Genova 2001. Non c’erano dimostranti, solo teppisti e la polizia (poca) che stava a guardare o al massimo cercava di contenere. Era come un genitore che sta a guardare i suoi figli che bruciano la loro casa, nervoso ma facendo poco o nulla  per reagire.
E giuro che vedere le immagini con la polizia che se ne sta ferma, inerme di fronte al vandalismo piu sfrenato, da rabbia. Capisco addirittura quando cameron parla di “diritti umani fasulli”. Il politically correct gone mad è una realtà qui in inghilterra. Non puoi fare niente con un minorenne, che sia a scuola, in caserma o in casa. In certi casi non li puoi neanche tirare per un braccio.
Tornando al video e alla chisura dei centri estivi. E’ credibile che le cose siano in qualche modo collegate. Nessuno crederebbe che tenendo aperti i centri giovanili si eliminerebbe la criminalita giovanile e il vandalismo, ma e’ anche vero che queste politiche sono necessarie, per salvare anche il minimo munero di teenager tenendoli distante dalla strada.

Well Done Cameron!

Articolo Precedente

Tav, scontri nella notte a Chiomonte

next
Articolo Successivo

Lampedusa, non si fermano gli sbarchi
L’Arci: “Migranti detenuti illegalmente”

next